Virginia Ryan
Achille Bonito Oliva
Roberta Bonetti
Mary Angela Schroth
Gilbert Amegetchar
George Hagan
Albeena P.A. Busia
Come molti artisti occidentali, la Ryan ha voluto mettere in evidenza una sintesi fra la realta' africana e il suo punto di vista europeo, fin d'ora privo di contatto con la situazione artistica di Accra. Questo approccio dinamico, ma anche delicato ha fatto nascere il grande progetto espositivo ''Landing in Accra'' con la partecipazione di 40 artisti e pittori popolari locali.
Il 2 luglio alle ore 18,30 la Sala 1 ospita il progetto "Landing in Accra" dell'artista italo-australiana Virginia Ryan.
Come molti artisti occidentali, la Ryan ha voluto mettere in evidenza una sintesi fra la realtà africana e il suo punto di vista europeo, fin d'ora privo di contatto con la situazione artistica di Accra. Questo approccio dinamico, ma anche delicato ha fatto nascere il grande progetto espositivo "Landing in Accra" con la partecipazione di 40 artisti e pittori popolari locali.
Virginia Ryan spiega così il suo lavoro: "Dal momento stesso in cui sono scesa dall'aereo, nel gennaio 2001, queste insegne presenti in ogni strada mi hanno attratto come artista (...). Accra non è una città particolarmente 'visuale', ma il grande numero di insegne e cartelli dipinti a mano costituisce un'influenza visiva particolarmente interessante ed è una potente dimostrazione della vitalità locale.
Pensai ad un lavoro collettivo composto da cento opere su carta in cui io e gli artisti della città avremmo negoziato il territorio del foglio, come una specie di mappatura psicologica e territoriale.
Sul lato destro del foglio c'è un'immagine costante, ripetuta cento volte, del corpo di una donna bianca. L'immagine, che ho chiamato 'the Atopian' ['la Atopica'], deriva da una fotografia di me stessa scattata da mia figlia ed è stata usata in altri lavori negli ultimi due anni.
Una volta completato il lato destro di ogni foglio di carta, ho rintracciato i pittori. Mi sono presentata come un'artista arrivata da poco in Ghana che voleva imparare di più sulla città e sulla nazione".
Ho dato loro il foglio di carta, dicendo che questa donna, la donna nell'immagine, era appena atterrata ad Accra e non sapendo nulla dell'Africa ne doveva essere informata.
Ho chiesto loro se volessero accettare la 'commissione' di dipingere nel lato sinistro del foglio qualunque aspetto desiderassero rivelare, chiarire o segnalare.
Se avessero accettato, avrebbero dovuto completare il lavoro entro sette giorni.
Gli artisti sono stati tutti più che disposti a collaborare e hanno creato un quadro straordinario della città di Accra, delle tradizioni tribali, del paesaggio, delle malattie (come malaria e AIDS), delle cerimonie, della vita domestica, della povertà e dell'attualità come la recente tragedia allo stadio.
Sono convinta che lo abbiano trovato un processo liberatorio, non essendo stati confinati dalle richieste del cliente e avendo potuto invece sfogarsi liberamente entro i limiti del foglio.
A lavoro completato, chiedo loro di firmare il loro lato del foglio, il lato ghanese, mentre io firmo il mio".
La mostra è già stata esposta nel mese di gennaio e febbraio al National Museum di Accra e all'Alliance Française di Kumasi, nel mese di settembre verrà presentata a Palazzo Calabresi a Viterbo.
Catalogo: Testi di Achille Bonito Oliva, Roberta Bonetti, Mary Angela Schroth, (Italia)
Gilbert Amegetchar, George Hagan (Ghana); Albeena P.A. Busia (Ghana-Stati Uniti)
Il catalogo è stato realizzato in collaborazione con Serranti Communication Inc.
Patrocinio: Ambasciata del Ghana a Roma, Ambasciata italiana in Ghana
Sala 1 Piazza di Porta San Giovanni 10 - 00185 ROMA tel 06- 7008691
Inaugurazione 2 luglio 2002 ore 18,30
dal martedì al sabato 16,30 - 19,30 - fino al 13 luglio 2002