Padiglione Italia
Venezia
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Padiglione Italia 2009
dal 3/6/2009 al 21/11/2009
10-18, chiuso martedi' (escluso 17 novembre 2009)
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Ufficio Stampa Arti Visive La Biennale di Venezia



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3/6/2009

Padiglione Italia 2009

Padiglione Italia, Venezia

I curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice hanno sottolineato alcuni degli elementi alla base della loro scelta. Innanzitutto la logica da cui la scelta stessa e' derivata: "non una semplice selezione di artisti ma una vera e propria mostra, che risponde a un tema specifico, a un concept. Punto di partenza e' l'omaggio a Filippo Tommaso Marinetti: Collaudi. Il nostro sguardo - concludono Beatrice e Buscaroli - si e' concentrato soprattutto sulla generazione dei quaranta-quarantacinquenni, arricchendolo con alcune proposte piu' giovani e con maestri che rappresentano punti di riferimento visivo e culturale".


comunicato stampa

Roma, 23 marzo 2009 - Il Ministero per i beni e le attività culturali con la PARC - Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee e la Fondazione La Biennale di Venezia, annunciano, nell’ambito della 53. Esposizione Internazionale d’Arte (Venezia, 7 giugno-22 novembre 2009) il nuovo Padiglione Italia alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, in cui verrà allestita la mostra COLLAUDI. Omaggio a F. T. Marinetti a cura di Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice.

Gli artisti invitati a partecipare con opere appositamente realizzate sono: Matteo Basilé, Manfredi Beninati, Valerio Berruti, Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, Sandro Chia, Marco Cingolani, Giacomo Costa, Aron Demetz, Roberto Floreani, Daniele Galliano, Marco Lodola, MASBEDO, Gian Marco Montesano, Davide Nido, Luca Pignatelli, Elisa Sighicelli, Sissi, Nicola Verlato e Silvio Wolf.

Il nuovo Padiglione Italia all’Arsenale, che sarà ingrandito inglobando agli spazi dell’ex Padiglione Italiano un secondo edificio e passerà così dagli attuali 800 mq. a 1.800 mq. di superficie affacciandosi sull’adiacente Giardino delle Vergini, costituirà una delle principali innovazioni della 53. Esposizione della Biennale di Venezia.

Nel comunicare l’elenco degli artisti selezionati, i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice hanno voluto sottolineare alcuni degli elementi alla base della loro scelta. Innanzitutto la logica da cui la scelta stessa è derivata: “non una semplice selezione di artisti ma una vera e propria mostra, che risponde a un tema specifico, a un concept. Punto di partenza – proseguono i curatori - è l'omaggio a Filippo Tommaso Marinetti, che di Collaudi è il nume tutelare. E’ la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, prima e unica avanguardia italiana del '900. Un movimento aperto alla coesistenza di tutti i linguaggi, da quelli storici come la pittura e la scultura, alle sperimentazioni del cinema d'artista, della fotografia, della performance, dei materiali anomali. Questa visione senza barriere precostituite è esattamente quella che abbiamo voluto adottare, prestando molta attenzione alle opere, progettate e realizzate per l'occasione, non al simulacro dell'opera o al nome dell'artista. Il nostro sguardo – concludono Beatrice e Buscaroli - si è concentrato soprattutto sulla generazione dei quaranta-quarantacinquenni, arricchendolo con alcune proposte più giovani e con maestri che rappresentano punti di riferimento visivo e culturale”.

“Applaudo al ritorno del Padiglione Italia – ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi - raddoppiato negli spazi grazie alla fruttuosa collaborazione con la Fondazione La Biennale di Venezia. La creatività italiana torna così al centro della Esposizione Internazionale d’Arte, recuperando un ruolo cruciale in una fra le maggiori manifestazioni al mondo dedicate al contemporaneo. Ringrazio Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli per il prezioso lavoro finora realizzato e auguro loro ogni successo nel proseguimento dell’opera”.

COLLAUDI.
Omaggio a F. T. Marinetti

“Collaudi”, titolo di un testo letterario fondamentale all’interno della meditazione estetica di Filippo Tommaso Marinetti, è la suggestione con cui, a cent’anni dalla nascita del Movimento, si propone un gruppo di artisti italiani, prevalentemente tra i trenta e i cinquant’anni.
L’idea di fondo intende restituire al Futurismo il ruolo centrale nella storia dell’arte contemporanea italiana, e rendere omaggio sia al fondatore che ai suoi maggiori protagonisti.
“E’ la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, -spiegano i curatori Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli- prima e unica avanguardia italiana del '900. Un movimento aperto alla coesistenza di tutti i linguaggi, da quelli classici come la pittura e la scultura, alle sperimentazioni avanguardiste del cinema d'artista, della fotografia, della performance, dei materiali anomali. Questa visione senza barriere precostituite è esattamente quella che abbiamo voluto adottare, prestando molta attenzione alle opere, progettate e realizzate per l'occasione, non al simulacro dell'opera o al nome dell'artista”.
Tutti i linguaggi dell’arte contemporanea - pittura, scultura, nuove tecnologie, video, installazioni, performance - hanno avuto origine nel Futurismo: un’origine sia teorica che pratica. Gli artisti sono invitati a meditarne e sviluppare le suggestioni che ancora promanano da un movimento le cui potenzialità, vitalità, possibilità, non possono considerarsi esaurite nel secolo scorso.
L’idea che Umberto Boccioni accolse e sviluppò dal marinettiano concetto di arte-vita, di “mettere lo spettatore al centro del quadro”, la poetica degli “stati d’animo” (ossia: “la realtà non è l’oggetto, ma la trasfigurazione che esso subisce nell’identificarsi col soggetto”), il fascino di un’arte in cui spettatore e autore possano condividere la stessa esperienza fino a non riconoscerne più i limiti, lo stesso indefesso e continuo sperimentalismo, il polimaterismo, l’inserimento di suoni e rumori: tutti questi aspetti che sono oggi linguaggi dell’arte trovano radici continue all’interno del movimento.
“Verrà un tempo in cui il quadro non basterà più. (…) Altri valori sorgeranno, altre valutazioni, altre sensibilità di cui noi non concepiamo l’audacia…
L’occhio umano percepirà il colore come emozione in sé. I colori moltiplicati non avranno bisogno di forme per essere compresi e le forme vivranno per se stesse al di fuori degli oggetti che esprimono. Le opere pittoriche saranno forse vorticose architetture sonore e odorose di enormi gas colorati, che sulla scena di un libero orizzonte elettrizzeranno l’anima complessa di esseri nuovi che non possiamo oggi concepire”. Così scrisse il maggior teorico dell’arte futurista, il pittore e scultore Umberto Boccioni.
La sfida lanciata dai futuristi è totale: sarà accolta e messa in atto, ma soprattutto si rivolgerà alle generazioni del futuro.
“I più vecchi di noi hanno trent’anni”! scriveva Marinetti ancora nel Manifesto di fondazione, nel 1909. “Altri verranno dopo di noi”.

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La sede legale della Fondazione la Biennale di Venezia e' trasferita dal 15 gennaio 2009 a Ca' Giustinian, San Marco 1364/a, 30124 Venezia, gia' sede storica della Biennale. Uffici dei Settori Architettura, Arti Visive, Cinema, Danza, Musica, Teatro, della Comunicazione e dei Servizi Tecnico-logistici della Fondazione rimangono presso Palazzo Giustinian Lolin, San Vidal, San Marco 2893, 30124 Venezia.

Vernice stampa 4-5-6 giugno 2009
Inaugurazione venerdì 5 giugno 2009 alle ore 17.30
Segue ore 19.00
"LUMINOISE" SYRIA&ANDY - performance elettrosonora di 15 minuti.
Protagonisti Andy, tastierista dei Bluvertigo e la vocalist Syria

Nuovo Padiglione Italia
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