Corrado Bonomi, Felipe Cardena, Fulvio Di Piazza, Dany Vescovi. La mostra, dopo essere nata a Milano presso Superstudio Piu', giunge a Forli' riunendo quattro artisti che lavorano, con tecniche e stili molto differenti l'uno dall'altro, sulle forme e sui colori della natura e in particolare dei fiori.
a cura di Fabio Migliorati
La mostra ''Flowers'', dopo essere nata a Milano, a Superstudio Più, nell’ambito di (con)Temporary Art 2010, giunge a Forlì, nell’Oratorio di San Sebastiano, riunendo quattro artisti che lavorano, con tecniche e stili molto differenti l'uno dall'altro, sulle forme e sui colori della natura e in particolare dei fiori. Non fiori dall'impostazione e dal taglio classico, ma con valenze estetiche e formali curiose, bizzarre, spesso di derivazione pop, che rendono la ricerca di questi autori straordinariamente in sintonia con ciò che accade in questi anni nel resto del mondo artistico contemporaneo.
Fiori magmatici, dunque: eclatanti, straripanti, antropomorfi, avvolgenti, scultorei; fiori come metafora dell'esuberante caos del contemporaneo e della straordinaria dinamicità della vita quotidiana, dell'ambiguità di ogni visione e dell'eterno gioco di specchi e di rimandi tra mondo naturale e realtà artificiale; fiori dolci e delicati, fiori carnivori e inquietanti. Fiori, in fondo; soltanto fiori. I fiori di Corrado Bonomi, di Felipe Cardeña, di Fulvio Di Piazza, di Dany Vescovi sono una metafora dello straordinario potere evocativo della natura nell'arte di oggi...
«Flowers significa un lavoro che si deve confrontare implicitamente o esplicitamente con l’esperienza di chi, nel tempo, nell’arco di oltre cinquecento anni, ha concepito artisticamente la natura e l’ha fatta nascere o rinascere tramite la sua morte. E questo è vero benché i quattro artisti non si esprimano costruendo una «codificata tipologia» di fiori dipinti o scolpiti o comunque ritratti; Bonomi, Cardeña, Di Piazza, Vescovi hanno superato la composizione di steli recisi e posizionati in qualsiasi vuoto riempibile. Tutti loro lavorano sull’idea dell’antico modello del vero (più o meno compiuto e realizzato) e lo usano esercitandosi in forme ricavate nello spazio delle tre dimensioni (Bonomi), del collage di fotografie (Cardeña), della fantasia applicata al tentativo di scenografia vegetale (Di Piazza), dell’immagine in stile digitale prestata alla responsabilità pittorica (Vescovi)» [da F.Migliorati (a cura di), Il bello della bellezza, in FLOWERS, Maretti Edizioni 2010].
Gli artisti
Corrado Bonomi (Novara, 1956)
Corrado Bonomi lavora da anni a un processo di demistificazione ironica, divertita e irriverente dei miti e del linguaggio della civiltà contemporanea occidentale. I suoi fiori autoreferenti e le sue facce d'Arcimboldi costruite tridimensionalmente con fiori e frutta di plastica non fanno che rovesciare i termini del reale così come ci siamo abituati a conoscerlo, mettendo in scena, come un gioco vero e allo stesso tempo impossibile (e che come tale mostra i suoi ingranaggi e le sue mistificazioni) quel folle luna park che è di fatto diventato il mondo occidentale.
Felipe Cardeña (Balaguer, Spagna, 1979)
Il lavoro di Felipe Cardeña si basa sull'idea della ''sorpresa'' e della ''meraviglia'', che caratterizzano in maniera spontanea e naturale il filone del neobarocco contemporaneo, con grandi – a volte anche monumentali – composizioni coloratissime e strabordanti di collage floreali dalle forme impazzite e dall'effetto eccentrico e volutamente esagerato, che toccano i temi del sacro, delle diverse identità culturali, del mescolamento tra natura umana e forme naturali.
Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1966)
Di Piazza è uno dei pittori più originali e forti del nuovo panorama pittorico italiano. Le sue matasse inestricabili di personaggi perfidi e assurdi, in bilico tra fumettismo underground anni Settanta e rivisitazione colta dell'estremismo fantastico di Hieronymus Bosch, sono ormai diventati un marchio di fabbrica che rendono la sua pittura assolutamente inconfondibile. I suoi quadri sono sempre giocati sul registro della metafora barocca e surreale, dove un’intera città può essere costruita da fiori o da pesci, o una foresta può nascondere un uomo-pianta in atteggiamento riflessivo, come il Pensatore di Rodin.
Dany Vescovi (Milano, 1969)
Fiori, foglie, piante sono gli abitanti del microcosmo naturale di Dany Vescovi, che in questo modo mette in atto un'operazione di scavo, reinterpretazione e reinvenzione delle forme del mondo, che porta a un’apparizione dal sapore magico di un’immagine allo stesso tempo complessa e ambigua, ottenuta attraverso lo strumento di una pittura colta, metà astratta e metà figurativa, nella quale l’immagine iniziale finisce fatalmente per sparire, in funzione dell'invenzione di una stranissima ''atmosfera fluida di non-realtà'' nella quale, come ha dichiarato l’artista, ''l’osservatore deve perdersi''.
Inaugurazione 10 aprile 2010
Oratorio di San Sebastiano
Piazza Guido da Montefeltro - Forli'
tutti i giorni: 10.30-18.30
Ingresso libero