Castello Brown
Portofino (GE)
via alla Penisola, 13A
0185 267101
WEB
Giuliano Ravazzini
dal 26/6/2009 al 3/7/2009
10-19 chiuso lunedi'

Segnalato da

Ilario Baudanza




 
calendario eventi  :: 




26/6/2009

Giuliano Ravazzini

Castello Brown, Portofino (GE)

L'action Orto di Guerra simula la capacita' di produrre ortaggi frutta e cereali in un area protetta e ricorda quando in Italia fu deciso di coltivare anche le aree fabbricabili nelle citta' durante la seconda guerra mondiale. "C'e' una poetica mite e pacifica, un desiderio semplice e simbolico in questo interessante lavoro che l'artista ripete e affina dal 2006." Ilario Baudanza


comunicato stampa

L’associazione Alimurgia fornirà il supporto scientifico all’artista Giuliano Ravazzini in questa action Orto di Guerra che si terrà a Portofino a Castello Brown. I giardini di questa antica fortezza saranno seminati e successivamente monitorati durante la fase di sviluppo. Questo test, simula la capacità di produrre ortaggi frutta e cereali in un area protetta di relative dimensioni. E’ interessante ricordare che i Victory Garden negli Stati Uniti e gli Orti di Guerra in Italia furono un’importante risorsa alimentare durante il conflitto mondiale. L'Italia, avendo cessato in quel periodo l’importazione di molti prodotti agricoli, mise a coltura tutta la terra disponibile, intensificando al massimo la cosiddetta "battaglia del grano". Venne quindi deciso di coltivare anche le aree fabbricabili nelle città e di trasformare i giardini in orti e campi di frumento.
Giuliano Ravazzini, figura emblematica dell’arte contemporanea, disegnatore fotografo e ricercatore, è uno degli esponenti del movimento artistico Cybernaif, la sua produzione persevera nelle tematiche ecologiche e ambientali, annoverando in questi ultimi anni progetti quali: Hortus, Dimore Bestiali, Un Hub nell’Idrosfera, Migrazioni di Microazioni, strettamente legati fra loro.
Il suo lavoro suscita sempre una grande seduzione ed una profonda riflessione, anche questo progetto, mite e inoffensivo, induce ad interrogarci sulla criticità dei nostri tempi. Allo stesso modo la personalità di questo artista fuori dagli schemi lascia percepire il suo desiderio di cambiare la società, e l’arte ne è uno strumento, ma anche uno specchio che riflette la nostra condizione sottomessa.

Ilario Baudanza

C’è una poetica mite e pacifica, un desiderio semplice e simbolico in questo interessante lavoro che l’artista Ravazzini ripete e affina dal 2006.
In principio l’idea di produrre microprogetti nasce dall’esigenza di realizzare istantaneamente opere d’arte di varia natura, in modo semplice e diretto, successivamente il progetto diventa soprattutto di carattere relazionale e via via contribuiscono altri artisti apportando diverse competenze.
Migrazioni di Microazioni, è una idea non del tutto ragionata che parte dal subconscio di Ravazzini, il quale possiede quella strana capacità visionaria di generare idee in quel luogo misterioso e oscuro che è la sua mente.
E’ un atto sovversivo iniziale che produce la scintilla, un rifiuto del pensiero lineare, solo così il processo creativo non logico è spiazzante e convincente.
Ravazzini pratica l’imprevedibilità, i suoi processi creativi sfuggono totalmente alle leggi deterministiche. Egli possiede gli strumenti per creare dal nulla, afferra velocemente quei prodotti creativi che la sua mente dispiega autonomamente.
Solo in seguito interviene la ragione, il desiderio di comunicare e rappresentare in modo logico senza escludere componenti emozionali, ogni ambiguità rappresentativa è esclusa dal processo.La razionalità e l’esattezza esecutiva diventano obiettivo primario.

Ilario Baudanza

Castello Brown
16034 Portofino (GE)
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