Galleria Coppede'
Rimini
via Cairoli, 109
0541 786214
WEB
4 Artisti si Autodedicano
dal 6/6/2008 al 20/6/2008

Segnalato da

Galleria Coppede'




 
calendario eventi  :: 




6/6/2008

4 Artisti si Autodedicano

Galleria Coppede', Rimini

La galleria ha invitato 4 artisti: Paolo Bondoni (pittore), Massimo Bonucci (fotografo), Guerra delle Fragole (artista-scultore), Giulio Neri (quadro non quadro) per creare un grande progetto di autodedica e autorappresentazione.


comunicato stampa

Paolo Bondoni (pittore)
Massimo Bonucci ( fotografo)
Guerra delle Fragole ( artista-scultore)
Giulio Neri ( quadro non quadro)

Ci troviamo davanti a tutt’altro che arte classica, nessuno di loro, è un artista banale o scontato, possiamo trovare il Contemporaneo per eccellenza.Abbiamo costruito insieme un grande progetto, L’AUTODEDICA, seguita dall’AUTOPRESENTAZIONE. Un lavoro di grande coraggio, la creatrice, l’ideatrice dell’evento Nicoletta Coppedè Pareti, ha sfidato i nostri 4 artisti con questo progetto, li a posti davanti una realtà non sicuramente facile. Ognuno di loro si AUTOPRESENTA, vi diamo un assaggio del loro specchio:

Paolo Bondoni:
AUTODEDICARSI UN' OPERA

È consuetudine dedicare un libro, una poesia oppure una canzone, perché nelle frasi si trova un chiaro nesso a fatti o accadimenti che riportano alla memoria le parole di una vita. Più raramente le immagini generano ricordi, ma quando lo fanno, le immagini che riportano alla mente vecchi stralci di vita vissuta sono sicuramente più forti e piene di episodi altamente emozionali e di significati esistenziali accompagnati da odori, sapori, sensazioni epidermiche suoni e colori, insomma, ricordi pieni, precisi, coinvolgenti. Allora il mio pensiero è andato molto indietro nel tempo, quando ragazzo vidi un quadro di Andy Warhol, quello della mitica Marilyn Monroe anni 60 che tutti conosciamo.

Inizialmente mi parve alquanto infantile anche se molto attraente, sarà stato per Marilyn o per quei colori, ma più lo guardavo e più mi piaceva e poi mi sarebbe anche piaciuto averlo appeso ad una parete ma... i costi erano troppo alti e quindi cercai di riprodurlo e quel quadro di Marilyn che credevo di poter rifare con molta facilità, divenne invece una specie di incubo e fui incapace di ripetere quell'opera.

A distanza di tanti anni ho ripensato a quel quadro al significato che per me ha avuto, per le emozioni che mi ha dato e che continua a darmi e allora..., allora ho pensato che potevo avere il piacere della piena soddisfazione, riprendere un mito per un mio percorso emozionale pieno e completo, insomma il punto culminante di una parabola.

Non potevo riproporre Marilyn, perché sarebbe stata solo una brutta copia, ma seguire un filone logico, sì e, quest' opera formata da un unico soggetto riproposto con maniacale dovizia di particolari (come faceva Andy), ma con variazioni cromatiche che rilanciano, nel colore, nelle differenze di linee e nei volumi che lo seguono, creano deboli illusioni ottiche, evidenziando una personalità mutevole esaltata, in particolare, da aree cromatiche che qui si distinguono.

Così dopo una breve ma intensa riflessione ho iniziato il lavoro che avrebbe fatto da tramite tra me Andy Warhol e l'opera pittorica, non per scimmiottare il superbo interprete della Pop-art americana, ma per riagganciarmi al felice periodo di tanti anni fa in cui sapori, odori, ambiente e fatti erano il sale di una esistenza piena, piena di entusiasmo, di traguardi, di progetti, un mondo antico, lontano nel tempo e nello spazio, ma che grazie a questa empiristica dedica è tornato per spingermi lontano.

Massimo Bonucci:

Dai non te ne andar
Dai non mi lasciar
Dammi del tempo ancora
Siamo piccoli ne abbiamo tanto davanti
Ma il tempo non c’è stato.

Guerra delle Fragole:

L’opera nella sua totalità si presenta attraverso le sue materie povere (cemento, pittura e ferro), con un portamento elegante, per cercare la valorizzazione verso chi non comprende. Nella morbidezza della tela, affronto un passo artistico, distaccandomi dalla potenza della materia scivolando verso l’immaginabile bellezza (amore, sacrificio, ragioni che danno risposte hai nostri perché).

Giulio Neri:
L’aquilone rappresenta la libertà, il sogno dell’uomo, il librarsi nell’aria intenso come leggerezza spirituale. L’involucro nero, colore scelto da me per rappresentare la ricerca della conoscenza spirituale, nasconde in se la grande risposta scritta in versi, perché la poesia si innalza spiritualmente:

“ LA RICERCA” .
La catena dorata ( in questo caso l’oro rappresenta la purezza poiché viene usato per un progetto nobile: la ricerca della spiritualità) tramite un lucchetto lascia solo a me la decisione di aprirlo e svelare il segreto racchiuso nell’aquilone, quindi….Autodedica

Inaugurazione Sabato 7 giugno ore 17.30

Galleria Coppedè
via Cairoli, 109 Rimini
ingresso libero

IN ARCHIVIO [23]
4 Artisti si Autodedicano
dal 6/6/2008 al 20/6/2008

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede