Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC
La Spezia
p.zza Cesare Battisti, 1
0187 734593 FAX 0187 256773
WEB
Tre mostre
dal 18/7/2008 al 15/11/2008
fino al 24 agosto: mar-ven 10-13/ 18-23, sab, dom 11-19, lun chiuso; dal 25 agosto: mart-sab 10-13 / 15-19, dom e festivi 11-19
0187 734593

Segnalato da

CAMeC servizi culturali



approfondimenti

Anita D'Orazio
Mauro Manfredi
Carla Accardi
Valerio Adami
Ercole Salvatore Aprigliano
Ugo Attardi
Enrico Baj
Eduard Bargheer
Afro Basaldella
Mirko Basaldella
Gino Bellani
Amilcare Bia
Renato Birolli
Umberto Bonzanini
Gastone Breddo
Remo Brindisi
Corrado Cagli
Ennio Calabria
Giancarlo Calcagno
Antonio Calderara
Giuseppe Capogrossi
Dino Caponi
Margherita Carena
Arturo Carmassi
Gian Carozzi
Guglielmo Carro
Giuseppe Caselli
Bruno Cassinari
Vittorio Cavicchioni
Mario Ceroli
Sandro Cherchi
Alfredo Chighine
Giovanni Ciangottini
Vincenzo Ciardo
Pietro Consagra
Romano Conversano
Antonio Corpora
Italo Cremona
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Mario Sironi
Angelo Somaini
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Arturo Tosi
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Fernando Andolcetti
Cosimo Cimino
Mario Commone



 
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18/7/2008

Tre mostre

Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC, La Spezia

La mostra "Mauro Manfredi. La parola totale" intende indagare e ricostruire il percorso artistico dell'autore a partire dagli esordi nella meta' degli anni '60 fino alla sua scomparsa. La parola resta l'elemento determinante e costante del suo linguaggio e della sua poetica quale principale contenuto e forma estetica. "Cronache visive del dopoguerra" illustra il clima bollente dell'arte italiana del dopoguerra attraverso il ricco patrimonio delle collezioni del CAMeC, composte dai nuclei Battolini, Cozzani e Premio del Golfo, che ospita oltre 2000 opere per la maggior parte risalenti al secondo 900. Anita D'Orazio propone dipinti, incisioni e sculture; il suo lavoro unisce alla gestualita', di matrice espressionista-astratta, l'impiego di materie di origine organica.


comunicato stampa

Mauro Manfredi. La parola totale. Opere 1967-2004
a cura di Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino, Mario Commone

La grande arte contemporanea torna alla Spezia. Sabato 19 luglio alle ore 18 al CAMeC della Spezia (Piazza Cesare Battisti 1) è in programma l’inaugurazione a ingresso gratuito della mostra “Mauro Manfredi. La parola totale. Opere 1967-2004”. L’esposizione nelle sale del Centro d’Arte spezzino è organizzata dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia in collaborazione con Spav e Circolo Culturale “Il Gabbiano”.

La mostra intende indagare e ricostruire il percorso artistico dell’autore a partire dagli esordi nella metà degli anni Sessanta fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2004. Saranno esposte numerose opere che ripercorrono tutto la vita artistica dell’artista, curata da Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino, Mario Commone per Circolo Culturale “Il Gabbiano”. L’esposizione sarà corredata da un catalogo-monografia con un’ampia documentazione fotografica, i contributi critici di Mirella Bentivoglio, Bruno Corà, Mauro Panzera, un’antologia critica, un testo bio-bibliografico di Lara Conte, apparati a cura di Mario Commone e Lara Conte, e con il coordinamento tecnico-scientifico di Eleonora Acerbi.
All’interno della mostra sarà proiettato il film prodotto da Marina Piperno “Nella carne di un nome. Un omaggio a Mauro Manfredi di Luigi Faccini” per la regia di Luigi Faccini con musiche originali di Oliviero Lacagnina.

Il progetto espositivo e editoriale riprende la periodizzazione pensata dallo stesso Manfredi del suo lavoro artistico in “cicli narrativi”, con il futuro intento di realizzare un volume compendiario della sua opera.
Mauro Manfredi, nato a Parma nel 1933 è deceduto a Sarzana (La Spezia) nel 2004. Laureato in Geologia, per alcuni anni si è occupato di attività scientifica, elemento che si ritroverà di continuo nel suo fare artistico. Tra i fondatori nel 1968 della Galleria “Il Gabbiano” arte contemporanea della Spezia, si è avvicinato all'arte verso la metà degli anni Sessanta, realizzando prima opere vicine alle ricerche della “Poesia Concreta” e conducendo in seguito un personalissimo percorso artistico in continua evoluzione, dove la parola resterà comunque l’elemento determinante e costante del suo linguaggio e della sua poetica, quale principale contenuto e forma estetica, caratterizzato,inoltre, da una personale tecnica analitica e concettuale di tessitura, composizione, ritaglio e collage. Numerose sono le mostre personali in Italia e all'estero, così come numerosissime sono le partecipazioni a esposizioni collettive; viene invitato, tra le altre, alle più significative rassegne internazionali di “Poesia Visiva” e di Libri d’artista e Libri-oggetto.

Per informazioni telefonare ai n. 0187-734593, 0187-778544, oppure scrivere all’indirizzo mail camec@comune.sp.it .

inaugurazione sabato 19 luglio 2008, ore 18.00
CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia
p.zza C. Battisti 1 - La Spezia (SP)
ingresso libero il giorno dell’inaugurazione (ore 18.00)
ingresso € 6,00 – ridotto € 4,00 – ridotto speciale e scuole € 3,00 – ridotti speciali cinema
altre mostre in contemporanea: Cronache visive del dopoguerra. Opere dalle collezioni Battolini, Cozzani
e Premio del Golfo. 1948-1968 [19 luglio – 2 novembre 2008];
FSG Finestra Sul Golfo: Anita D’Orazio [19/7 – 10/9/2008]; Catia Castellani [12/9 – 2/11/2008]
[1 luglio – 22 agosto] TANTE NOTTI AL MUSEO rassegna estiva di cinema all’aperto a cura del Film Club
“Pietro Germi” e Cinema “Il Nuovo”, terrazza del CAMeC, spettacolo unico ore 21.30
orario fino al 24 agosto: martedì – venerdì 10.00-13.00 / 18.00-23.00, ultimo ingresso 22.30,
sabato, domenica 11.00-19.00, lunedì chiuso; dal 25 agosto: martedì – sabato 10.00-13.00 / 15.00-
19.00, domenica e festivi 11.00-19.00, lunedì chiuso
progetto | organizzazione | info
Galleria IL GABBIANO arte contemporanea
Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino, Mario Commone
LA SPEZIA via don Minzoni 53 – 19124 (SP) – I – C.P. 181
T +39 0187733000 – M +39 3338299027 + 393397953399 – E marioacom@libero.it
in mostra
il film Nella carne di un nome. Un omaggio a Mauro Manfredi di Luigi Faccini;
immagini e regia di Luigi M. Faccini, musiche originali di Oliviero Lacagnina, montaggio Michela Carmazzi,
prodotto da Marina Piperno
coordinamento tecnico-scientifico
Eleonora Acerbi, CAMeC, La Spezia
patrocinio | collaborazione
Comune della Spezia – SPAV – ISC
catalogo | monografia
in mostra, edito dal CAMeC e dalla Galleria IL GABBIANO,
a cura del Circolo Culturale IL GABBIANO, con testi di
Mirella Bentivoglio, Lara Conte, Bruno Corà, Mauro Panzera
immagine allegata
Mauro Manfredi, Irretire, 1987, collage in rilievo.
Courtesy Galleria IL GABBIANO, La Spezia

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Cronache visive del dopoguerra. Opere dalle collezioni Battolini, Cozzani e Premio del Golfo 1948 – 1968
a cura di Marzia Ratti

Sabato 19 luglio alle ore 18 inaugurerà al CAMeC della Spezia (Piazza Cesare Battisti, 1) è in programma l’inaugurazione a ingresso gratuito della mostra “Cronache visive del dopoguerra. Opere dalle collezioni Battolini, Cozzani e Premio del Golfo 1948 – 1968”. L’esposizione è organizzata dall’ Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia in collaborazione con Spav.
“Cronache visive del dopoguerra.” illustra il clima bollente dell’arte italiana del dopoguerra attraverso il ricco patrimonio delle collezioni del CAMeC, composte dai nuclei Battolini, Cozzani e Premio del Golfo, che ospita oltre duemila opere per la maggior parte risalenti proprio al secondo Novecento. I venti anni presi in esame corrispondono da un lato alla ripresa della Biennale di Venezia e alla sua interruzione nel 1968 e, dall’altro agli stimoli che coinvolgono anche alla Spezia un fronte di sperimentazione artistica molto intenso che comincia a progettare esposizioni e interventi culturali proprio a partire dal 1948.

Principale frutto di questo panorama vivace a livello nazionale e a livello locale è la nascita del Premio Nazionale di Pittura “Golfo della Spezia”, rassegna che documenta con rigore e sistematicità i fronti, le tendenze ed anche gli scontri che si registrano nella pittura italiana in tredici edizioni dal 1949 al 1965. Il Premio del Golfo mostra fin dall’inizio un’attenzione particolare ai diversi linguaggi dell’astrazione anche grazie alla presenza influente del Gruppo dei Sette, in special modo di Gian Carozzi e Vincenzo Frunzo. Il fermento che si forma intorno alla manifestazione dà luogo a significativi riflessi sul versante del collezionismo e della critica, costituendo un fertile terreno di osservazione e di acquisizioni da parte di Giorgio Cozzani, e di esercitazione pubblicistica da parte di Ferruccio Battolini.

I legami tra le tre collezioni sono forti ed evidenti, sebbene ciascuna sia connotata da una più ampia fisionomia e autonomia di formazione.
Per la prima volta il CAMeC propone una lettura integrata dei nuclei delle raccolte d’arte per restituire la vivacità e l’ansia di rinnovamento dell’arte del dopoguerra, mettendo in mostra oltre cento opere dei maggiori protagonisti del fronte della pittura e scultura italiane del primo ventennio del secondo Novecento. La rassegna testimonia inoltre il peso della tradizione classica italiana, proponendo la produzione realizzata in quegli anni da alcuni maestri delle prime generazioni del secolo. Numerose e importanti le opere inedite.

Questi gli artisti in mostra: Carla Accardi, Valerio Adami, Ercole Salvatore Aprigliano, Ugo Attardi, Enrico Baj, Eduard Bargheer, Afro Basaldella, Mirko Basaldella, Gino Bellani, Amilcare Bia, Renato Birolli, Umberto Bonzanini, Gastone Breddo, Remo Brindisi, Corrado Cagli, Ennio Calabria, Giancarlo Calcagno, Antonio Calderara, Giuseppe Capogrossi, Dino Caponi, Margherita Carena, Arturo Carmassi, Gian Carozzi, Guglielmo Carro, Giuseppe Caselli, Bruno Cassinari, Vittorio Cavicchioni, Mario Ceroli, Sandro Cherchi, Alfredo Chighine, Giovanni Ciangottini, Vincenzo Ciardo, Pietro Consagra, Romano Conversano, Antonio Corpora, Italo Cremona, Roberto Crippa, C. Calogero Datola, Raffaele De Grada, Filippo De Pisis, Lucio Del Pezzo, Mauro Di Scovolo, Piero Dorazio, Gianni Dova, Lucio Fontana, Franco Francese, Vincenzo Frunzo, Flavia Fumagalli, Carlo Giovannoni, Gino Gorza, Bruno Guaschino, Mario Guglielmotti, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Giovanni Korompay, Riccardo Licata, Umberto Lilloni, Mino Maccari, Augusto Magli, Alberto Magnelli, Giuseppe Martinelli, Fausto Melotti, Francesco Menzio, Giuseppe Migneco, Carlo Montarsolo, Lisa Montessori, Rino Mordacci, Ennio Morlotti, Aldo Natili, Navarrino Navarrini, Eugenio Pardini, Achille Perilli, Mario Persico, Armando Pizzinato, Geraldo Podenzana, Arnaldo Pomodoro, Alfonso Pone, Giacomo Porzano, Concetto Pozzati, Angelo Prini, Bruno Pulga, Maria Questa, Mario Radice, Mauro Reggiani, Ottone Rosai, Mimmo Rotella, Bruno Saetti, Ettore Sannino, Giuseppe Santomaso, Sergio Saroni, Aligi Sassu, Emilio Scanavino, Filippo Scroppo, Mario Sironi, Angelo Somaini, Domenico Spinosa, Leonardo Spreafico, Alberto Sughi, Emilio Tadini, Orfeo Tamburi, Nino Tirinnanzi, Arturo Tosi, Giulio Turcato, Pompeo Vecchiati, Luigi Veronesi, Renzo Vespignani, Giuseppe Viviani, Giuseppe Zigaina.

Per informazioni telefonare ai n. 0187-734593, 0187-778544
oppure scrivere agli indirizzi mail palazzinaarti@laspeziacultura.it .

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Anita D’Orazio per 'Finestra sul Golfo'

Le opere di Anita D’Orazio affronta diversi mezzi espressivi quali la pittura, l’incisione, e la scultura. Il suo lavoro pittorico unisce alla gestualità, di matrice espressionista-astratta, l’impiego di materie di origine organica. Gesso, colla di coniglio, e biacca sono alcuni dei materiali usati per la preparazione della tela, supporto sul quale l’istinto del gesto, mediato dalla razionalità, imprime la sua fisicità. I colori sono della terra e del sole; in pieno accordo con i materiali usati, rimandano ad un universo di natura primordiale. La sovrapposizione dei
materiali, come le stratificazioni geologiche della terra, custodisce la memoria che l’artista rende leggibile con strappi, cretti e graffi.

La finestra dedicata ad Anita D’Orazio ospita, oltre all’opera Ritrovarsi nella pittura – Composizione 2 (1999), appartenente alle raccolte civiche (collezione-donazione Battolini), Mappa del tesoro (2008), caratterizzata dal dispiegarsi di una serie di cifre numeriche che ne attraversano le quattro unità costitutive, Omaggio alle Cinque Terre (2006), dittico scelto dall’artista a rappresentare il suo legame con il territorio spezzino, e Omaggio a Le vite degli altri (2008), film realizzato nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, grande opera cui si affiancano altri cinque piccoli dipinti, a comporre un’installazione di più elementi.

Nata a Charleroi, in Belgio, nel 1959, Anita D’Orazio si forma nel clima culturale francese, vive nel Lussemburgo fino al 1978 e in seguito studia all’Accademia di Belle arti di Urbino e successivamente a quella di Firenze. Presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze si specializza in arti grafiche speciali “incisione su zinco e rame” e in tecniche affreschistiche. Dal 1981 espone in Belgio Lussemburgo e Italia. Dopo un periodo trascorso alla Spezia, ora vive e lavora a Pisa.

inaugurazione sabato 19 luglio 2008, ore 18.00

Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC
p.zza Cesare Battisti 1 - La Spezia

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