Tramite i media piu' diversi, Simona Barbera, Luciano Maggiore e Filippo Manzini realizzano spazi percettivi, oggetti e proiezioni monumentali. Lavorano con le geografie della psiche, con eccentriche architetture acustiche e con paesaggi emozionali.
Se la giornata avesse 25 ore, il suo ritmo sarebbe più veloce, le singole unità temporali più brevi, lo stress maggiore. Se la giornata avesse 25 ore, potrebbe anche semplicemente estendersi, cioè durare un’ora in più. In quel caso, nell’arco di 25 giorni i tempi della vita quotidiana si svolgerebbero in modo del tutto indipendente dalla naturale alternanza di tempo diurno e notturno. Tramite i media più diversi, i tre artisti presentati realizzano spazi percettivi, oggetti e proiezioni monumentali, labili, stra-volti. Lavorano con le geografie della psiche, con eccentriche architetture acustiche e con paesaggi emozionali. Nell’opera di Simona Barbera e Luciano Maggiore, suono e immagine contribuiscono insieme a configurare lo spazio temporale dell’osservatore, mentre i lavori in carta e i fragili oggetti di Filippo Manzini simulano molteplici fughe spaziali ed equilibri al limite della forza di gravità.
Simona Barbera è nata nel 1971 a Genova e vive tra la città ligure e Oslo. È musicista, cantante, performer e artista figurativa. Nelle sue installazioni combina sonorità minimali e sinfonico-monumentali con disegni, pitture murali ed elaborazioni fotografiche. I suoi mondi sono caratterizzati da potenti visioni della natura e figure magiche, laddove spazio figurativo e sonoro si riflettono reciprocamente. Negli ultimi anni, Simona Barbera ha partecipato a numerose mostre (nel 2009 nella galleria Frederica Schiavo, a Roma e nel museo Henie Onstad di Oslo), a festival musicali e di performance in Norvegia, Irlanda, Italia e Germania.
Filippo Manzini è nato nel 1975 a Firenze, dove vive. La sua opera si situa nel punto di passaggio tra la bidimensionalità e la tridimensionalità, tra il disegno e lo spazio. Se nei primi lavori, caratterizzati da un intervento di erosione del supporto cartaceo, l’artista creava di fatto la profondità del foglio in quanto immagine, e con semplici piegature della superficie vi inseriva il gesto come vettore spaziale, le ultime opere a tre dimensioni incarnano superfici labili, che si mantengono in un delicato equilibrio tra lo schizzo e l’oggetto, l’immaginazione e la forza di gravità. Le opere su carta di Filippo Manzini sono state presentate tra l’altro nella Galleria P38 di Lucca nel 2009 e nella mostra Pittura /Materiale (Galleria Frittelli, Firenze, a cura di Pier Luigi Tazzi) nel 2007.
Luciano Maggiore è nato a Palermo nel 1980 e vive a Bologna. È musicista e regista. Nelle sue installazioni, i due linguaggi artistici si completano reciprocamente, dando vita a densi campi di tensione visiva e acustica. Overdose di informazioni e improvvisa revoca delle stesse vanno a scandagliare i poli estremi dell’orientamento sensoriale. Dal punto di vista filmico, le sue origini affondano nel cinema strutturale; dal punto di vista musicale, Luciano Maggiore collabora con varie realtà ed è impegnato in diverse formazioni (tra gli altri “Phonorama”, “Angstarbeiter”, Francesco Fuzz Brasini, John Duncan, Domenico Grenci, Sara Pantoli, Zapruder Filmmakersgroup, Zimmerfrei). È uno dei fondatori di “Sant‘Andrea degli amplificatori” un piccolo spazio “segreto” dedicato alla musica contemporanea Musik.
La mostra è accompagnata dall’edizione di materiali in vinile e a stampa degli artisti esposti.
Immagine: Filippo Manzini, senza t., 2009, taglio / carta, fotocopia, 21 x 29 cm
Inaugurazione venerdì 26 marzo alle ore 20
Ore 21: Live Performance di Simona Barbera
Villa Romana
via Senese 68 - Firenze
Orario di apertura: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento
ingresso libero