3_11_2014 - Cos'è il futuro Oggi?

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Indice :

1 Now happening at the Design Biennale

2 3_11_2014 - Cos'è il futuro Oggi?

3 5_11_2014 - Quale futuro per gli spazi pubblici?

4 12_11_2014 - Che prospettive per le azioni collettive?

5 22_11_2014 - Il futuro dell'artigianato è in città?

6 1_12_2014 - Quale Biennale?

7 20_02_2015 - Quale eredità?


La seconda edizione della Biennale di Design di Istanbul pone una domanda: "What is the future now?", in una città soggetta a radicali trasformazioni urbane, attraversata da molteplici correnti e contrasti culturali, scossa dalle contraddizioni politiche che ne agitano piazze e strade.


Preview ed Opening sono infine passati:
I designer ospiti hanno avuto l'opportunità di presentare il proprio lavoro ed il risultato delle precedenti due settimane di montaggio a curatori, critici d'arte, giornalisti.
I professionisti sono stati invitati agli incontri di pre-apertura presso la Galata Greek School, nonché ai cocktail, il giro in barca, il parti privato sul terrazzo dell'IKSV.
I primi due giorni di apertura al pubblico hanno riempito il principale Hub della Biennale, dividendo il pubblico tra talk con i curatori e i progettisti del concept espositivo, vis à vis con i designer ospiti e la fruizione incuriosita di tutti i progetti montati nelle aule della ex scuola.

Nel mezzo di questi passaggi obbligati, in tutti i momenti utili alla socializzazione e al confronto, si è discusso delle due domande principali della Biennale: "What is the future now?" e, come naturale conseguenza, "How can we reconsider the Manifesto?".
Le curatrici Zoë Ryan e Meredith Carruthers hanno affrontato infatti le interrogazioni sui possibili scenari in cui si proietta e modella il 'futuro' partendo dal ruolo del Manifesto nelle rivoluzioni intellettuali del primo '900, per sottoporre tale strumento di affermazione ad una radicale riconsiderazione: come può essere ripensato, usato ed infine approcciato il Manifesto oggi? Quale può essere il suo ruolo, e ha ancora senso considerarlo come necessario?
Queste interrogazioni sono state accolte dai designer invitati e formalizzate nelle opere esposte nei cinque settori espositivi in cui si divide la Galata Greek School (qui l'elenco completo: http://2tb.iksv.org/projeler.asp).

Nel weekend lungo del pre-apertura ed apertura al pubblico, gli spettatori hanno fatto in tempo a costruirsi una personale opinione, discutendo la varietà dell'esposizione - da alcuni letta come frammentaria e da altri come plurivocale, l'aderenza di determinati progetti alla linea dell'esposizione – un punto foriero di discussioni in praticamente tutte le grandi manifestazioni culturali, e le finalità dei designer che hanno presentato progetti più originali – le attività performative in particolare hanno creato confronti e frizioni nel pubblico, vivacizzando l'atmosfera 'museale' che spesso caratterizza il fluire dei pubblici dei grandi eventi.

Il clima che si presenta oggi è inevitabilmente di tutt'altro stampo.
La Galata Greek School è modestamente irrorata dall'affluenza di pubblico nell'unico lunedì di apertura previsto; alcune installazioni sono silenti, altre mostrano i segni del predatorio passaggio del pubblico nel weekend appena passato: pezzi mancanti, display disordinati, schermi blu per files video non funzionanti.
Il grande impatto dell'esposizione ospitata nell'ex scuola pare in veloce esaurimento.
Il testimone per la perpetuazione dell'eco dell'evento passa a (od è sempre stato in mano de) gli eventi collaterali: i 'Talk to Us' Panels nell'ambiente principale dell'edificio, i Workshop ospitati in diversi spazi nella città, le proiezioni a tema e le Design Walks sono il campo in cui questa Biennale si mette in gioco per entrare nella memoria culturale della città sul Bosforo.
Il rapporto con la città e il suo pubblico multiculturale rimane infatti il soggetto principale delle attenzioni della manifestazione: nelle prossime settimane cercherò di raccontarvi come procede questo corteggiamento registrando il dialogo tra le contingenze della vita cittadina e le azioni programmate nel calendario della Biennale.

Io, ovviamente, spero nell'esito positivo.

Elena Malara


Le altre sezioni: 

Interviews 
http://www.undo.net/it/my/TasarimBienali2014/305/832

Impressions from the city 
http://www.undo.net/it/my/TasarimBienali2014/304/831

Ulteriori informazioni su Istanbul Design Biennial
http://www.undo.net/it/mostra/182795


Fotografie dell'autrice dove non altrimenti specificato.




Alcuni scatti dal montaggio























Alcuni scatti dall'opening































Foto di Ali Guler



Foto di Ali Guler



Foto di Ali Guler



Foto di Ali Guler