L'artista, "in tutte le sue opere parla di una dimensione che non conosce peso, una dimensione ariosa e leggera, una condizione poetica che ci conduce verso i territori di una serie di mondi in cui lo sguardo e' in alto: cieli ad alta quota, luoghi pensati, inventati, per dar vita ad esistenze multiple, cangianti, luminose."
Un incontro straordinario: quello con Alighiero Boetti alla Galleria Seno.
Incontri straordinari: con le alte quote, con il linguaggio, con il desiderio, con l’iradiazzione di
energia, con l’evento, con la luce.
L’incontro avviene in alto, nei luoghi dell’immaginazione, nei viaggi delicatissimi tra l’interno dell’io
e l’esterno dell’universale, in alto, ed è qui che incontriamo Alighiero Boetti, uno degli artisti che
non si è mai contentato del reale in quanto tale, nel disordine produttivo di una possibile identità
infinita. Boetti è un artista che riesce a materializzare in immagini, atmosfere, sensibilità, mutazioni
atmosferiche, sentimenti, esperienze, duplicità, smarrimenti, colpi di fulmini e nuovi territori della
mente. Boetti è un artista che ama la vita, il tempo globale, gli orizzonti sentimentali, i ritmi
biologici, un artista che lascia le sue tracce sulla mappa del tempo totale.
Alighiero Boetti in tutte le sue opere parla di una dimensione che non conosce peso, una
dimensione ariosa e leggera, una condizione poetica che ci conduce verso i territori di una serie di
mondi in cui lo sguardo è in alto: cieli ad alta quota, luoghi pensati, inventati, per dar vita ad
esistenze multiple, cangianti, luminose.
Ed è un cielo la mente di Boetti, un cielo dove intervengono le modificazioni decisive del tempo e
dello spazio soggettivo: la dilatazione dell’istante, una dilatazione illimitata, che coincide con
l’illimitata frantumazione del continuo, un continuo frantumato dal viaggio, un viaggio non più
pensato come itinerario ma come conquista di uno spazio solcato nelle sue profondità dal tempo,
un viaggio rapido, istantaneo, un aereo che oltrepassa i voli interplanetari attraverso un batter di
ciglia, uno spazio puro, desertico, in cui le aerei tracciano confini e incontri.
Ed è il cielo il luogo di Boetti, cieli ad alta quota, gli aerei scrivono una storia ancora illeggibile, un
incontro tra esseri che hanno sconfitto la gravitazione, il “tenere i piedi in terra”, il “ passo lungo
quanto la gamba”, le contingenze e il linguaggio delle catastrofi.
Il cielo, come tutto il lavoro di Alighiero Boetti è sempre carico di eventi, una luce bianca solca
l’azzurro, è l’impatto della mente che diventa un segno nell’infinito dello spazio, come la scia di un
aereo, la storia dei destini, il meraviglioso, l’eccesso della bellezza, tutto questo è raccontato dagli
artisti, in ogni epoca e per ogni epoca, lo sguardo è in alto, le alte quote sono una dimensione del
cuore e della mente, e le trasformazioni imminenti: “Io ho visto cose che voi uomini non potreste
immaginare…”, combinazioni impreviste e, finalmente, incontri straordinari. Un’arte che parla di
vita quella di Boetti, la vita, sopra tutto e sempre, una vita calda, eccessiva, intensa, fuori dal
controllo di una razionalità malata di efficienza, una vita che conosce il segreto per continuare a
meravigliarsi.
Inaugurazione 12 marzo 2009
Galleria Seno
via Ciovasso 11 - Milano
lunedì - venerdì 10 – 13 e 15-19
ingresso libero