Galleria Amedeo del Vecchio
Roma
Via dei Coronari, 211

Giulietta Cavallotti
dal 6/11/2008 al 14/11/2008
tutti i giorni 10.30-13 / 16-19
335 461438
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Giulietta Cavallotti



 
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6/11/2008

Giulietta Cavallotti

Galleria Amedeo del Vecchio, Roma

Soavita' e pessimismo. La personale dell'artista presenta una serie di opere pittoriche, simboli di una memoria remota e nebulosa. Dai grattacieli, ai porti e ai ponti fino alle fabbriche e alle stazioni ferroviarie.


comunicato stampa

Dal 7 al 15 novembre 2008 la Galleria Amedeo Del Vecchio ospita la mostra personale di pittura, Soavità e pessimismo, di Giulietta Cavallotti.

Osservare le tele. Soprattutto coglierne la quiete, come a dire la benefica aura di pace che vi aleggia. E quei colori intensi e vibranti ma pur morbidi e concilianti: come a lontanare ogni intrusione del reale, ogni pericolo d'insurrezione esistenziale. Quei grattacieli, e porti e ponti ed arsenali; e quelle stazioni ferroviarie e fabbriche, di per sé simboli universali d'una vita dai ritmi arroventati e di un progresso alienante che riduce l'uomo a guardiano della propria follia. Ebbene questi simboli nella pittura di Giulietta Cavallotti si trasformano in una sorta di memoria remota e nebulosa. Vale a dire: non più l'angoscia della contemporaneità, non più l'incombente frenesia della società la cui meta si chiama "successo" e "ricchezza". Quei "materiali" pittorici sono invece resi mansueti e inoffensivi: fratelli della nostra profonda esigenza di purezza e armonia. La Cavallotti sa magicamente elevare l'infuocato caos del vivere ad una natura dolce e immacolata: ad un paesaggio dell'anima nel quale i temibili oggetti sopra citati si son fatti innocenze e giocattoli: idonei a fungere da grati balsami del cuore. Lo sguardo è trasognato, come nella "Facciata romanica"; il disegno senza alcuna asperità quand'anche inteso alla spietatezza del riferimento, come ne "La gru rossa"; il dialogo fra i colori sempre presieduto da una vereconda concordia, come ne "La cattedrale del consumismo". I quadri della Cavallotti non ci danno il crudo "vero" fenomenico, bensì partono da esso per additarci quali recondite vie l'immaginazione voglia e possa percorrere onde attingere il sentimento dell'armonia fra uomo e mondo. Anche se il "vero" mondo non si sottometterà mai alla nostra innocenza e se il nostro "io" sarà sempre sconfitto dalla violenza e dagli "interessi" materiali del mondo, così come siamo avvertiti dai "due grattacieli in fiamme". Da qui, dalla segreta e tacita consapevolezza del carattere utopico di qualsiasi "felicità", l'affiorare, ora timido e recalcitrante ora palese, d'una riguardosa vena di pessimismo nella pittura cavallottiana: ad esempio in "Ancora" e nel formidabile ritratto melanconioso del "cagnolino". Si badi, pessimismo che non pretende affatto d'affermare la forza e la incombenza delle sue motivazioni, bensì confluisce in maniera garbata ed inattesa in quella soavità favolosa cui facevamo riferimento dapprincipio. E proprio l'incontro, ossia l'intrecciarsi ed il mutuo riflettersi, delle due cifre espressive senza che vi prevalga alcuna, anzi nel continuo ondeggiare d'ambedue, vale a nostro parere la ragione di maggior fascino esercitato dalla delicata poesia dell'artista romana. Basterebbe qui citare a dimosrazione dell'assuno "Caos elettrico" , "Stazione olandese", "La cattedrale del consumismo" e in particolare "Stazion abbandonata".

(Michelangelo Bonomo)

Note biografiche: Giulietta Cavallotti nasce a Roma. Laureata in Lettere moderne, si avvicina alla pittura ad olio da autodidatta. Nel 2002 approfondisce gli studi pittorici frequentando un corso specialistico per affinare talune tecniche espressive: dal disegno con la sanguigna al carboncino all'acquarllo, dai pastelli acquarellati all'acrilico, fino a tornare all'approfondimento della tecnica ad olio. Da tali studi nasce l'esigenza di provare nuove tecniche a lei congeniali, come ad esempio quei procedimenti materici che contemplano l'utilizzo di stucco, materiali alimenari e sabbiature. Dal 2005 frequenta la RUFA (Libera Accademia di Belle Arti) di Roma, dove esamina a fondo il disegno del nudo, la tecnica ad olio ed altre tecniche miste, con la guida di Tullio de Franco. Vive e lavora a Roma.
Esposizioni: Nel 2006 ha partecipato alla mostra di beneficenza "Arte per l'Africa" organizzata dall'associazione AMREF con il patrocinio per i Beni Culturali e del Comune di Roma. Nel 2007 ha esposto i suoi primi lavori alla personale presso la galleria di Amedeo Del Vecchio a via dei Coronari 211. Ha partecipato alla mostra di beneficenza "Arte per la vita" presso il Convento di S. Francesco a Ripa. Ha partecipato alla mostra della FAO "Cento Opere per il Diritto all'Alimentazione", giornata mondiale dell'Alimentazione. 2008. Ha partecipato alla mostra collettiva di pittura "I maestri & gli allievi" presso il Complesso Monumentale San Michele a Ripa, organizzata dall'Accademia RUFA. Ha partecipato all'iniziativa della galleria Via Metastasio 15 "Lo specchio leggero" con una doppia personale. Ha vinto il premio di pittura "Astarte" a Santa Severa patrocinata dal Comune di Santa Marinella.

Inaugurazione: venerdì 7 novembre ore 18

Galleria Amedeo del Vecchio
Via dei Coronari, 211 - Roma

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