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Gianluca e Massimiliano De Serio
dal 24/9/2009 al 30/12/2009
lu-sab 15-19

Segnalato da

Guido Costa Projects




 
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24/9/2009

Gianluca e Massimiliano De Serio

Guido Costa Projects, Torino

Animalove. Ultima parte del percorso e punto d'arrivo della trilogia Love. L'opera scava all'interno delle prime due parti e le riassume in una narrazione bicefala, tesa tra il sogno e la veglia, la messa in scena e la memoria, la performance e la vita.


comunicato stampa

"ANIMALOVE" testo di Gianluca e Massimiliano De Serio

Terza parte del percorso e punto d’arrivo di “Love”, “Animalove” scava all’interno delle prime due parti e le riassume in una narrazione bicefala, tesa tra il sogno e la veglia, la messa in scena e la memoria, la performance e la vita. “Animalove” è il destino dell’amore: unisce due estremi complementari del sentimento amoroso, l’amore spirituale (dell’anima) e quello animale, per la natura e per l’essere vivente.

Compiendo estremi gesti d’amore, prove inedite nella loro insistente lunghezza del piano sequenza, i due protagonisti rivelano carnalmente l’invenzione del loro racconto, ciò che potremmo chiamare la loro messa in scena di una performance mnemonica, o di una memoria performante, reinventata.

Andando oltre, ciò che abbiamo messo in scena, nella logica coerente con i primi due capitoli, A star love e A dark love, è una sorta di memoria perforata. Il buco nero, cui entrambi i protagonisti cercano di metter riparo con l’atto esorcizzante del racconto e quello doloroso e contraddittorio del gesto, si dilata nello spazio della visione, in una ricerca quasi monocroma del ricordo e del fuoco, tra vuoti di memoria e pause improvvise durante il racconto, come quando, ad esempio, un aeroplano sorvola le loro parole e le loro teste.

Il racconto di Gianpiero, triste, visionario e poetico, si nutre dell’immaginario più caro al protagonista: i cartoni animati e le canzoni di musica leggera. Il suo gesto racchiude la contraddizione di cui tutti i gesti di “Love” si fanno portatori: le lacrime artificiali sono gocce di collirio che, anziché alleviare le fatiche della visione, sembrano accentuarle per l’insistenza con cui Gianpiero le fa cadere, una ad una, sull’occhio semiaperto. Le lacrime, così ravvicinate, diventano “onde”; esse svelano l’artificio e, al contempo, si trasfigurano in vera commozione.

Rocco, invece, è un amante della natura, salvato da un cane grazie al quale ha riconquistato uno spazio sociale nella sua vita “interrotta” dallo shock dell’incidente. Rocco bacia a lungo quel cane senza interruzione. Il gesto affettuoso che molte persone fanno al proprio cane, diventa un estremo tentativo d’imporsi come essere umano degno e legittimo custode di un sentimento puro. Il bacio del cane è un gesto tenero, ma la visione macro, la lunghezza e il punto di vista lo deformano in un atto di divoramento/adorazione radicale. Il cane diventa lupo. L’uomo coraggioso domatore di bestie. Il racconto di Rocco è un resoconto fantastico del suo viaggio interiore, ma anche fisico, attraverso una città di fantasmi vuota e spettrale, invasa dalla natura e dalle rovine, di cui i tre “pezzi” della trilogia vogliono essere l’intima rappresentazione.

Racconti basati sulla loro esistenza, le due prove verbali attualizzano la memoria nella trasfigurazione fantastica. Il ricordo della propria vita, diventa racconto meraviglioso, che si muove tra paesaggi urbani di volta in volta trasformati da inferno in “paradiso”, da ostile “foresta” di pericoli e animali, “metà vivi” e “metà morti”, a paradiso terrestre dove il tempo è “sospeso”, la natura è “pura” e gli animali sono “fantastici”.

È però la natura stessa, l’animale, a prendere infine il sopravvento: il cane sembra salire a rango di essere umano, ma senza parola. Amante muto e testimone, epiteto e simbolo, custode dell’amore, la bestia diventa gesto puro, azione, co-autore del sentimento.

Nel doppio-(auto)ritratto di “Animalove” s’innesta una rete musicale, composta dalla voce dei protagonisti e dalla musica del Sesto Libro dei Madrigali di Gesualdo da Venosa. I testi dei madrigali, canti d’amore profano, sono esempi di grande alternanza d’invenzioni poetiche e contrappuntistiche, contrasti di sentimenti e chiaroscuri musicali che trovano corrispondenza nei viaggi picareschi e dolorosi di Rocco e Giampiero, ma anche di Salvatore e Rosario, i protagonisti di “A dark love” e “A star love”.

Con questo ulteriore elemento musicale, che si aggiunge alla compresenza di due protagonisti in un solo piano sequenza, “Animalove” vuole anche essere una riflessione sugli stadi differenti dell’amore come forma di creazione e come azione profondamente umana: il suo entrare e uscire dall’ispirazione e dal ricordo, dall’invenzione e dal copione, dalle regole e dalla follia, dalla parola e dal silenzio, dalla musica e dal suono, sottolinea il materiale estremamente vivo e narrativo delle storie d’amore. Storie che sono, sempre e comunque, una discesa agli inferi e una salita verso il paradiso.

Immagine: Animalove, 2009. Frame dal video

Inaugurazione 25 settembre dalle 18.30 alle 21.30

Guido Costa Projects
Via Giuseppe Mazzini 24 - Torino
Orari: lu-sab 15-19
Ingresso libero

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