Via Grimaldi. Il concetto di famiglia e' il fulcro della ricerca dell'artista svizzera che ha accettato l'invito rivoltogli da Bocs in considerazione del luogo culturale e sociale in cui e' situato: l'Italia del sud. In mostra installazioni fotografiche e proiezioni video che sono l'esito di una ricerca condotta dall'artista nel quartiere catanese che ospita l'associazione.
a cura di Mario Casanova
La mostra/residenza via grimaldi sfugge ai criteri di 'una-mostra-in-uno-spazio', assumendo il ruolo di interfaccia di una realtà che si esplica con modalità visive diverse e diversificate. Il concetto di famiglia è il fulcro della ricerca dell’artista svizzera Veronica Tanzi che ha accettato l’invito rivoltogli dal BOCS, box of contemporary space di Catania, in considerazione del luogo culturale e sociale specifico: l'Italia del Sud, ove il concetto di ‘famiglia’ (nell’accezione non-politica del termine) costituisce tuttora un tassello importante della vita privata e pubblica di un'area che si profila come geografia ‘mediterranea’ nel centro dell’Europa.
Durante il periodo di residenza, dal 1° marzo al 1° aprile 2010, l’artista cercherà di penetrare le realtà del quartiere San Cristoforo di Catania dove ha sede il BOCS. Grazie all’ausilio di persone del luogo, ridisegnando le linee che sono alla base della realtà quotidiana e familiare catanese ed entrando nel privato delle case e delle famiglie di via grimaldi, restituirà uno spaccato sociale e generazionale di chi vi abita. Il suo processo creativo prevede di ricostruire inizialmente un documentario-intervista visivo, analizzando gli aspetti societali, comportamentali ed emozionali degli abitanti della zona: dalle interviste ad anziani, all’interazione con una realtà più globale appartenente ai giovani, analizzando tradizione e modernità e cercando di ricostruire un legame attraverso l’approccio trans mediale del suo operare.
Interagendo in presa diretta con gli intervistati ed entrando nelle loro case Veronica Tanzi annoterà racconti di vita da cui prenderà spunti per creare un filo conduttore narrativo, attraverso ricostruzioni visuali da cui trarre le opere che esporrà. Al centro del suo operare l’evidente contrasto tra la contemporaneità del luogo espositivo e il quartiere che lo ospita. Due ambienti stridenti tra loro, ma necessariamente complementari nell'integrazione culturale e sociale.
Il 'concetto di quartiere’ è inequivocabilmente legato ad una cultura rionale e riconducibile a manifestazioni comportamentali legate all’ambito famigliare. Le diverse facce di una antropologia sociale sono molto più evidenti qui che altrove. I rapporti di scambio a livello umano assumono un’importanza diversa rispetto alle latitudini elvetiche.
La mostra vera e propria, curata da Mario Casanova, costituisce la fase finale del progetto e sarà allestita nello spazio del BOCS, il quale si estende su di una superficie espositiva di un centinaio di metri quadri e che, dal punto di vista architettonico, è lasciato integralmente allo stato di contenitore puro. La situazione permetterà all'artista di realizzare installazioni con fotografie, proiezioni video e anche materiale di recupero decontestualizzato a oggetto d’arte. Come discusso con il curatore Mario Casanova, il suo lavoro non sarà solo multimediale, nel senso della diversificazione del mezzo di produzione, bensì anche trans mediale, nella direzione quindi di una interpretazione immediata verso il superamento del concetto di prodotto artistico finito.
“Via Grimaldi - scrive il curatore Mario Casanova - costituisce un’opera totale, senza inizio e senza fine entro il flusso del suo progressivo e sempre diverso divenire, delimitata e inibita solo dallo spazio fisico della galleria, multimediale e trans mediale per la sua capacità di ricreare spazi fisici e mentali, che si ritagliano dal reale e dallo stesso mezzo di produzione. Veronica Tanzi ricrea ‘La Famiglia’ attraverso oggetti di uso quotidiano, stoffe, il bucato steso ad asciugare, la rilettura di foto d’album; armadi, al cui interno si aprono luminose geografie interiori non dette, ma sussurrate. Abiti, scarpe e altri elementi che rimandano alla identificazione storica e sociale dell’uomo, perdono la loro funzione all’interno di questo luogo limbico, dismettendo la loro corporeità con l’annullamento temporale che l’approccio allusivo di Veronica Tanzi intende rappresentare. L’occhio sensibile e personale dell’artista intende farci ragionare sull’antropologia del rito, entro i cui confini si giocano i ruoli delle intime libertà e le definizioni di identità.”
Inaugurazione: sabato 10 aprire ore 18
Associazione Culturale BOCS
via Grimaldi, 150 - Catania
Giorno di apertura: il sabato dalle 18 alle 20 o su appuntamento
Ingresso libero