Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo
Roma
lungotevere Castello, 50
06 6819111 FAX
WEB
A l'infinito m'ergo
dal 11/8/2009 al 29/8/2009
martedi-domenica 10-18.30

Segnalato da

Gianni Nappa




 
calendario eventi  :: 




11/8/2009

A l'infinito m'ergo

Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, Roma

Sei sale, tre artisti: Roberta Pugno, Orazio Cordischi, Maria Rita De Giorgio. Sondare, indagare, interpretare in un moto continuo l'interiore profondo che ci muove verso scoperte inimmaginabili.


comunicato stampa

E chi mi impenna, e chi mi scald' il core?
Chi non mi fa temer fortuna o morte?
Chi le catene ruppe e quelle porte,
onde rari son sciolti et escon fore?
L'etadi, gli anni, i mesi, i giorni e l'ore
figlie et armi del tempo, e quella corte
a cui né ferro, né diamante è forte,
assicurato m' han dal suo furore.
Quindi l'ali sicure a l'aria porgo,
né temo intoppo di cristall' o vetro;
ma fendo i cieli, e a l'infinito m'ergo.
E mentre dal mio globo a gli altri sorgo,
e per l'eterio campo oltre penetro:
quel ch'altri lungi vede, lascio al tergo.
Giordano Bruno, De l'infinito, universo e mondi, Proemiale Epistola (in Opere italiane, Torino, Utet, 2007, p. 31).

KAOS
Pensiero/moto/interpretazione

La ragione, prigione del pensiero; chiuso nel dogma, il bello raggiungibile lo affogò nelle lacrime di sofferenza, memori di peccati originali, inseguiti dal finito dell’unico riflesso. Cirillici furono i giorni della nostra ricaduta negli inferi ed un alito femminile spense la gioia nell’infinita ricerca del sapere a favore di una regola.

Profonda.Interprete.Fallace.Immagine.Materia.Infinito.Finito.Storia.Luce.Costruzione.Riflesso. Inconscia la genesi immaginaria che trova sfogo nella pulsione della vita, non razione e sola esperienza, forse, mistico incontro con l’io uomo, dove le chiavi del sapere sono racchiuse nelle culture arcaiche e nell’ego collettivo del tempo se ne trovano tracce e miti.

Sciamani.Donna.Duale.Contraddizione.Diverso.Scopo.Temuto.Onnipotente. Linea.Cerchio.

Moti interni come goccia d’acqua nell’arido terreno del conscio, battuto dal solitario impulso che sposta verso il già conosciuto, ma come stelo al vento, indica nuova vita nell’accettazione della scoperta; un germoglio che cresce solitario, da solo si inerpica nell’universo, con le sue ramificazioni, come elementi globali di tutti e con tutte le forme e saperi del mondo, unione di forze. Pulsioni interiori del singolo, fonte di scoperte, rinnovamento e ricerca senza limiti, dove l’insieme forma l’unico. Macchine e moti in perenne divenire, senza soluzione di continuità; tempo del tempo racchiuso nell’infinito universo finito. Le origini, termine ultimo per la conoscenza, bigotta, schiava, illiberale, impegnata da mille cambiali di immortalità.
EPPURE……

Uomo in perenne ricerca nella dualità dei sessi verso le ragioni della differenza, per carpirne i segreti delle differenze, le sconfitte del dialogo, archetipo di un’incomunicabilità globale che si ferma sulle ragioni di pochi, senza istanze di rinnovamento. Divenire in un tempo di nichilistici piaceri, un insieme socializzante, un contesto di comunione pur nelle individuali ricerche, come opere diverse di un unico percorso, dove le differenze sono il punto di giunzione tra le scoperte del diverso e l’errore di fermarsi all’immagine di superficie. Pensiero della verità in perenne scoperta, sintesi di KAOS con variabili infinite, dove la luce è rivelazione della materia e dei suoi colori; interiore è la luce rivelatrice di una costante conoscenza specchiata, come riflesso di una mutante capacità, in continuo divenire, in uno sviluppo senza fine.

Non saremo attoniti dinanzi alla ragione, forse sapremo trovare la gioia della bellezza, dentro di noi, nei nostri sogni, nel globale disegno dei segni, dei simboli, della storia che ci sembrerà familiare se solo ci avvicineremo con il cuore.

Sei sale, tre artisti. Un percorso. Roberta Pugno, Orazio Cordischi, Maria Rita De Giorgio Sondare, indagare, interpretare in un moto continuo l’interiore profondo che ci muove verso scoperte inimmaginabili, “a l’infinito m’ergo”.
Gianni Nappa

Immagine: Roberta Pugno

Inaugurazione 12 agosto 2009

Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo
lungotevere Castello, 50 - Roma
Orario: martedi-domenica 10-18.30

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