Torre Civica
Mestre (VE)
piazza Erminio Ferretto
041 2749062 FAX 041 2749049
WEB
Strati
dal 5/9/2008 al 13/9/2008
10.00-12.30 e 15.30-1900
335 5692486

Segnalato da

Andrea Dalla Pieta'




 
calendario eventi  :: 




5/9/2008

Strati

Torre Civica, Mestre (VE)

Annamaria Redolfi, Annaclara Zambon, Giani Sartor, Stefano Pillon. Intrecci di fibre e di tessuti, affioramenti di colori e di parole, di significati occulti: le opere di questa collettiva, pur nella loro marcata individualita', trovano comunque una profonda affinita': sono testi, tessiture di materie e di forme.


comunicato stampa

Alla Torre civica di piazza Ferretto, a Mestre, inaugura, il 6 settembre - ore 11 - “Strati”, mostra collettiva che accoglie ed espone i lavori di Annamaria Redolfi, Annaclara Zambon, Giani Sartor, Stefano Pillon.
Maglie e reti di fibre vegetali, intrise di pece o di colore, tese ed inquadrate su lamiere rugginose e combuste: le opere di Annamaria Redolfi, nella loro iconica frontalità, impongono un faccia a faccia con la flagranza della materia: un progress incessante, quasi mistico, questo della Redolfi, processo di lenta decantazione, che dalla oscura grevità dei primi lavori approda, ora, alla rarefatta purezza delle ultime Uranie.

Anche l’opera di Annaclara Zambon è intimamente connessa all’ambito tessile. Nelle sue insallazioni di garze e di filamenti sovrapposti, l’artista si appropria delle modalità della Fiber Art, che lei declina, però, in una formula decostruttiva: del fatto tessile Zambon rintraccia e reinterpreta i momenti di crisi: la stropicciatura, lo strappo, il groppo, la maglia che non tiene fatalmente diventano allora segni di un alfabeto sensibile, pronto a registrare i sedimenti di una micro-storia interiore - lacerazioni, rimpianti, piccole violenze... - in una dolorosa dolcissima carnalità.

“Arguto alluminatore di testi profani” (Giuseppe Mazzariol), Giani Sartor da sempre affida la sua opera alla potenza del colore. Libero da ogni immediata riconoscibilità oggettiva, il colore di Giani oggi dilaga, pieno e radioso, su supporti inconsueti - tavole o barre di legno, logori tessuti, carte dimenticate -, stratificato in altezza ed in profondità, si stende per fasce e per livelli, orizzonti intermittenti su cui scorrono misteriose, sillabanti scritture: sono tracce di un altrove veniente, continuamente rinviato, sempre ritrovato nel suo donarsi or ora.
Non dipinge e non tesse, Stefano Pillon assembla su supporti lignei di recupero immagini tratte dal mondo dell’arte associandole ad oggetti e a cifre in una costellazione simbolica - tra iconologia ed alchimia - che ne riveli un nucleo semantico latente. “Non sono quadri i miei quadri - confessa Pillon -, sono luoghi di allestimenti rituali, mise en scène di letture occulte per un gioco di seduzione e di complicità con l’osservatore”.

Intrecci di fibre e di tessuti, affioramenti di colori e di parole, di significati occulti: le opere di questa collettiva, pur nella loro marcata individualità, trovano comunque una profonda affinità: sono testi, tessiture di materie e di forme, di segni e di sensi, testi stratificati, sedimentati, traditi...
Uno spessore intertestuale comune, questo, che apre intervalli, interstizi e fessure, dove si insinua un percorso di letture multiple, sfaccettate, percorso sospeso tra al di qua e al di là, ma sempre proteso alla ricerca di uno stato ulteriore.

Strutturalmente e concettualmente vicine si rivelano, dunque, queste opere: intertesti depositati in successione, come un palinsesto, o come i piani di un’antica torre... e sui piani della stessa torre possono, ora, finalmente abitare.

Torre Civica
Piazza Erminio Ferretto - Mestre (VE)
Tutti i giorni con il seguente orario: 10.00-12.30 e 15.30-1900.
Ingresso libero

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