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24/7/2009

OpenArt09

Localita' Trii, Roveredo

In occasione della rassegna sono intervenuti nello spazio naturale aperto una cinquantina di artisti che lavorano nelle tre dimensioni, alcune volte dentro la tradizione della scultura, ma spesso attivi in installazioni di grande valore estetico e concettuale. L'iniziativa mette a contatto diretto artisti, operatori del mondo dell'arte e semplici appassionati.


comunicato stampa

openArt è una manifestazione che si sta imponendo sempre più negli itinerari degli appassionati d’arte che si muovono tra nord e sud e viceversa, grazie alla sua ubicazione sui percorsi che dalla Germania e dall’Austria portano in Italia, ma soprattutto grazie all’attenta selezione dei partecipanti attuata da Luigi a Marca, artista e promotore culturale, che da 9 anni raccoglie in un parco agricolo-boschivo di oltre 100.000 mq a Roveredo - una località del Cantone Grigioni a 10 km da Bellinzona e dall’autostrada che conduce al Gottardo, sulla strada che porta al Passo del San Bernardino -una cinquantina di artisti che lavorano nelle tre dimensioni, alcune volte dentro la tradizione della scultura, ma spesso attivi in installazioni di grande valore estetico e concettuale.
Per i visitatori openArt è un’occasione per frequentare la scultura immergendosi in un ambiente naturale incontaminato, con cui le opere dialogano a tutto campo, visto che gli artisti che le creano le realizzano spesso direttamente sul posto o, altrimenti, le predispongono per un luogo specifico all’interno del parco in modo che entrino in consonanza con l’ambiente (il grande prato, il bosco, gli anfratti, il fiume) che le accoglie.
L’ampio spazio in cui le opere sono installate è un territorio vivo, in cui il lavoro dei campi si intreccia, in modo sorprendente e naturale, con questa iniziativa che mette a contatto diretto artisti, operatori del mondo dell’arte e semplici appassionati dell’espressione umana. Sempre importanti sono stati negli anni passati (così come lo sono in questa edizione) le presenze di artisti affermati che stimolano il confronto e sollecitano la creatività dei colleghi più giovani: fra i “maestri” le cui opere sono presenti nel parco in permanenza possiamo ricordare Arman, Rotella, Knubben, Spoerri, Schumacher.

Sempre folta è la presenza degli artisti svizzeri, cui si affiancano scultori provenienti dalla Germania e da altre parti d’Europa (Austria, Francia, Italia, Olanda e Gran Bretagna), ma appare subito evidente come l’espressione artistica non abbia ormai più nazionalità.
Le sculture (in legno, bronzo, pietra ed altri materiali meno usuali), le installazioni più varie, i video non sono più connotati dalla cultura di provenienza ma vivono di una globalità (qui certamente produttiva) fatta propria dagli artisti che si confrontano con l’arte del mondo intero.

Appare sempre sorprendente come sia le opere figurative che quelle astratte possano convivere in questi luoghi, confrontati in tutta naturalità con i grandi tronchi secolari, con le montagne circostanti, con la limpidezza dell’atmosfera. Le forme più diverse prendono vita da culture altre da quelle di questo territorio, ma vi si ambientano come fossero native, mostrando come l’idea della forma, antropomorfa, zoomorfa o pienamente libera, abbia in sé una vita che va al di là della staticità apparente cui la scultura parrebbe destinata.

Più di cinquanta sono gli artisti presenti quest’anno.Già al lavoro per presentarsi al meglio sono Luigi a Marca, Caroline Bachmann, Irma Bucher, Bülent Incir, Clara Conceppio-Sangiorgio, Lorenzo Cotti, Sibylla Dreiszigacker, Pli Ebnöther, Jörg Felber, Chiara Fiorini, Christa Giger, Duosch Grass, Paolo Grassi, Fredy Hadorn, D. Hardmeier, André Heer, Alexander Heil, Anneliese Hophan, Regula Hotz, Alfonso Hüppi, Robert Indermaur, Edith Kappeler, Christina Käuferle-Gallo, Christian Kirchhofer, Jürgen Knubben, KUSPI 09, Leto/Markus Meyle, Line Lindgren, Marck, Hubert Müller, Claudia E. Müller-Weber, Pascal Murer, Simeun Moravac, Giovanna Nicola + Petra Wyss, Brigitte Noti, Karin Preisig, remy rich, Aniko Risch, Nigel Ritchie, Gianni Rodenhäuser, Dorothée Rothbrust, Pavel Schmidt, Rolf Sprecher, Gwendolin Taube, Rudolf Tschudin, Christiane Tureczek, Lars Vaupel, VeronesiHoepflinger, Anne Marie Catherine Wieland, Hanspeter Wyss, Katrin Zuzakova.

La grande festa che si terrà il giorno dell’apertura – sabato 25 luglio, dalle ore 17 in avanti - richiamerà, come di consueto centinaia di visitatori che potranno incontrare gli artisti e cercare di capire le premesse del loro lavoro.

Il programma della serata e della notte è anche questa volta molto denso e comprenderà performance di danza e di musica, ma anche lo spettacolo sempre rinnovato dei fuochi artificiali e l’accompagnamento di musiche ricercate, ma anche di musiche popolari.

Immagine: Christiane Tureczek

Ufficio stampa: uessearte via Natta 22 Como tel. +39.031.269393 fax +39.031.267265
info@uessearte.it http://www.uessearte.it

Vernissage: sabato 25 luglio, dalle ore 17.00 in avanti

Localita' Trii
Roveredo
orari: 14.00-20.00, chiuso lunedì

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