Comunicato stampa di uscita dal PAC

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Indice :

1 In diretta dal PAC di Milano | 3/12/2011

2 Diario per immagini...l'entrata

3 Diario per immagini...la conferenza stampa

4 Diario per immagini...l'assemblea pubblica

5 Comunicato stampa e programma della giornata

6 Dichiarazione d'intenti dei Lavoratori dell’arte

7 Il racconto fotografico di Giulia Ticozzi

8 Comunicato stampa di uscita dal PAC






Sabato 3 dicembre 2011 il PAC è diventato il nuovo Padiglione d’Arte Comune di Milano.
Noi, lavoratori e le lavoratrici dell’arte, insieme a lavoratori e cittadini in generale, abbiamo trasformato
questo spazio in un luogo di costituzione del comune.
Abbiamo sancito un punto di rottura rispetto alle tradizionali logiche di fruizione e gestione degli
spazi pubblici affermando, con la pratica, di essere legittimati ad occuparci direttamente degli spazi
pubblici destinati alla produzione e alla diffusione dell’arte e della cultura, ovvero di ciò che è nostro.
Abbiamo rovesciato per un giorno la logica di gestione verticistica, burocratica e privatistica della
produzione culturale, tutelando la struttura e garantendo a tutti l’accessibilità gratuita allo spazio.
Siamo entrati al PAC senza chiedere il permesso a nessuno, il principio che ci guida è quello
dell’autodeterminazione che si costituisce di forme autonome ed indipendenti.
Le istituzioni devono mettersi in ascolto e al servizio della dimensione del comune, che si definisce
tale solo all’interno di una prospettiva collettiva e di processi che si muovono dal basso.
Senza il rispetto di queste condizioni non può esserci alcuna costituzione del comune; è esattamente
con questo spirito che abbiamo accolto il desiderio, di alcuni membri della giunta, di partecipare
all’assemblea pubblica indetta nel pomeriggio all’interno del Padiglione d’Arte Comune.
Siamo in un percorso che si definisce nella lotta per l’arte e la cultura come bene comune.
In tutta Italia molte esperienze stanno percorrendo questo sentiero e si stanno incontrando e contaminando.
Uniti per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della conoscenza.
Uniti per il reddito incondizionato, per un nuovo welfare e per la costruzione di pratiche sostenibili
che possano durare nel tempo.
Uniti contro la logica del profitto e della speculazione applicata al lavoro culturale e alle nostre
vite.
Da sabato il PAC è diventato un laboratorio per i lavoratori e le lavoratrici dell’arte, della cultura e
della conoscenza, insieme ai quali, apriremo le porte di questo luogo ogni volta che desidereremo
trasformare la cultura in una ricchezza comune.

Lavoratori dell’Arte