1/9 Unosunove Arte Contemporanea
Roma
via degli Specchi, 20 (Palazzo Santacroce)
06 97613696 FAX 06 97613810
WEB
Tactile gaze / Shift
dal 13/4/2010 al 14/5/2010
martedi' - venerdi' 11-19, sabato 15-19, o su appuntamento

Segnalato da

1/9 unosunove arte contemporanea




 
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13/4/2010

Tactile gaze / Shift

1/9 Unosunove Arte Contemporanea, Roma

Un'attitudine minimalista, un lavoro di riduzione, sia delle forme che dei colori, alla ricerca di un linguaggio essenziale, e' l'elemento che accomuna il lavoro di 3 artisti nella mostra Tactile gaze: Talia Chetrit, Magali Reus e Dan Shaw-Town. Nella project room Oliver Clegg: dai dipinti alle incisioni, dagli intagli ai ricami, la sua produzione si caratterizza per l'utilizzo di materiali non propriamente artistici come supporto delle opere.


comunicato stampa

Tactile gaze
Talia Chetrit – Magali Reus – Dan Shaw-Town

Un’attitudine minimalista, ovvero un lavoro di riduzione, sia delle forme, sia dei colori, alla ricerca di un linguaggio essenziale, è l’elemento che accomuna i tre artisti in mostra. Il punto di partenza non è più la creazione: l’artista è colui che trasforma, che combina, che si relaziona con lo spazio, che dispone, che esplora le superfici, che sfrutta la tecnologia per parlare di sé, in una "battaglia col linguaggio per farlo diventare il linguaggio delle cose, che parte dalle cose e torna a noi carico di tutto l’umano che abbiamo investito nelle cose" (I. Calvino).

Un elemento in bilico interrompe il ritmo regolare dell’intera composizione: un panno piegato sembra essere lasciato per terra distrattamente; il processo analogico della fotografia include la possibilità di cogliere qualcosa che l’occhio non ha colto.

Le foto di Talia Chetrit esplorano le possibilità della luce, dei colori, della conformazione luminosa dello spazio e indagano allo stesso tempo il medium della fotografia analogica. La pellicola sembra in grado di assorbire lo spazio circostante e di riconsegnare alla vista un aspetto segreto della sua densità.

Magali Reus indaga la possibile umanizzazione dell’oggetto attraverso il conferimento a materiali industriali, spesso asettici, di un coefficiente di imprevedibilità, di un elemento straniante che ne rivela la precarietà. Gli oggetti conservano la traccia di una funzionalità che ne giustifica l’esistenza e il nuovo valore estetico che assumono in rapporto allo spazio in cui si inseriscono.

I disegni dal fitto intreccio di Dan Shaw-Town sembrano riprodurre la consistenza di tessuti o tele. Le geometrie regolari, che il tratto della matita definisce, contrastano con la manualità dell’esecuzione. L’azione della grafite esaspera la carta, che diventa preziosa come un’antica pergamena, o una consunta mappa geografica.

Talia Chetrit (1982, Washington DC, USA) vive e lavora a New York, USA.
Magali Reus (1981, The Hague, The Netherlands) vive e lavora tra Londra e The Hague.
Dan Shaw-Town (1983, UK) vive e lavora a Brooklyn, New York, USA.

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Oliver Clegg
Shift

Giunta al suo quarto appuntamento, unosolo, la project room di 1/9unosunove, presenta la prima mostra personale in Italia dell’artista inglese Oliver Clegg (1980, Guilford, UK).
 
Pur nella varietà dei materiali e delle tecniche impiegate, i lavori di Oliver Clegg sono permeati da una sicura padronanza delle tecniche tradizionali che ne garantisce unitarietà ed equilibrio. Dai dipinti alle incisioni, dagli intagli ai ricami, la produzione di Oliver Clegg si caratterizza per l’utilizzo di materiali non propriamente artistici come supporto delle opere.
Banchi scolastici, ante di credenze di epoca vittoriana, vecchi fazzoletti di stoffa, tutti materiali di reimpiego, diventano le superfici che accolgono l’intervento dell’artista.

Questa particolare cifra stilistica armonizza sotto una comune poetica i contrasti disseminati nel suo lavoro: superficie e contenuto, bidimensionalità e tridimensionalità, descrizione e sintesi, passato e presente, malinconia e qualità estetica, chiaro e scuro. I quattro lavori in mostra sono pensati in maniera unitaria sia da un punto di vista concettuale, sia da un punto di vista formale: i materiali impiegati dialogano tra loro in un gioco di continui rimandi in cui il soggetto del quadro ne diventa il supporto, annullando la distanza tra l’oggetto concreto e la sua rappresentazione.

Oliver Clegg (1980 Guilford, UK) vive e lavora tra Londra e Cornwall. Tra le recenti mostre personali ricordiamo: Nights Move, Freud Museum, Londra, a cura di James Putnam (2008). Tra le principali mostre collettive: Distortion, Gervasuti Foundation, Venezia, a cura di James Putnam (2009); The Art of Chess, Reykjavik Museum of Modern Art, Reykjavik, a cura di Julia Royse e Mark Sanders (2009).

Immagine: Oliver Clegg, Gentle and Continuous, 2010, Oil on victorian blanket chest 182 x 91 cm. Courtesy Galleria 1/9 unosunove arte contemporanea

Inaugurazione mercoledì 14 aprile 2010 ore 19

Galleria 1/9 unosunove arte contemporanea
via degli Specchi, 20 Palazzo Santacroce 00186 Roma
Orari di apertura:
Martedì – Venerdì dalle 11.00 alle 19.00
Sabato dalle 15.00 alle 19.00 (o su appuntamento)

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