Noli me pingere. Negli ultimi anni, la ricerca dell'artista tende verso un racconto visivo che unisce coscienza tecnologica, visioni apocrife della religione e ossessioni del consumismo.
Dopo la recente antologica “Fabbriche / Leto” presso le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento (con testi di Achille Bonito Oliva, Claudia Colasanti, Genny Di Bert, Marina Giordano, Fulvio Abbate ed Emilia Valenza), Zelle Arte Contemporanea propone un inedito progetto di Alfonso Leto, artista siciliano formatosi a Palermo, dove a cavallo tra gli Settanta e Ottanta ha preso parte alle attività di un gruppo di giovani artisti che promuovevano un'arte figurativa di carattere “fantastico e psichedelico” in opposizione alla dominante figurazione tardorealista e illustrativa. Ricerca che culmina nel 1987 in una delle prime e più rilevanti mostre personali dell’artista presentata da Achille Bonita Oliva e Fulvio Abbate, nell’antica sede del monastero della Quisquina, mostra che è un vero e proprio manifesto della sua personale visione della pittura, capace di coesistere con il ritorno all’oggetto, al concetto e ai mezzi extrartistici.
L’anno seguente è la volta di “.!;” alla galleria Voltaire di Palermo curata da Francesca Alfano Miglietti e successivamente di “Made in Palermo”, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna, che fa il punto sulle ricerche artistiche più avanzate in Sicilia, negli anni Ottanta. Da sottolineare inoltre, tra il 1982 e l’84, il significativo ruolo avuto da Leto, in qualità di docente presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo, nella formazione di giovani artisti, oggi esponenti di spicco della giovane arte siciliana.
Gli anni ’90 lo vedono ancora protagonista di diverse rassegne legate alla giovane arte contemporanea, dal “44° Premio Michetti”, curato da Renato Barilli, alla la “IV rassegna di giovani Artisti” al Palazzo delle Esposizioni di Roma, sino al “Premio Marche” diretto ancora da Barilli. Sempre in quegli anni ''I percorsi del Sublime'', (insieme a Pietro Consagra, Carla Accardi, Alfredo Romano, Salvo, Emilio Isgrò) presso il Real Albergo delle Povere di Palermo a cura di A. Bonito Oliva e la collaborazione con testi e immagini alla rivista Centoerbe edita dalla galleria La Nuova Pesa. In questi anni, inaugura il duraturo rapporto di collaborazione con l’Istituto di Alta Cultura Fondazione Orestiadi di Gibellina, nel 1997 con la personale “Leto contro il metodo” e successivamente realizzando diversi progetti didattici ed installativi. Negli ultimi anni, la sua ricerca tende ad un uso prevalente del mezzo pittorico tradizionale per un racconto visivo che metta insieme coscienza tecnologica, visioni apocrife della religione e ossessioni del mondo consumistico.
Inaugurazione 25 marzo ore 18
Zelle Arte Contemporanea
Via Matteo Bonello n°19 / Via Fastuca n°2, Palermo
dal martedì al sabato dalle 17 alle 20
ingresso libero