Annotazioni d'Arte
Milano
via degli Elemosinieri, 5
02 2613405 FAX 02 2613405
WEB
Gianfranco Pardi / Grazia Varisco
dal 21/4/2009 al 30/5/2009
tutti i giorni 16-19,30, lunedi', sabato e festivi chiuso

Segnalato da

Gaetano Fracassio




 
calendario eventi  :: 




21/4/2009

Gianfranco Pardi / Grazia Varisco

Annotazioni d'Arte, Milano

La mostra propone una selezione di lavori dei due artisti, e presenta l'occasione per testimoniare il percorso artistico, le assonanze e i rapporti tra i due autori. Un dialogo fra spazio e tempo che assume la felicita' della danza, piu' regolare nell'indagine di Varisco e piu' discontinua, accidentata, in quella di Pardi. A cura di Riccardo Zelatore.


comunicato stampa

a cura di Riccardo Zelatore

Negli spazi espositivi di Annotazioni d’Arte viene presentata al pubblico una nuova mostra che propone una selezione di lavori dei due maestri Gianfranco Pardi e Grazia Varisco. L'esposizione, aperta fino al 31 maggio, sarà l'occasione per testimoniare il percorso artistico, le assonanze e i rapporti tra i due autori.

Come introduce Alberto Veca nel catalogo che accompagna la mostra “…ci si può chiedere legittimamente perché un’opera plastica debba necessariamente contenere punti di domanda, visto che, per sua natura, si propone come una affermazione, oltretutto perentoria perché frutto di una scelta normalmente ponderata. E il primo e il secondo termine del problema, quello del dubbio e della disciplina, del rigore nell’usare il proprio linguaggio costituiscono un comune sentire, un “filo d’Arianna” che sembra condurre, fra illusioni, interrogativi e allusioni le opere degli artisti coinvolti in questa occasione espositiva.

Allora si può parlare di una “consonanza” fra i due esecutori: prima di tutto un’idea dell’opera come “architettura”, come spazio artificiale adatto all’uomo, in cui si possa risconoscersi ma anche perdersi. E si tratta di un dialogo fra spazio e tempo che assume la felicità della danza, più regolare nell’indagine di Varisco e più discontinua, accidentata, in quella di Pardi, dove il campo cromatico entra in relazione dialettica con il suo contorno e altre linee che alludono a ulteriori variazioni di ingombri.

Secondariamente quella di mettere diversamente in discussione la regolarità del quadro, i suoi bordi, eloquentemente sottolineati oltre che concettualmente, dalla cornice, che sia figurata o meno non importa. La cornice, rassicurante nel separare il campo pittorico dal suo esterno, ciò che non appartiene al disegno realizzato, predica necessariamente un sistema obbligato di “alto/basso”, di “sinistra/destra” che allude inevitabilmente al palcoscenico entro cui si svolge l’azione drammatica, l’avvenimento.

Ma si può parlare anche di una “dissonanza”, o meglio di un diverso modo di raggiungere il “luogo dell’interrogativo”.

L’intervallo fra un segnale e l’altro nell’operazione di Varisco serve a completare il percorso, rendendo legati frammenti altrimenti autonomi, a completare un’immagine virtuale che, esaltando la “continuità di direzione” della psicologia della Gestalt come il “completamento amodale” elaborato da Gaetano Kanizsa, uno studioso del percepire che ha conosciuto, non a caso, anche una parallela stagione di artista plastico. Dove si parla della fisicità del supporto, per tradizione custode dell’immagine, che diventa soggetto protagonista dell’avventura: non importa se il materiale raccolto appartenga alla strumentazione abituale dello studio dell’artista o raccolto al suo esterno, fra materiali dell’arredo urbano.

Appunto, e diversamente, le tele di Gianfranco Pardi costituiscono un luogo programmaticamente inadeguato per accogliere l’immagine nella sua interezza, risultando costantemente “ritagli” tanto giocati sulla presenza della figura quanto sulla assenza, sul suo segnale come “ritaglio”, margine, stipite adibito a segnalare un passaggio da uno spazio all’altro, con responsabilità diverse accordate ai singoli “ritagli” che assumono i margini di una mappa in cui tutto corrisponda, anche il segno di contorno che, con un una certa dose di impertinenza, ricorda a chi osserva che la linea tracciata è certamente di confine per uno spazio alluso, ma è sempre una riga tracciata sulla tela, capace a sua volta di diventare figura.

Ho il privilegio di conoscere da tempo il lavoro di Varisco e Pardi, di averlo in alcune occasioni incrociato, sostanzialmente imparando, da un analogo atteggiamento etico nei confronti del produrre artefatti a destinazione estetica, che la coerenza linguistica nell’operare e la possibilità espressiva della fantasia possono essere, almeno nel privilegiato universo dell’arte protagonisti concordi.
In un luogo/momento gli interrogativi trovano una felice risposta”.

Immagine: Grazia Varisco, Schema luminoso variabile.

Inaugurazione: Mercoledi 22 aprile 2009 ore 18.00

Annotazioni d'Arte
via degli Elemosinieri 5, Milano
Orario: tutti i giorni, lunedi, sabato e festivi esclusi 16-19:30
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [9]
Ugo la pietra
dal 7/10/2009 al 19/11/2009

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede