Studio La Citta'
Verona
via Lungadige Galtarossa, 21
045 597549 FAX 045 597028
WEB
Victor Alimpiev e Paolo Ventura
dal 2/10/2009 al 6/11/2009
mart-sab 9-13 e 15:30 - 19:30

Segnalato da

Marta Fraccarolo




 
calendario eventi  :: 




2/10/2009

Victor Alimpiev e Paolo Ventura

Studio La Citta', Verona

Per la prima volta in Italia il nuovo video del'artista intitolato ''To Trample Down an Arable Land'' (2009), proiettato su due schermi di misure diverse. Paolo Ventura espone immagini fotografiche dalle atmosfere sospese.


comunicato stampa

Victor Alimpiev - To Trample Down an Arable Land

A un anno di distanza dalla presentazione di My Breath, Studio la Città è lieta di proporre per la prima volta in Italia il nuovo video di Victor Alimpiev: To Trample Down an Arable Land, 2009, proiettato su due schermi di misure diverse, il più grande di quattro metri installato nella “Cattedrale Ovest” e il più piccolo di un metro e cinquanta situato nella “Drawing Room”. La ripetizione non in sincrono dello stesso video, in due spazi distinti e in condizioni di visione differenti, crea una serie di rimandi visivo concettuali e un flusso di immagini che si riverberano lungo gli spazi della galleria.

Ancora una volta le relazioni umane sono al centro della ricerca artistica dell’artista russo, in un attraversamento trasversale di discipline come la danza, la musica, il canto. Il complesso progetto della durata di trenta minuti, si articola intorno a quattro figure di giovani donne le quali, sventolando degli stendardi, guidano un piccolo gruppo di persone su una rampa. Il movimento ascensionale lento e ritmato avanza simile al flusso della marea, o come suggerito dal titolo, paragonabile al movimento di un aratro che solca la terra, in cui ogni personaggio diventa un ingranaggio della macchina. In sintonia con i lavori precedenti, Alimpiev ricorre ad una messa in scena accurata, senza alcun riferimento ad una specifica contingenza storico-narrativa. Ciò che domina nelle sue opere sono i singoli dettagli: i movimenti dei corpi, le espressioni concentrate dei visi, la ritualità delle azioni, che rispondono all’esigenza di distillare il vissuto, affinché esso si offra allo sguardo dello spettatore nel suo valore simbolico, compito che solo un’opera d’arte può assolvere.

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Paolo Ventura - Winter Stories

Atmosfere sospese: non ci sono luoghi riconoscibili e neppure un tempo preciso. Tuttavia stiamo parlando di immagini fotografiche e, dunque, di tracce, di registrazioni di situazioni apparentemente reali. Dove sta il trucco? Sono i microcosmi che Paolo Ventura costruisce e poi fotografa. Come dei set cinematografici, ma anche qui nessun riferimento preciso: il Neorealismo, i noir francesi, il cinema tedesco di Fritz Lang.

Vecchi vagoni di seconda classe, muri di palazzi grigi, cortili di una città che potrebbe essere tante città. è un inverno perpetuo, in cui fanno capolino le luci di una vita appena accennata. I personaggi sono pupazzi truccati e vestiti alla moda di tempi diversi: non c’è nessuna bramosia filologica nelle sue ricostruzioni. Il suo è un lavoro lento, costruito con pazienza, progettato con attenzione per il dettaglio.

Ma anche il circo, che di per sé è senza tempo: funamboli, giocolieri, ballerine, clown. Le atmosfere sono malinconiche, è la precarietà dell’esistenza. Angela Madesan

Inaugurazione 3 ottobre ore 18.30

Studio La Citta'
via Lungadige Galtarossa, 21 - Verona
Orario della galleria martedì - sabato, 9-13 / 15:30 - 19:30
Ingresso libero

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