Pareti, parati, parenti. La pittura dell'artista racconta di incontri di famiglia, compleanni, tende e piante di plastica, trasparenze di vestiti, auto della domenica, cortili di casa, cieli limpidi e travestimenti di bambini.
La pittura di Mauro Di Silvestre racconta di incontri di famiglia, compleanni, tende e piante di plastica, trasparenze di vestiti, auto della domenica, cortili di casa, cieli limpidi e travestimenti di bambini. Paesaggi di affezione composti, destrutturati e ricomposti, una tranche de vie legata ad un quotidiano effimero e struggente nello stesso tempo, popolato da volti immobili nella loro fissità fotografica.
Le facce dei personaggi acquistano la perplessità di una condizione psicologica che denota una melanconica distanza, la patina di un tempo che sembra impedire ogni contatto e privilegiare invece la distanza della memoria. Sono presenze inquietanti nella scena eppure in qualche modo assenti nella vita; di loro rimane una pallida ombra, sullo sfondo di una quotidianità ingombrante. In queste opere l’artista sembra andare oltre la “narrazione personale – come scrive Martina Cavallarin nel testo pubblicato in catalogo - ambientandola obliqua con il passato e le costruzioni della città che, fastosa, debordante, eccessiva, ospita la mostra: Venezia. E della città lagunare Di Silvestre mette in scena gli sfarzi antichi sottraendosi anche nelle forme al dovere di non creare qualcosa di “troppo bello”, di un’estetica che talvolta imprigiona, ma che in questo caso è atto creativo come desiderio di riparare l’oggetto perduto”.
Catalogo in mostra con testo di Martina Cavallarin
Mauro Di Silvestre (Roma, 1968) ha vissuto più di tre anni a Los Angeles, imparando a dipingere da un maestro americano. Tornato a Roma nel 1992, non si iscrive all'Accademia e sceglie invece di collaborare per vari anni con Piero Pizzi Cannella. Nel 2001 vince il II Premio di Pittura al Museo di Lissone (MI); nel 2003 decide di andare a vivere a Londra, e lo stesso anno partecipa ad una collettiva nella storica galleria romana L'Attico di Fabio Sargentini; nel 2004 torna in Italia e partecipa alla Prima edizione del Premio Celeste a San Gimignano, e vince il Premio per i Pittori Emergenti. Tiene la sua prima mostra personale alla galleria Z2O di Roma nel 2007. Attualmente vive e lavora a Roma.
Inaugurazione: sabato 29 Agosto 2009 ore 19.00
Galleria Traghetto
San Marco 2543 - Venezia
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 15-19
Ingresso libero