22_11_2014 - Il futuro dell'artigianato è in città?

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Indice :

1 Now happening at the Design Biennale

2 3_11_2014 - Cos'è il futuro Oggi?

3 5_11_2014 - Quale futuro per gli spazi pubblici?

4 12_11_2014 - Che prospettive per le azioni collettive?

5 22_11_2014 - Il futuro dell'artigianato è in città?

6 1_12_2014 - Quale Biennale?

7 20_02_2015 - Quale eredità?


La seconda edizione della Biennale di Design stanbuliota propone un ricco programma di attività collaterali tra proiezioni, esplorazioni tematiche del tessuto urbano, mostre ed eventi; l'Academy Program è l'ambizioso progetto pensato per coinvolgere le università attraverso la creazione di attività legate al main theme della manifestazione.


Sabato 22 novembre il ritrovo è fissato di fronte alla torre Galata; il tempo è piovoso, quindi ci si rifugia nel Cafe Gündoğdu antistante la torre.
Questo caffè non è scelto a caso: Aslı Kıyak İngin porta spesso qui i suoi gruppi di lavoro quando ha bisogno di un luogo tranquillo per lavorare. ''Vedi la lampada appesa? L'abbiamo disegnata e prodotta appoggiandoci alle maestranze del quartiere durante la prima edizione della Biennale di Design, assieme a cinque designer tedeschi e circa 30 tra studenti tedeschi e turchi'' mi dice intanto che contratta per l'affitto del carretto utile all'azione della giornata.

Aslı Kıyak İngin è architetto e tutor in corsi all'università İTÜ e alla Bilgi Academy, ma è prima di tutto una progettista instancabile e molto focalizzata sulla valorizzazione delle risorse esistenti nella sua città, Istanbul. Alle spalle ha esperienze come la concezione e realizzazione del progetto Sulukule Platform e dell'evento '40 days 40 nights', in cui interventi diretti di ristrutturazione delle case sono andati di pari passo con eventi per promuovere la cultura delle etnie del quartiere oggi soggetto a interventi di trasformazione urbana.
Per la seconda edizione della Biennale di Design ha creato In.formal Academy (http://www.informalacademy.net/), uno strumento di insegnamento non convenzionale basato sull'esperienza diretta dei luoghi e sulla produzione di progettualità finalizzate alla valorizzazione degli spaccati urbani investigati; all'interno di questo format, Kıyak İngin ha riproposto la sperimentazione attivata nel 2006 con il progetto Made in Sishane (http://madeinsishane.blogspot.com.tr/). Questo progetto nasce dalla constatazione che le botteghe degli artigiani stanbulioti, prevalentemente situate nelle zone del centro storico, sono per la maggior parte invisibili, nonostante spesso designers e architetti stabili in città collaborino e traggano vantaggio da tali maestranze per la concezione e realizzazione dei loro progetti. Il tutto è partito da un invito a 13 tra designers ed artisti che già collaboravano con le botteghe a rendere tale connessione più palese, evidenziando il metodo di fabbricazione e la provenienza dei manufatti che, spesso, vengono venduti sul mercato internazionale; questa semplice ma importante azione è stata resa necessaria da una fondamentale osservazione: "Many designers work with local craftsman but don't show it, maybe for a sort of snobism, I don't know. Yet they should consider one key question: how can you preserve and valorize an excellence of your territory if you don't show it and go proud of it?".

Questa domanda è ancora più cruciale se si guarda agli avvenimenti recenti: la municipalità di Istanbul ha pianificato un progetto di decentralizzazione massiva di tali esercizi, per far posto ad attività commerciali più consone al traffico turistico che ormai scorre anche nei più angusti cuniculi dei quartieri popolari del centro. La riattivazione delle attività del progetto Made in Sishane all'interno della In.formal Academy ha rappresentato una risposta pratica a tale visione, cercando di contrastare i piani di decentralizzazione tramite l'enfatizzazione di un panorama radicalmente differente dove le botteghe artigiane rappresentano il motore principale dell'economia tourism-based, ponendosi come spazi aperti in cui i visitatori occasionali possono riscoprire la tradizione artigiana che anima i quartieri storici, e anche, perchè no, produrre il proprio souvenir personalizzato, diventando parte attiva del processo di produzione e non solo semplici consumatori.

L'azione del sabato appena passato ha portato turisti altrimenti ignari direttamente nelle vie e negli spazi di alcune delle botteghe artigiane più nascoste, mimetizzate come sono nel contesto di case e negozi del quartiere. Aslı Kıyak İngin assieme agli studenti e con l'aiuto di alcuni membri del collettivo Ati Suffix* ha presentato i risultati del workshop educativo che ha portato alla mappatura delle botteghe e alla realizzazione di mappe e itinerari, coinvolgendo il pubblico nei percorsi esplorativi gratuiti con tanto di guida e spiegazioni incluse.
Questa seppur simbolica iniziativa ha voluto rimarcare l'importanza della connessione con i luoghi e le persone che vanno a formare i preziosi ecosistemi socio-culturali ed economici alla base della rinomata dinamicità culturale di Istanbul, andando a formare il vero patrimonio a cui la municipalità dovrebbe guardare per lo sviluppo di adeguati modelli di business finalizzati allo sviluppo del settore terziario. Il dialogo con le istituzioni è tuttavia difficile, e come la stessa Asli mi conferma, "I don't really look at the institutions hoping for change, they don't listen. I rather prefer to work directly with people, to raise awareness and to spread an alternative approach and the will to defend our own cultural patrimony".

Questa difficoltà comunicativa caratterizza quasi tutti i rapporti della cittadinanza con le sue istituzioni; la speranza è che esempi pratici come il progetto Made in Sishane vengano notati dai membri della municipalità e presi come spunto per considerare progettualità più coscienti del patrimonio già esistente, in attesa solo di essere sfruttato appieno.

Elena Malara

*Rimando all'intervista del 20 Novembre per approfondire il progetto ABC Manifesto presente in Biennale.


Le altre sezioni:

Interviews
http://www.undo.net/it/my/TasarimBienali2014/305/832

Impressions from the city
http://www.undo.net/it/my/TasarimBienali2014/304/831

Ulteriori informazioni su Istanbul Design Biennial http://www.undo.net/it/mostra/182795


Fotografie dell'autrice dove non altrimenti specificato.




















































Aslı Kıyak İngin assieme ad alcuni degli studenti dell'In.formal Academy