Immagini in movimento sul confine fra arte e documento

17/07/2009



NOpassWD n 0


NOpassWD n 0
No profit no institutional contemporary art festival
Eventi, performance, azioni, dibattiti, movimenti ombra nello spazio pubblico e privato della città.

Il video restituisce l'atmosfera e i momenti di tutti i progetti realizzati nelle strade e nelle piazze di Genova da oltre 40 artisti e curatori, componendo le riprese, le fotografie e le molte parole di ognuno. Progetto organizzato e diretto da Gruppo Estraneo Permanente, sound design e montaggio di Guido Affini. Durata del video: 34'

Campo base: Laboratorio Sociale Occupato Buridda di Genova, 7 - 14 Maggio 2009

Capitolo 1

Giovedì 7 Maggio 2009 è adesso, è arrivato, lo abbiamo atteso/temuto/sognato per mesi. La Superba non ci aspetta, planiamo su di lei come in un'incursione area. artists_curators_actions!!!

........... mattina, Laboratorio Sociale Autogestito Buridda:

Stefano Romano si scontra con la storia antica della città e gioca con la sorte, rimane in attesa/accoglienza sospesa e poi... incontro a volti sconosciuti, storie inedite e rimaste tali, biografie lineari di persone/case.

Mentre... Cosimo Veneziano r-accoglie sulle sue spalle il peso di una condivisione: ancora storia-legalità-illegalità-sofferenza, parole che risuonano in una strada che non si ricorda più di se stessa/paradosso urbano così sorprendentemente genovese.

Quella Genova che Katia Baraldi attraverso i progetti di Radice Quadrata ed Emanuela Ascari invita a sezionare-decomporre-esplorare-indagare-regalare-pesare e con la città noi: presenza ombra nel suo ventre brulicante eppure vergine.

La Superba a suo modo ci accoglie, ludici visitatori del futuro, turisti di un quotidiano immaginario che i Liquid Cat interpretano con sudore e lucidità.

E... sogni cadono dai piani alti del Palazzo Ducale sopra una piazza stupita, quando Neno Belchev paracaduta su di lei topi ed utopie, nascondendosi tra le fila luccicanti di un altro festival.

Sotto di lui, insieme alla gente, ai ragazzi, il gazebo sospeso delle Ideanna Pollec Dedalonic indaga tra le definizioni e gli stereotipi, facendo un primo passo [qui e adesso], con la complicità dei passanti, verso la creazione di una: Enciclopedia della Donna [Unisex].

Poco lontano una donna/artista (Elisa d'Andrea) apre la sua casa ogni giorno per un'ora e ci domanda 15 minuti della nostra vita in cambio, consapevolmente saliamo le scale, sudiamo/ascoltiamo un tappeto sonoro intimista ed il nostro battito cardiaco accelerato...

Capitolo 2

Un vecchio siciliano rigurgita immagini e ricordi rabbiosi.

La città tutta ascolta se stessa stranita quando mendicanti abituali le chiedono improvvisamente di prendere monete dalle loro mani (Carlo Steiner)

sinceri/provocatori e presenti.

Una presenza ombra ma quotidiana simile a quella che capita di incontrare nei vicoli più diversi della città vecchia, calpestata-decorata-occupata illegalmente da Bruno Bresani ed il suo team che inscenano movimenti migratori/improbabili gesti teatrali _ suoni di sintesi e minimali supportati dall'invasione dei corpi [mobili].

E se in una parte buia della città ci si può fermare ad interpretare storie non dette, dall'altra parte poco lontano all'improvviso il Blocco [nero] di Guido Affini&Fabrizio Basso sovrasta ogni cosa con il suono di un mare distorto/devastante, purificatore che con arroganza percorre le sue strade, tracciandone orizzonti e confini, trascinandola (forse) in ricordi bui, violenze interiorizzate_ritornano a galla prepotenti sopra un suono inaspettato...

come essere lì a pochi palazzi di distanza, dentro una stanza piccola ed affollata, ad ascoltare rapiti/stupiti come il bello si può manifestare nelle situazioni e nei momenti più incomprensibili (Denis Isaia _interessi e passioni del XXI sec.).

Dopo un racconto di immagini e suoni che ci si avvicinano per i minuti contati della nostra capacità di attenzione, accorgersi all'improvviso di un uomo vestito completamente di nero, con un cappello ed una piccola telecamera digitale (Konstantinos Antonios Goutos _ [video] flaneùr) inconsapevole performer alla ricerca di un'identità forse sua, forse della città, forse solo di ritratti rubati/elucubrazioni ormai dimenticate, a loro modo così erroneamente contemporanee.

Ma ancora, sotto tetti di ardesia ed il cielo luminoso di Genova, la contemporaneità ci si presenta sotto forma di un carrello della spesa, il quotidiano che ritorna: filosoficamente/poeticamente/distrattamente presente nelle voci confuse [o certe] del popolo della società dei consumi, che in realtà non sa affatto, o lo nega, a cosa poter/dover rinunciare e non sa affatto affermare con la sua propria voce se "il superfluo è necessario" ... (Giulio Delvé).

Nel mentre al Campo Base [Laboratorio Sociale Autogestito Buridda] si intavolano discussioni, ci si imbatte in persone con storie da raccontare, si stringono amicizie/coalizioni, si partecipa a workshop (Ideanna Polle Dedalonic), risultati di ricerca sul territorio [alla spasmodica ricerca di spazi alterativi per l'arte contemporanea] illustrati con diagrammi e traduttrici (Sencer Vardarman _ www.berlinerpool.de) e ci si può sedere in ufficio su un divano rosso e sgualcito a leggere fotocopie di testi piratati sull'auto organizzazione, la partecipazione, l’indipendenza, l’interdipendenza, l’economia alternativa al mercato per le arti visive (1:1 projects).

Si assiste, seduti in una stanza buia allestita dai ragazzi dell'accademia ligustica (Andrea Gisteni , Luca Tomesani), alla proiezione del film "Entre dos Aguas" (Giulia Cilla) e ci si interroga sui propri legami affettivi, migrazioni/immigrazioni _ parametri storici riveduti/distorti _ prospettive di lotte antifasciste abbandonate malinconicamente. Nella stanza affianco, tavoli di lavoro itineranti, approdano, carichi di curatori e artisti (Nerina Ciaccia e Kety Shehu).

E poi ci sono i progetti non riusciti, abortiti, come quello di Urduja Manaoag, trattenuta in patria per problemi con le autorità dell'ambasciata Americana in Svizzera e mai arrivata al Campo Base di Nopasswd, tags e fotografie rimangono custoditi nei cassetti in attesa di un futuro, di una messa in opera, di nuove coalizioni.

Gruppo Estraneo Permanente