Vincenzo Agnetti
Giovanni Anselmo
Stefano Arienti
Miroslaw Balka
Alighiero Boetti
Trisha Brown
Alberto Burri
Andre' Cadere
Alice Cattaneo
Tony Cragg
Martin Creed
Ceal Floyer
Lucio Fontana
Douglas Gordon
Jiri Kovanda
Gabriel Kuri
Betrand Javier
Richard Long
Ewan Mc Donald
Liliana Moro
Bruce Nauman
Richard Nonas
Dennis Oppenheim
Gina Pane
Annie Ratti
Ulrich Ruckriem
Kazuo Shiraga
Wolfgang Tillmans
Grazia Toderi
Niele Toroni
Luca Trevisani
Grazia Varisco
Luca Vitone
Giorgio Verzotti
L'esposizione presenta circa 50 opere dei piu' interessanti esponenti delle principali tendenze internazionali, sviluppatesi a partire dagli anni '60 fino ad oggi, da Vincenzo Agnetti ad Alighiero Boetti, da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Tony Cragg a Richard Long, da Bruce Nauman a Richard Nonas, da Grazia Varisco a Grazia Toderi, da Gabriel Kuri a Luca Trevisani... Le loro opere si basano su processi creativi essenziali, trasparenti nei loro nessi strutturali e logici, e spesso realizzati con materiali poveri e appartenenti alla quotidianita'. A cura di Giorgio Verzotti.
a cura di Giorgio Verzotti
Elenco artisti: Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Stefano Arienti, Miroslaw Balka, Alighiero Boetti, Trisha Brown, Alberto Burri, Andrè Cadere, Alice Cattaneo, Tony Cragg, Martin Creed, Ceal Floyer, Lucio Fontana, Douglas Gordon, Jiri Kovanda, Gabriel Kuri, Betrand Javier, Richard Long, Ewan Mc Donald, Liliana Moro, Bruce Nauman, Richard Nonas, Dennis Oppenheim, Gina Pane, Annie Ratti, Ulrich Rückriem, Kazuo Shiraga, Wolfgang Tillmans, Grazia Toderi, Niele Toroni, Luca Trevisani, Grazia Varisco, Luca Vitone.
L’esposizione, curata da Giorgio Verzotti, presenta circa 50 opere dei più interessanti esponenti delle principali tendenze internazionali, sviluppatesi a partire dagli anni sessanta fino ad oggi, da Vincenzo Agnetti ad Alighiero Boetti, da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Tony Cragg a Richard Long, da Bruce Nauman a Richard Nonas, da Grazia Varisco a Grazia Toderi, da Gabriel Kuri a Luca Trevisani ad altri.
Dal 25 marzo al 20 giugno 2010, alla Fondazione Stelline di Milano si terrà la mostra ELOGIO DELLA SEMPLICITÀ. Un carattere dell’arte contemporanea che presenta circa 50 opere dei più interessanti esponenti delle principali tendenze internazionali, sviluppatesi a partire dagli anni sessanta fino ad oggi, da Vincenzo Agnetti ad Alighiero Boetti, da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Tony Cragg a Richard Long, da Bruce Nauman a Richard Nonas, da Grazia Varisco a Grazia Toderi, da Gabriel Kuri a Luca Trevisani ad altri.
L’esposizione è dedicata alla memoria di Claudia Gian Ferrari, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Stelline insieme a Jean Clair ed Elena Pontiggia, che aveva sostenuto questo progetto fin dal primo momento.
L’esposizione, curata da Giorgio Verzotti, promossa dalla Fondazione Stelline, col patrocinio della Regione Lombardia - Culture Identità e Autonomie della Lombardia, del Comune di Milano - Cultura, della Provincia di Milano, si concentra su quegli artisti il cui intento si caratterizza per una decisa semplificazione del fare artistico.
Le loro opere, infatti, si basano su processi creativi essenziali, trasparenti nei loro nessi strutturali e logici, e spesso realizzati con materiali poveri, “extraartistici” nel senso di appartenenti alla quotidianità più immediata e banale.
Questi caratteri di semplicità e trasparenza tendono ad aprire l’opera all’interazione del pubblico e si contrappongono, forse volutamente, con un altro e diverso ventaglio di scelte espressive, legate a metodi di produzione complessi, tecnicamente difficili da realizzare, ma soprattutto poco comprensibili al pubblico, cui viene negata una possibilità interpretativa e ogni tipo di partecipazione attiva.
L’elogio della semplicità vuole documentare ambiti di ricerca che si riallacciano alla tradizione socializzante e democratica del Modernismo, ovvero la tradizione ereditata fin dagli anni Sessanta e Settanta, quando le principali ricerche artistiche vedevano nello spettatore il destinatario attivo di un dialogo. Per questo motivo, si sceglie di utilizzare materiali di rapida reperibilità e di giungere a processi facilmente socializzabili (compresi quelli tecnologici, “coniugati” in termini di elementarità).
L’arte torna a essere un campo d’azione in cui molti fruitori possono interagire; ad essi vengono forniti gli strumenti interpretativi e potenzialmente critici nel momento stesso in cui è data l’opera, per poter intervenire nel processo stesso dal momento che questo è impostato, ma non interamente governato, dall’artista. La complessità rimane, ma va cercata altrove: non tanto nel metodo di realizzazione, quanto nella profondità concettuale che la motiva, nelle implicazioni tematiche chiamate in causa, nei risvolti emotivi suscitati.
Accompagna la mostra un catalogo in edizione bilingue (italiano/inglese).
Immagine: Alighiero Boetti, Zig zag, 1966, alluminio e tessuto stampato, 50x50x50 cm.
Collezione Sergio Bertola, Genova
Ufficio Stampa CLP Relazioni Pubbliche
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Inaugurazione 24 marzo 2010, ore 18.30
Fondazione Stelline
corso Magenta 61, Milano
Orari: martedì – domenica, 10 – 20 (chiuso lunedì)
Biglietti: intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3