Allontanarsi dalla linea gialla. 15 opere sul tema del viaggio. ''Le forme dipinte dall'artista si percepiscono come onde sonore che si propagano nello spazio da un nucleo originatore''. (Francesco Santaniello).
a cura di Francesco Santaniello
In questa sede vengono presentate quindici opere degli ultimi anni dalle quali ben si evince il percorso artistico ed umano della Crivelli. “Mutuando un antico topos dell’arte e della letteratura, – scrive Francesco Santaniello - il viaggio inteso come metafora della vita, del desiderio di conoscenza e “sete dell’infinito” (Durkheim), ovvero, dell’irrefrenabile, ineluttabile e istintiva esigenza che spinge gli uomini ad un’erranza tanto spirituale quanto esistenziale – Valentina, nella serie di opere presentate in questa sede, ha concentrato le sue indagini sui passeggeri dei vagoni di treni e metropolitane.[…] Le tele di Valentina Crivelli sono intrise della sottile, impareggiabile elegia del quotidiano. Francis Bacon sosteneva che nell’arte c’è sempre bisogno di “…intrappolare la realtà in qualcosa di assolutamente arbitrario.” Ebbene, Valentina cerca di fare esattamente questo: non denuncia, non critica, non condanna, ma documenta a suo modo, sperimentando sulla sua pelle quel “qui e adesso”. Il suo sguardo è pronto ad esaltare anche il tono intimistico degli eventi-apparizioni che si manifestano nella loro banale successione. […]
Le forme dipinte dalla Crivelli si percepiscono come onde sonore che si propagano nello spazio da un nucleo originatore. Conscia del fatto che oramai siamo abituati a vedere attraverso il filtro dei monitor, Valentina rappresenta il mondo visualizzandolo alla maniera delle immagini digitali, vettorializzate: questa è la realtà tangibile dei nostri giorni, intimamente confusa con quella virtuale. Concettualmente e fattivamente Valentina applica un procedimento operativo affine a quello messo in atto da Roy Lichtenstein: analizza la struttura dell’immagine prodotta da una macchina (che potrebbe ripetersi in milioni di esemplari identici), la isola e la riproduce a mano facendone un pezzo unico e irripetibile. Cinquant’anni fa i macchinari più diffusi per produrre immagini stampate erano le rotative tipografiche, come quelle dei comic strips (i fumetti), oggi sono le stampanti dei pc. Cambiano i tempi, le modalità e gli strumenti della visione, ma il mezzo meccanico non potrà mai sostituire la manifattura del quadro, il lavoro del pittore (come sosteneva Courbet), che riveste l’opera d’arte della sua ben nota “aurea” (Benjamin).” Francesco Santaniello
Valentina Crivelli, nata ad Amelia nel 1971, vive e lavora a Terni. Antropologa, è counsellor a mediazione artistica. Dal 2003 al 2008 ha insegnato Disegno Grafico presso il corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Produzione Artistica (Università di Perugia). Giovane artista di talento, ha all’attivo mostre personali in gallerie prestigiose dove riscuote sempre maggior successo di pubblico e di critica.
Inaugurazione 17 aprile ore 18
Galleria Canovaccio
largo Filippo Micheli, 20 - Terni
Dal Martedi al Sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, La Domenica dalle 17 alle 20.
Ingresso libero