Cortometraggio di Carlo Sarti. L'attore protagonista, Moni Ovadia, presenterà questo film insieme al regista Sarti. E' molto difficile comprendere la nozione di tempo e ancor più di tempo geologico. Si parla di milioni e milioni di anni ma non si ha una vera percezione di cosa effettivamente questo significhi. Il film, della durata di 15 minuti, vuole anche evidenziare quanto prezioso e irripetibile sia ogni essere umano quale depositario di un cammino unico e diverso.
Giovedì 29 novembre 2001 alle ore 18.00 presso San Giorgio in Poggiale
verrà presentato e proiettato il cortometraggio
'160 milioni di anni fa'
di Carlo Sarti, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di
Risparmio in Bologna e l'Università degli Studi di Bologna e con la
collaborazione di molti sponsor.
L'attore protagonista, Moni Ovadia, presenterà questo film insieme al
regista Carlo Sarti e al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in
Bologna Fabio Roversi Monaco. Introdurrà Vittoria Coen, Responsabile
Artistico delle Collezioni d¹Arte e di Storia
Il film, che vede tra gli interpreti anche Emanuele Marchesini e Roberto
Grandi, parla di un uomo adulto che accompagna un bambino a visitare un
Museo di Paleontologia (nella fattispecie il Museo di Paleontologia
dell'Università di Bologna).
La visita è l'occasione per fare una riflessione sul concetto di tempo
geologico e sulla preziosità di ogni essere umano.
E' molto difficile comprendere la nozione di tempo e ancor più di tempo
geologico. Si parla di milioni e milioni di anni ma non si ha una vera
percezione di cosa effettivamente questo significhi.
Il film, della durata
di 15 minuti, vuole anche evidenziare quanto prezioso e irripetibile sia
ogni essere umano quale depositario di un cammino unico e diverso.
Carlo Sarti, regista di '160 milioni di anni fa' ha già all'attivo diversi
lavori per il cinema, premiati in Italia e all'estero (tra gli altri il
cortometraggio 'Avere o Leggere?' con Enzo Iacchetti e Roberto Citran come
protagonisti) e script cinematografici di cui 'Zeus' ha ricevuto la menzione
speciale del Premio Solinas quale miglior racconto per il cinema.
Nel 1999 Sarti ha inoltre pubblicato il romanzo 'Centonovanta miliardi di
anni dopo' edito da Zelig.
Moni Ovadia nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraica.
Studia a Milano dove si laurea in Scienze Politiche e incomincia la sua
attività artistica come cantante e musicista nel gruppo dell'Almanacco
Popolare sotto la guida dell'etnomusicologo Roberto Leydi. Nel 1972 fonda e
dirige il Gruppo Folk Internazionale che si dedica allo studio della musica
tradizionale di vari paesi, in particolare dell'area Balcanica. Nel 1978 il
gruppo cambia struttura e diventa "Ensemble Havadià ", dedicandosi a musiche
di propria composizione.
Il lavoro teatrale vero e proprio inizia nel 1984, quando avvia una serie di
collaborazioni con numerose personalità teatrali tra cui Pier'Alli, Bolek
Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini, Franco Parenti. E proprio con il
Teatro Franco Parenti crea, in collaborazione con Mara Cantoni, lo
spettacolo Dalla Sabbia dal tempo in occasione del Festival di Cultura
Ebraica nel 1987.
E' questa per Moni Ovadia l'occasione di fondere le proprie esperienze di
attore e di musicista, dando vita alla proposta di un "teatro musicale"
lungo il quale ancora oggi opera la sua ricerca espressiva.
Nel '90 fonda la TheaterOrchestra e inizia a lavorare stabilmente con CRT
Artificio di Milano che produce lo spettacolo Golem messo in scena con la
collaborazione di Daniele Abbado. Dopo il debutto al Petrucelli di Bari
viene presentato con successo a Milano, Roma, Berlino, Parigi e New York.
Ma è con Oylem Goylem, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret,
che Ovadia si impone all'attenzione del grande pubblico. Sempre con Mara
Cantoni dà vita, nel gennaio del l995, a Dybbuk, spettacolo sulla Shoah che
viene accolto come uno degli eventi più importanti della stagione teatrale.
Sempre nello stesso anno con Pamela Villoresi, che ne firma anche la regia,
debutta con lo spettacolo Taibele e il suo demone, una coproduzione Piccolo
Teatro di Milano. Rinnovando la collaborazione con il Piccolo Teatro e con
Mara Cantoni, nel febbraio '96 dà vita allo spettacolo Ballata di fine
millennio, grandissimo successo di critica e di pubblico e un'impegnativa
tournèe nelle principali città italiane.
Nel 1994, inizia il sodalizio artistico con Roberto Andò debuttando
nell'opera multimediale Frammenti sull'Apocalisse di Daniele Abbado, Nicola
Sani e dello stesso Andò presentato al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, e in
forma di spettacolo al Festival Roma Europa nel giugno 1995. Nel febbraio
1995, nasce Diario ironico dall'esilio scritto a due mani con Roberto Andò e
coprodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo. Partecipa insieme
all'attore tedesco Bruno Ganz al primo lungometraggio di Andò Diario senza
date (Diary with no dates), presentato alla 51a Mostra del Cinema di Venezia
nella sezione Finestra sulle immagini. Da non dimenticare, nell'89, Progetto
Ritsos Delfi Cantata, ispirato al poeta greco Ghiannis Ritsos con le musiche
di Piero Milesi e ripreso, nel 1994, in una nuova edizione per Suoni e
Visioni. Per le Orestiadi di Gibellina del 1993, a memoria del
venticinquennale del terremoto che distrusse la valle del Belice, costruisce
con la collaborazione di Studio Azzurro e le musiche di Alfredo Lacosegliaz,
Ultima forma di libertà , il silenzio, ambientato sull'inquietante scenario
del Cretto di Burri. Sempre per il Festival di Gibellina del 1996, presenta
lo spettacolo evento Pallida madre tenera sorella con la regia di Piero
Maccarinelli. Nel 1997, mette in scena Il caso Kafka, scritto a quattro mani
con Roberto Andò e diretto dallo stesso Andò. Realizza poi, di nuovo come
regista, nel 1998 Mame, Mamele, Mama, Mame, Mamma, Mamà .
Quest'anno, Moni Ovadia sta portando in giro per l'Italia tre spettacoli:
Oylem Goylem, Cabaret Yiddish e Perché no.
Per il cinema presta il suo volto partecipando a Caro Diario di Nanni
Moretti e, con il ruolo di co-protagonista a Facciamo Paradiso di Mario
Monicelli.
Grande successo la serie radiofonica per RAI 2, nella primavera
del 1994, Note Spettinate, di cui è anche conduttore, rinnovando la
collaborazione con Mara Cantoni. Nel luglio '95 gli viene conferito dal
sindaco di Firenze il Sigillo per la pace. Premio speciale UBU 1996 per la
sperimentazioni su teatro e musica. Sempre nel 1996 pubblica per Bompiani il
libro Perché no? che entra nelle classifiche dei libri più venduti. Nel
1998, sono stati pubblicati l'autobiografia Speriamo che tenga (Mondadori)
e l'antologia L'ebreo che ride (Einaudi).
Per informazioni: tel:051-230727, fax:051-232676
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
Ufficio stampa Studio Pesci,
tel:051-269267, fax:051-2960748
San Giorgio in Poggiale,
Via
Nazario Sauro 22, Bologna