Chiesa di Sant'Agostino
Pietrasanta (LU)
via Sant'Agostino, 1
0584 795226
WEB
Virio Bresciani
dal 1/4/2010 al 12/6/2010
16-19 lunedi' chiuso

Segnalato da

Assessorato alla Cultura




 
calendario eventi  :: 




1/4/2010

Virio Bresciani

Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU)

I volti della solitudine. Un'ampia retrospettiva che ripercorre la vicenda umana ed artistica del pittore versiliese, dagli anni '40 al 2000. Attraverso le sue tele, siano scorci cittadini, siano vedute marine, Bresciani esprime l'incomunicabilita' dei tempi moderni. In mostra oltre 40 dipinti e numerosi disegni, spesso paesaggio desolati e illuminati da una luce fredda e penetrante.


comunicato stampa

A dieci anni dalla scomparsa del grande artista Virio Bresciani, l’Assessorato alla Cultura presenta nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino, dal 2 aprile al 13 giugno 2010, "I volti della solitudine", un’ampia retrospettiva che ripercorre la vicenda umana ed artistica del pittore versiliese, dagli anni Quaranta al 2000. Un’iniziativa promossa in collaborazione con il Comitato Amici di Virio Bresciani.

Al centro della poetica di Bresciani c’è il tema della solitudine. Una solitudine intensa, frutto del rifiuto di qualsivoglia compromesso e della volontà di scavare oltre l’apparenza, laddove solo nei profondi silenzi dell’anima si scopre la verità più nascosta. Una vena di pacata tristezza pervade le opere di questo artista pietrasantese che, nel suo racconto pittorico, ci parla dell’uomo, cercando sempre inedite chiavi di lettura, andando oltre le correnti o le mode effimere, indagando a fondo. Il suo è un uomo vittima di convenzioni e consumismi, di illusioni edonistiche, un uomo la cui difficile esistenza si riflette in un paesaggio desolato, illuminato da una luce fredda e penetrante. Attraverso le sue tele, siano scorci cittadini, siano vedute marine, Bresciani esprime tutta l’incomunicabilità dei tempi moderni.

"Virio Bresciani è stato infatti tutto questo – scrive nel catalogo il critico Ilaria Cipriani - un uomo sensibile, complesso, combattuto, sofferente, incapace di rinunciare alla sua missione maledetta, al richiamo violento e irresistibile di pennelli e matite, padroneggiati con indiscussa maestria". E le sue opere hanno un indiscusso fascino proprio per la loro capacità di creare quando sembrano distruggere, di far riflettere pur fissando un vuoto apparente. Opere che la stessa Cipriani definisce una "solitudine affollata di significati", "un silenzio che urla sottovoce".

In mostra oltre quaranta tele e numerosi disegni che tracciano il percorso artistico di Virio Bresciani sin dagli anni Quaranta. Una ricca vetrina che vede la collaborazione del Comitato Amici di Virio Bresciani di cui fanno parte Francesco Cipriani, Ilaria Cipriani, Giuseppe Cordoni, Daniele Lazzerini, Enio Mancini, Elio Serra.

Cenni biografici
Virio Bresciani nasce a Pietrasanta il 28 agosto 1925. Suo padre Domenico è artigiano scultore, capo studio presso la ditta Ferdinando Palla di Pietrasanta. La madre Ilda Garbati è sorella di Renato Garbati, valente pittore versiliese post impressionista. Dopo le scuole elementari frequenta la gloriosa Accademia di Pietrasanta, poi Istituto d’Arte, sotto la guida di prestigiosi maestri come Leone Tommasi e Augusto Boggiano. Il clima artistico di Pietrasanta con i secolari laboratori di scultura in marmo, le fonderie d’arte, le botteghe di mosaico, imprime alla sua giovanile formazione un senso di rigore verso l’opera ben fatta, educandolo al primato assoluto del disegno. S’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode nel 1953. Per un breve periodo frequenta lo studio del pittore Pietro Annigoni, di cui ammira le straordinarie risorse tecnico espressive; incontra Primo Conte ed Ottone Rosai. Ma l’ambiente fiorentino finisce per affascinarlo ed al tempo stesso disorientarlo, temendo di cader nella tentazione di un facile manierismo accademico. Come altri giovani pittori della costa tirrenica nel 1958 si trasferisce a Milano, sentendo l’esigenza di adeguare il proprio linguaggio alle grandi mutazioni umane e sociali di una metropoli in pieno boom economico. Si avvicina, allora, sia ai motivi del Realismo esistenziale, sia a quelli della Nuova figurazione, ma rielaborandoli in uno stile personalissimo. Rientra in Versilia agli inizi degli anni ‘70. Si spegne a Pietrasanta il 29 luglio 2000.

Catalogo a cura di Ilaria Cipriani e Giuseppe Cordoni.

Inaugurazione venerdì 2 aprile ore 18

Chiostro di Sant’Agostino
via Sant'Agostino Pietrasanta (LU)
Orario: 16.00-19.00, lunedì chiuso
Ingresso libero

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