Blublauerspazioarte
Alghero (SS)
via Rodolfo Morandi, 4
333 9843208 FAX

Massimo Festi e Francesca Randi
dal 19/3/2010 al 27/3/2010
tutti i giorni 18.30-21

Segnalato da

Erica Olmetto




 
calendario eventi  :: 




19/3/2010

Massimo Festi e Francesca Randi

Blublauerspazioarte, Alghero (SS)

Le opere in mostra propongono una nuova interpretazione della simbologia legata alla maschera e all'uomo, con una particolare attenzione rivolta all'inserimento della figura umana in un contesto talvolta asettico e isolato, talvolta fortemente connotato da elementi storici e pragmatici.


comunicato stampa

a cura di Erca Olmetto

Una doppia personale dell’artista ferrarese Massimo Festi e della cagliaritana Francesca Randi, curata da Erica Olmetto. L’esposizione, visitabile fino al 28 marzo ad Alghero, ha già aperto la rassegna d’arte contemporanea “Ricordi ancestrali: Le identità nascoste”, organizzata dall’Associazione culturale Dehe.Art, presso La Bacheca il 30 gennaio scorso. La rassegna prevede un ciclo di quattro mostre in programma fino a settembre 2010.

Rispetto all’intera Rassegna, organizzata da Dehe.Art e grazie al prezioso contributo di Homeland Sardinia, la mostra Imperfetto-Impossibile costituisce il motivo conduttore, la parte ispiratrice del tema portante “Ricordi Ancestrali: Le identità nascoste”, un progetto culturale di fondamentale importanza perché aperto al confronto e alla collaborazione con due artisti di diversa provenienza. Nello specifico, la prima mostra della rassegna, dedicata al tema delle maschere e quindi strettamente legata all’importanza dell’identità nella società contemporanea, sarà allestita anche nei locali del Museo letterario Gabriele D’Annunzio a Pescara ed inoltre, a Brescia presso la galleria d’arte SkinGallery.

L’obiettivo di questa mostra itinerante è quello di coinvolgere più territori e quindi identità diverse con differenti tradizioni antropologiche, per questo Dehe.Art ha coinvolto due artisti come Massimo Festi e Francesca Randi: la loro proposta fotografica consiste in una nuova interpretazione artistica del vissuto e della simbologia legata alla maschera e all’uomo vicini al nostro “contemporaneo”, con una particolare attenzione, per entrambi, rivolta all’inserimento della figura umana in un contesto talvolta asettico e isolato, talvolta fortemente connotato dalla presenza di elementi storici e pragmatici.

Calati in un mondo fatto di violenza, sesso, imperversato da atteggiamenti anticulturali e conformisti, i personaggi di Massimo Festi sono consapevoli della propria imperfezione, colti dall’esigenza di cercare una sintesi delle problematiche attuali legate all’identità.

“Attraverso una maschera/seconda pelle scontati esseri che non aspirano più ad essere dei. Soggetti come realtà imperfette, come superamento dei generi. Alterazioni dell’immaginario collettivo, nature antropomorfe che non dimenticano il lato animale e razionale dell’uomo e la fisicità dell’esistenza”. Come sfogliando una sequenza di immagini che l’occhio scorre in una rivista di moda, anche queste opere sfilano favorendo una lettura seriale del mondo popolato di esseri che manifestano un senso di inquietudine per un presente incerto e un futuro inesistente. I loro profili si stagliano su fondi privi di contesto, asettici, lontani dallo spazio e dal tempo, s’identificano con stereotipi di una vita decadente e alienata, oscillanti tra personalità in equilibrio precario e dissoluto che non sanno dove andranno, cosa saranno e fino a quando saranno in grado di esistere.

Incerto e oscuro si presenta anche lo scenario in cui sono calate le figure riprese da Francesca Randi all’interno di piccoli spazi sontuosamente e anticamente ornati, Le sue Wunderkammer.

E’ interessante valutare come il significato comunicato da Francesca Randi nell’opera dedicata al progetto non si identifichi con l’accezione positiva di Camera delle Meraviglie (questo è il significo della parola), patrimonio prezioso, appannaggio solo di alcune famiglie nobili del passato tra il Rinascimento e il periodo neoclassico, ma venga traslato in tutt’altro spettacolare fenomeno: la camera degli orrori. E’ l’emblema metaforico della società contemporanea, la Wunderkammer di Francesca Randi, una festa particolare, Wunderkammer party, che l’artista immagina ospitata nella camera di un collezionista d’altri tempi, quello che noi oggi definiremo l’Antiquario.

Attraverso un capovolgimento dei valori, l’artista sceglie ambientazioni che richiamano le antiche camere delle meraviglie, trasformandole in luoghi in cui pervade un’atmosfera che genera un senso di turbamento e dissolutezza. In queste particolari “camere” non si respira l’aria del collezionismo antico, l’edonismo per l’oggetto raro, la particolare conchiglia o la stampa introvabile, tipiche delle Wunderkammer . Le figure fotografate in primo piano sembrano solo apparentemente in sintonia con lo spazio circostante per l’abbigliamento che indossano, in realtà si pongono quasi in antitesi al concetto di Wunderkammer, perché si estraniano dal contesto, sembrano distanti e incuranti del luogo dove pensano solo a mostrarsi. La maschera animale che esibiscono accentua ancora di più l’aspetto fiabesco memore degli antichi bestiari medievali.

Inaugurazione sabato 20 Marzo 2010 ore 19

Blublauer Spazioarte
via Morandi 4, Alghero
tutti i giorni festivi inclusi dalle 18.30 alle 21
Ingresso libero

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dal 23/5/2014 al 23/5/2014

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