Jazz Up. Il titolo si riferisce alle possibili contaminazioni tra musica e pittura. In mostra opere che prendono il nome dai brani piu' famosi del repertorio jazzistico internazionale.
a cura di Chiara Serri
La Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia presenta, dal 27 marzo al 25 aprile 2010,
l’esposizione personale dell’artista siciliano Giuseppe Cacciatore, intitolata “Jazz Up” in
riferimento alle possibili contaminazioni tra musica e pittura.
In mostra, una ventina di opere recenti che prendono il nome dai brani più famosi del repertorio
jazzistico internazionale, interpretati da Miles Davis, George Gershwin e John Coltrane. Come si
legge infatti nella nota critica di Chiara Serri, la pittura di Giuseppe Cacciatore si basa sul ritmo,
“un ritmo fatto di incastri e sovrapposizioni, di spazi elicoidali ed angoli acuti, di continui rapporti
cromatici tra pigmenti opachi e squillanti”.
Una ricerca che, tuttavia, non esula dalla realtà, ma da essa attinge spunti e suggestioni,
interiorizzati, scomposti ed espressi sulla tela attraverso un’astrazione sostanzialmente geometrica,
sintesi profonda di colore e di luce, di spazio e di tempo.
Giuseppe Cacciatore, nato ad Agrigento, dal 1993 vive e lavora a Reggio Emilia. Pittore
autodidatta, dopo gli esordi figurativi dei primi anni Ottanta, si dedica soprattutto a ricerca astratta e
trasfigurazione del reale. Ha preso parte ad alcune esposizioni collettive, ultima delle quali “Trame
Attive”, recentemente allestita presso la Galleria 8,75 Artecontemporanea.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 27 marzo alle ore 17, sarà visitabile fino al 25 aprile 2010, il
martedì, il mercoledì, il venerdì ed il sabato dalle 17 alle 19,30. Catalogo in galleria.
La pittura di Giuseppe Cacciatore, compositore e arrangiatore di linee e colori, si basa sul ritmo. Un
ritmo fatto di incastri e sovrapposizioni, di spazi elicoidali ed angoli acuti, di continui rapporti
cromatici tra pigmenti opachi e squillanti.
L’artista spezza le linee, le concentra, le dilata, le sospinge oltre i confini della tela, facendo propri
il dinamismo e le rapide accelerazioni del jazz. Al di là dei parallelismi teorici tra diversi linguaggi,
rispetto ai quali sono stati spesso indicati rapporti troppo diretti e meccanici, è innegabile una
contaminazione di fondo tra arte e musica, documentata peraltro dalla grande esposizione allestita
tra il 2008 e il 2009 al Mart di Rovereto, in omaggio al Secolo del Jazz.
Il dato comune è senza dubbio la volontà di comunicare che, nella musica è generalmente mediata
dal tempo, nella pittura dallo spazio. Due fattori che, nelle ultime ricerche di Giuseppe Cacciatore,
tutte realizzate tra il 2008 e l’inizio del 2010, si fondono in un unico tessuto pittorico, ricco di spunti
e suggestioni.
Il tempo delle sue opere è infatti quello sincopato del jazz, dell’improvvisazione e della velocità di
esecuzione, ma anche quello più lungo della materia e della memoria, che si stratifica tra le resine e
le sabbie, ricordando le sue origini siciliane.
Allo stesso modo, lo spazio è, da un lato, quello compreso entro i confini della tela, in cui la linea
diventa segno grafico piuttosto che contorno e i diversi elementi sembrano convergere verso il
centro dell’opera, sospinti dal potere delle punte; dall’altro, quello che si nasconde dietro la siepe
che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude - per citare Leopardi - ovvero lo spazio
infinito dell’oltre, in cui le linee si susseguono imperturbabili al di là della tela, solcando la parete e
fondendosi con il mondo circostante.
È da questo incontro-scontro di tempi brevi e lunghi, di spazi finiti ed infiniti che si genera quella
sottile vibrazione, quel vento elettrico, quel respiro che permea ogni opera, ammorbidendo la
composizione e coinvolgendo lo spettatore.
La realtà, infatti, come spiega lo stesso artista, è l’origine di ogni suggestione, il bacino dal quale
attingere tutte le idee e le forme che, una volta interiorizzate, vengono scomposte ed espresse sulla
tela attraverso un’astrazione sostanzialmente geometrica.
Una ricerca, quella di Giuseppe Cacciatore, che altro non è se non il desiderio di raccontare proprio
quella realtà alla quale le linee infine fanno ritorno, intesa come sintesi profonda di colore e di luce,
di spazio e di tempo.
Immagine: Byablue, 2009, tecnica mista su tela, cm. 100x80
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Inaugurazione Sabato 27 marzo 2010 ore 17.00
Galleria 8,75 Artecontemporanea
Corso Garibaldi, 4 - Reggio Emilia
Tutti i giorni dalle 17,00 alle 19,30. Lunedì, giovedì e festivi su appuntamento
Ingresso libero