Le Luci delle Pietre. Mostra fotografica itinerante dell'artista italiana e del poeta Rumeno Dinu Flamand in occasione della pubblicazione dei volumi di poesia di Flamand, Umbre si faleze (Ombre e falesie, 2009).
Si apre, presso l’Istituto di Cultura della Romania, con sede a Berlino il tour della mostra itinerante “Le Luci delle Pietre” dell’artista italiana Savina Tarsitano e del poeta Rumeno Dinu Flamand in occasione della pubblicazione dei volumi di poesia di Flamand, Umbre şi faleze (Ombre e falesie, 2009) e “la luce delle pietre, 2009”, illustrati dalle foto sulle ombre di Savina Tarsitano. La mostra sarà inaugurata successivamente presso l’Accademia di Romania di Roma,Calabria,Bruxelles e il poeta Dinu Flamand sarà presente al Mercato del Libro di Torino. A Berlino la mostra sarà inaugurata in presenza dell’Ambasciatore, Segretario Generale Karl Erik-Normann del Parlamento Europeo della Cultura.
Savina Tarsitano e Dinun Flamand si sono conosciuti nel 2005 durante il loro soggiorno presso la Fondazione Bogliasco, sulla costa ligure. In questo periodo sono nate le “Ombre” di Savina piu tardi denominate “Icone del Caos”. Successivamente le opere fotografiche sono state realizzate in Groenlandia presso il Museo di Upernavik, e grazie al Programma Odissea in Finlandia, Francia e Martinica, promosso dal centro ACCR di Parigi. Savina Tarsitano vive e lavora tra la Germania e l'Italia, attualmente continua la sua ricerca presso il Castello di Coswig (Anhalt) grazie al progetto europeo Et in Arcadia Ego. Dinu Flamand vive e lavora a Parigi.
Come scrive l´autrice: le ombre sono mappe di dislocazione, una grammatica delle isole quali strutture di comunicazione ottica. Delle isole è evidente il carattere di luogo di posta rappresentato oltre che dall’essere appiglio geografico anche dalle immancabili architetture di avvistamento, dislocate rispetto agli approdi. Ed è questa loro natura di propagatori di energia a dispetto dell’apparente isolamento, che ha ispirato i miei lavori artistici. Osservando come le rocce, le pietre e i muri siano in balia delle vicende meteomarine e umane che ne modificano le forme ho percepito un’energia, come di continui spostamenti della materia nella natura. Da qui il progetto di utilizzare le rocce, i muri di pietra e i lastricati, come quadranti su cui proiettare l’ombra di un corpo umano affinché restituiscano visioni anamorfiche prodotte dalla sovrapposizione di sezioni d’ombra alle diverse rese cromatiche della pietra, dovute a fenomeni chimici naturali. Le ombre mi sono sembrate le forme più adatte e per quei confini allo stesso tempo evanescenti e densi, che hanno una resa straordinaria sulle venature della roccia, e per quel loro essere misuratori di luce che dicono del tempo, del suo scorrere e della presenza. Dare forma alle rocce, renderle vive, è costruire una mitologia iconografica delle isole fatta di paesaggi dislocati, irrintracciabili su una mappa fedele.”
Inaugurazione 10 aprile 2010
Romanian Cultural Institute
Koenigsallee 20A - Berlin