Densita' media. In mostra un'installazione abitabile che cambia aspetto a seconda delle persone che la occupano e vi lavorano, e che si costituisce come un tramite reale e concreto tra l'artista, il gallerista e il fruitore. Le altre opere esposte focalizzano l'attenzione sulle potenzialita' del pennino quale strumento proprio di scrittura.
Enrico Iuliano in questa sua personale presso la Ermanno Tedeschi Gallery di Milano, presenta “Scrivania”, un lavoro che progettualmente va ad occupare un’area della galleria normalmente non destinata ad ospitare opere. L’artista si appropria dell’intero ambiente espositivo ( lo spazio “reale” ) sostituendo il tavolo e le sedie utilizzate per svolgere la normale attività di relazione della galleria, con una scrivania e quattro sedie da lui appositamente ideate e realizzate in MDF (medium density).
L’opera diventa in questo modo un’installazione “abitabile” che cambia aspetto a seconda delle persone che la occupano e vi lavorano e che si costituisce come un “tramite” reale e concreto tra l’artista, il gallerista e il fruitore. La struttura del tavolo, alla cui estremità è posizionato un pennino ( forma ricorrente nelle opere di Iuliano ), è attraversata da un taglio sinuoso che simula una sorta di scrittura in negativo tracciata con un inchiostro che cancella invece che scrivere: una linea virtuale che aggiunge, con discrezione ma determinazione, spazio allo spazio sottraendo materia alla massa.
È in questo modo di operare che possiamo riconoscere i tratti fondamentali della ricerca di Enrico Iuliano: una ricerca caratterizzata dalla necessità di stabilire un equilibrio fra volumi, colori, forme, superfici, materiali e dimensioni condotta attraverso gli atti del togliere o aggiungere, dosare o misurare e facendo in modo che tutto rimanga costantemente in bilico (o in equilibrio) in una sorta di “densità oggettuale media”.
Le altre opere in mostra, collocate a parete, focalizzano l’attenzione sulle potenzialità del pennino come strumento attraverso il quale la scrittura si rivela e si costruisce un linguaggio proprio: attirato da magneti, nella serie di lavori a parete intitolata “Finestrini” oppure utilizzato come fontana dalla quale sgorga un getto di inchiostro continuo in “Fontana del racconto che mi piaceva sentirmi ripetere”; ma anche fotografato nelle mani dell’artista mentre è intento a tracciare nello spazio bianco dello sfondo un alfabeto astratto che, come nella scrivania, lascia una traccia di inchiostro che cancella.
Nella composizione “Finestrini” poi, si inserisce come un suggerimento una cornice digitale con la sequenza fotografica del passaggio di un aereo in alta quota e della sua scia, ripetendo così l’idea del filo teso tramite l’attrazione della calamita sul pennino.
Enrico Iuliano nasce a Torino nel 1968, dove vive e lavora.
Inaugurazione 21 marzo 2010 ore 18.30
Ermanno Tedeschi Gallery
via Santa Marta 15 (entrata da Via San Maurilio) - Milano
orari: da mart. a ven. 11-13 e 15-19, sabato e domenica su appuntamento
ingresso libero