Mostra: A Beautiful Day
"A Beautiful Day" e' una meta-narrazione audiovisiva e scultorea che parzializza la visione, scandaglia le sensazioni e scardina la logica degli eventi.
Un'estetica tipicamente glitch che integra ogni errore di natura tecnologica in un linguaggio artistico e in uno sfaccettato scenario esistenziale.
Attivi sin dalla meta' degli anni Novanta, Interno3 (Laura Riolfatto e Manuel Frara) vivono e lavorano a Venezia. La loro produzione si configura come una complessa rielaborazione dell'elemento tecnologico, audio e video.
A Beautiful Day di Interno3
A Beautiful Day di Interno3
Galleria Contemporaneo, Mestre (VE). Dal 18/4/08 al 25/5/08
"A beautiful day" e' un giorno blu meraviglioso con dense nubi all'orizzonte. Sospeso, ripreso e alternato in diversi monitors lampeggia il filmato di un temporale digitale. I due artisti lavorano all'installazione fra le "membra sparse" dell'hardware. Silenziosamente. Immagini di raffinate ruvidezze, inframmezzate da ombre, atti lenti, spezzoni sonori e tagli di luce, tracciano uno schizzo sensato dell'installazione. Ma non ne parlano.
Chiara Sartori dice del suono che sale, del suono impuro che restituisce la pienezza dell'esperienza del mondo insieme all'idea di una tecnologia imperfetta, che si inceppa, e in cui gli oggetti di design svolgono azioni ripetitive sempre ostacolate dal "caso". Riccardo Caldura spiega delle intenzioni della galleria di occuparsi di sperimentazione ed estendere il dialogo tradizionale del territorio veneto verso l'est europeo. Ma parla anche di come si senta nei progetti di Interno 3 l'attenzione per la natura: glitch e arcaica.
Riprese video: Giacomo Artusi. Prodotto da: Laboratorio - Venezia. Durata 14'47''
Galleria Contemporaneo, Mestre (VE). Dal 18/4/08 al 25/5/08
"A beautiful day" e' un giorno blu meraviglioso con dense nubi all'orizzonte. Sospeso, ripreso e alternato in diversi monitors lampeggia il filmato di un temporale digitale. I due artisti lavorano all'installazione fra le "membra sparse" dell'hardware. Silenziosamente. Immagini di raffinate ruvidezze, inframmezzate da ombre, atti lenti, spezzoni sonori e tagli di luce, tracciano uno schizzo sensato dell'installazione. Ma non ne parlano.
Chiara Sartori dice del suono che sale, del suono impuro che restituisce la pienezza dell'esperienza del mondo insieme all'idea di una tecnologia imperfetta, che si inceppa, e in cui gli oggetti di design svolgono azioni ripetitive sempre ostacolate dal "caso". Riccardo Caldura spiega delle intenzioni della galleria di occuparsi di sperimentazione ed estendere il dialogo tradizionale del territorio veneto verso l'est europeo. Ma parla anche di come si senta nei progetti di Interno 3 l'attenzione per la natura: glitch e arcaica.
Riprese video: Giacomo Artusi. Prodotto da: Laboratorio - Venezia. Durata 14'47''