Storie e immagini dal territorio di Rosignano Marittimo

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Indice :

1 Storie e immagini dal territorio di Rosignano Marittimo

2 Il progetto raccontato per immagini

3 Intervista a Matteo Balduzzi e Stefano Laffi

4 La mostra

5 Il libro

6 Progetto sulle pagine del Il Tirreno

7 Foresta Bianca su Rai Radio3




1974 Vanessa Guidi



1971 Nerina Monti



1961 Miriano Cirinei



1985 Maria Assunta Cappelli



1965 Ariane Pichery

Perchè Foresta Bianca?

Le storie e le immagini di Foresta Bianca sono state raccolte nell’arco di due anni tra gli abitanti del Comune di Rosignano Marittimo.

Tutto è cominciato nell’autunno del 2011, quando Armunia – ente che opera nel campo del teatro e della danza con particolare attenzione ai giovani artisti attraverso residenze creative, spettacoli e laboratori – ha chiesto a Matteo Balduzzi e a Stefano Laffi di immaginare, sulla scorta delle loro precedenti esperienze, un progetto di arte pubblica che fosse capace di tracciare il ritratto di un comune composto da sette frazioni – Rosignano Marittimo, Castelnuovo della Misericordia, Castiglioncello, Gabbro, Nibbiaia, Rosignano Solvay e Vada – profondamente diverse per origini, disegno urbanistico e composizione sociale.

Incuneato tra il mare e le colline, il Comune di Rosignano alterna infatti identità contadine, operaie, turistiche e commerciali. Proprio per questa specifica configurazione si è pensato a un progetto che riuscisse a delineare il profilo di un’identità multipla, che muta nel tempo senza perdere la memoria, mettendo in comunicazione generazioni diverse, pubblico e privato. Così ha preso forma Foresta Bianca, «foresta» perché ogni persona è come un albero che nel tronco nasconde la sua storia, «bianca» come la pagina che aspetta di essere scritta e come le spiagge che hanno reso nota Rosignano.

Un gruppo di ragazzi del luogo avrebbe raccolto le storie di adulti e anziani partendo dalle foto di famiglia per innescare la pratica del racconto: questo il cuore del progetto.
Il primo passo è stato selezionare e formare i giovani raccoglitori di storie, undici in tutto, perlopiù studenti universitari – Filippo Bernardi, Cristiano Cappellini, Marta Carnevali, Teresa de Martin, Giuseppa Giarrusso, Giulia Minucci, Silvia Montanari, Michael Righi, Alberto Rossi, Giulia Taccola e Giulia Zanaboni – coordinati da Francesca Maccarrone.

Loro hanno contattato e incontrato gli abitanti del Comune, ne hanno registrato le voci e scannerizzato le foto di famiglia. Brani audio e fotografi e sono state proiettate in una sorta di installazione collettiva itinerante nelle varie frazioni, arricchita di tappa in tappa con nuovi materiali appena raccolti.
Estratti di questi materiali sono stati pubblicati una volta ogni due settimane su una pagina del quotidiano «Il Tirreno» e mandati in onda da Rai Radio3 in cinque puntate tematiche della trasmissione Tre soldi.
Una selezione di storie e fotografi e è stata poi esposta nelle sale di Castello Pasquini, sede di Armunia, a Castiglioncello, in una grande mostra fi nale. Infine tutti i materiali sono stati archiviati sul sito web www.forestabianca.it, grande album di storie e immagini consultabile on line.

Siamo partiti dall’idea che ognuno ha una storia da raccontare, anche chi pensa che la sua sia una vita come tante, senza niente di speciale, niente che valga la pena di ascoltare. Eravamo convinti che la bellezza sarebbe stata pronta a sorprenderci, sarebbe bastato lasciarle la possibilità di affacciarsi attraverso una frase o un’immagine cara.
E i fatti ci hanno dato ragione: dopo una comprensibile diffi denza iniziale – non è ovvio essere disposti a raccontare la propria vita a un giovane sconosciuto – le persone si sono aperte, componendo, attraverso i loro racconti, un grande affresco corale. A muoverci non è stato il voyeurismo che pervade tante trasmissioni televisive.
Al contrario, abbiamo creduto che recuperare la dimensione personale in un orizzonte collettivo avrebbe contribuito in maniera determinante a ricostituire quel tessuto connettivo che proprio la televisione, soprattutto a partire dagli anni Ottanta del secolo appena passato, ha violentemente disgregato. La messa a nudo della dimensione personale è stata necessaria per recuperare il senso di una comunità dalle tante facce, così diverse eppure radicate nello stesso territorio, fuori da una logica di contrapposizione per ritrovare, invece, il piacere di una condivisione che non si fonda sull’omologazione e l’appiattimento.

Così Foresta Bianca ha cercato di riannodare i fi li di una trama sempre più lacera, quella della trasmissione di esperienza tra generazioni diverse, del contatto diretto, libero dalle interfacce virtuali, del guardarsi negli occhi che ormai solo in rare occasioni – lo spettacolo dal vivo, teatro, danza o musica che sia – ci è dato provare.



Alessandro Franchi Sindaco del Comune di Rosignano Marittimo
Andrea Nanni Direttore di Armunia