La Biennale alla Quadriennale

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Indice :

1 Il lato australe della Biennale

2 Visioni dal Palazzo Enciclopedico e dal Padiglione Italia...

3 Visioni dai Padiglioni Nazionali...

4 Appunti sulla Biennale e dintorni #1

5 Appunti sulla Biennale e dintorni #2

6 Appunti sulla Biennale e dintorni #3

7 Appunti video sulla Biennale: Teresa per Alice

8 Appunti sulla Biennale e dintorni #4

9 Appunti sulla Biennale e dintorni #5

10 Gli scatti di Giulia Ticozzi

11 Appunti sulla Biennale e dintorni #6

12 Appunti sulla Biennale e dintorni #7

13 Al ritorno da Venezia. Riflessioni e connessioni di Marcella Anglani

14 Il Vaticano alla Biennale di Venezia

15 Sislej Xhafa: Parallel Paradox

16 Marcello Maloberti: La voglia matta e Bolide...

17 Fe2O3, Ossido ferrico, di Francesca Grilli

18 Video: Fabio Mauri. Ideologia e Natura

19 Le immagini del Padiglione Italia e intervista a Bartolomeo Pietromarchi

20 Un McQueen d’annata alla Biennale

21 Padiglioni polifonici alla Biennale

22 Le avventure di tre giovani artisti durante l'opening...

23 Around Gioni

24 L'Arsenale in UnDovisione

25 Con Monicelli a spasso per la Biennale

26 Biennale pavillion promenade

27 Gioni risponde

28 La Biennale alla Quadriennale

29 Risposta alla risposta

30 Francesco Arena: Masse sepolte

31 L'arte non parla arabo

32 Dal Marocco con fervore

33 Biennale amore mio


























Il progetto “Il Palazzo Enciclopedico” di Massimiliano Gioni, presentato alla 55. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia, è stato al centro del dibattito tra critici e artisti organizzato il 9 luglio scorso, negli spazi della Quadriennale di Villa Carpegna a Roma.

Ecco una sintesi degli interventi a cura di Cristiana Pacchiarotti

Si sono susseguite, riflessioni curatoriali, giornalistiche, artistiche con l’obbiettivo, come ha affermato Ludovico Pratesi nel ruolo di moderatore, di intrecciare, sovrapporre e confrontare sguardi eterogenei su una Biennale che segnerà sicuramente un punto di svolta.

Gli argomenti e le tesi esposte dai partecipanti hanno innescato riflessioni articolate.

L'inizio, con Guglielmo Gigliotti, è stato sommesso e “silenzioso”, sono state infatti proiettate le foto di Gabriele Basilico, il suo ultimo lavoro prima di morire.
Le immagini descrivono le architetture vuote dei Padiglioni ai Giardini di Castello realizzati da grandi architetti: da Stirling, ad Hoffmann, da Scarpa ad Alvar Aalto. Sono fotografie in bianco e nero che ci mostrano l’involucro della Biennale priva di pubblico, in cui l’unica vera protagonista è l’architettura.

Elena Del Drago, inviata speciale di Rai Radiotre alla Biennale, ha raccontato la sua vernice, fatta di incontri con personalità del mondo dell’arte e di opinioni immediate raccolte per il suo programma radiofonico.
Particolarmente intenso l’intervento di Alfredo Pirri che ha posto l’attenzione sulla valenza simbolica dell’atto espositivo. Gesto magico, porte e riti di passaggio, sono parole che descrivono - dal suo punto di vista - questa Biennale ricca di spunti onirici e antropologici che, come “una bacchetta agitata nello spazio”, avrebbe dovuto (magicamente) portare un cambiamento nella percezione dell’opera d’arte.

Altra questione sollevata da Alfredo Pirri è il ruolo dell’opera d’arte come creatrice di civiltà in questo momento storico. Prendendo spunto dalle parole di Maurice Merleau-Ponty (dal suo ultimo libro “l’occhio e lo spirito”) un saggio d’arte in cui il filosofo ha riflettuto sull’artista e sul suo essere visibile al mondo, Alfredo Pirri ha affermato che: “solo prestando il suo corpo al mondo, il pittore (artista) trasforma il mondo in pittura”.

Stefano Chiodi ha analizzato in maniera “genealogica e archeologica”, attraverso le fonti, il progetto curatoriale di Gioni, evidenziando un approccio legato ad un filone di ricerca internazionale che rivaluta la figura degli artisti dilettanti e anonimi, come autori che sono parte delle tradizioni iconografiche collettive.
Egli pone in risalto, che lo stesso Marino Auriti, con il suo Palazzo Enciclopedico, fu scoperto solo nel 2000 e il plastico da lui realizzato fu acquistato dall’American Folk Art Museum di New York.

Cecilia Canziani, Paola Ugolini e Luca Lo Pinto, hanno messo in relazione la Biennale di Gioni con Documenta (13) a Kassel, curata da Carolyn Christov-Bakargiev. Hanno sottolineato molte analogie fra la moltitudine dei lavori presentati ma anche alcune differenze sostanziali legate alla presentazione dei lavori stessi in cui lo spazio dedicato all’opera è risultato criterio dominante.
Luca lo Pinto ha detto infatti che nella mostra di Kassel emergeva una “scrittura espositiva” dove il senso di vuoto veniva percepito; Cecilia Canziani ha riflettuto invece sul ruolo dell’opera nella Biennale e sul dispositivo di lettura di essa, affermando di essersi trovata di fronte ad un'esposizione complessa e perfetta al punto tale da sentirsi prigioniera.

Paola Ugolini ha invece evidenziato in questa Biennale, un forte rapporto con l’irrazionale in cui l’ossessione e la follia della ripetizione si possono trasformare in arte e dove complessivamente le opere dialogano senza fare chiasso.

In molti sembrano d'accordo sul fatto che si tratti di una Biennale che invita alla conoscenza, ma come una tavola imbandita con tanti cibi succulenti che però non è possibile assaporare tutti.

E’ da segnalare poi l’intervento di Bartolomeo Pietromarchi, che ha aggiunto una nuova chiave di lettura.
Ha riflettuto sulla sezione della mostra curata dall’artista Cindy Sherman che ha a sua volta coinvolto artisti e non artisti - tutti in qualche modo legati al suo immaginario e che esprimono una qualche affinità con la sua opera - allestendo un “museo immaginato all’interno dell’esposizione”. Pietromarchi sostiene che Massimiliano Gioni in questa Biennale ha cercato di impostare il suo progetto con uno sguardo da artista, riflettendo anche sulle mostre curate da Harald Szeemann.
La differenza sostanziale è che quest’ultimo era un vero e proprio “compagno di strada” degli artisti, con una prospettiva ed una visione totale dell’arte costruita insieme a loro.
Secondo Pietromarchi, comunque, la mostra è un viaggio iniziatico che conduce il visitatore all’interno del mistero dell’arte filtrato dalla visione dell’artista, cioè colui che ha la capacità di mostrarci il mondo da una diversa prospettiva.

L’intervento di Luigi Ontani, dal pubblico, ha poi sollevato un interessante dibattito sui limiti del sistema dell’arte, sulla mancanza di complicità e di relazione tra gli artisti e i curatori. Pur riconoscendo che si tratta di una Biennale molto costruita e curata, Ontani la definisce figlia del suo tempo e considera irragionevole realizzare un progetto espositivo accostando opere di qualsiasi natura.
Le parole ricorrenti che descrivono questa Biennale sono: viaggio, racconto visivo, follia, ripetizione, caleidoscopio di immagini. Vengono posti molti interrogativi sul ruolo dell’artista, sull’aver aperto le porte di una delle più importanti mostre internazionali a dei “non-professionisti”, a degli artisti che non sapevano di esserlo o che non pensavano di essere considerati tali dal sistema dell’arte.

Attraverso i diversi interventi emerge come questa Biennale sia volutamente aperta ad un pubblico trasversale e studiata nei dettagli; lo spettatore non si trova più nudo di fronte all’opera (citando le parole di Cecilia Canziani) ma viene accompagnato per mano nel suo immergersi in una percorso parallelo ricco di spunti stimolanti che arricchiscono il suo immaginario visivo.
E' una Biennale che invita tutti ad una riflessione profonda legata all’identità dell’opera d’arte e sul futuro ruolo dell’Istituzione “Biennale”.
Come è emerso più volte in questo dibattito infatti, Il Palazzo Enciclopedico è soprattutto una grande mostra in un museo temporaneo.

Maggiori informazioni sul convegno "Attorno al Palazzo Enciclopedico" , 9 luglio 2013 a Villa Carpegna,Roma
http://www.undo.net/it/conferenza/163089


Cristiana Pacchiarotti (Roma, 1970), si è laureata in Architettura a Valle Giulia,
presso l'Università " La Sapienza" di Roma.
Diplomata al I Liceo Artistico di Ripetta, si è sempre occupata di Arte Contemporanea. Ha realizzato mostre e allestimenti di Arte e di Architettura per privati ed Istituzioni Pubbliche.
Attualmente per l'Ordine degli Architetti di Roma, è Coordinatrice degli eventi per la Biennale di Venezia - sezione architettura.
Svolge attività di consulenza nell'ambito dei L.L.PP. presso Pubbliche Amministrazioni.
Vive e lavora a Roma

Per UnDo.Net ha realizzato:
Chiamata per l'arte
Interviste a diversi operatori (Bartolomeo Pietromarchi, Teatro Valle Occupato, Giacinto di Pietrantonio, Valentina Vetturi, Raffaele Gavarro, Cristiana Perrella e altri) in occasione della giornata di mobilitazione generale, organizzata dall'AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)il 29 settembre 2012
http://www.undo.net/it/videopool/1349446422

Intervista a Bartolomeo Pietromarchi, curatore del Padiglione Italia alla 55ma Biennale di Venezia in occasione della prima presentazione
http://www.undo.net/it/videopool/1360186595/1360246962

Intervista a Bartolomeo Pietromarchi in occasione dell'inaugurazione del Padiglione Italia
http://www.undo.net/it/videopool/1370878760 all'Arsenale di Venezia