The selected art works act as a catalyst for reflection and discourse on his practice, overcoming the mere chronologic reconstruction and by the artist specific wish, they are in dialectic relation among themselves. The exhibition stands out for including a wide selection of works that have rarely been gathered in a unique museum space, as well as for its spectacular and magic installations in which Zorio's art does not restrain itself to be passively visible but rather it interacts with the museum context itself. Curated by Gianfranco Maraniello. In collaboration with MAMbo (Museo d'Arte Moderna di Bologna).
.................................english below
a cura di Gianfranco Maraniello
Inaugura oggi al Centro Galego de Arte Contemporánea di Santiago de
Compostela la mostra di GILBERTO ZORIO realizzata in collaborazione con
il MAMbo e curata da Gianfranco Maraniello.
Dopo il successo della grande mostra tenutasi al MAMbo dal 15 ottobre
2009 al 7 febbraio 2010, Gilberto Zorio è nuovamente protagonista di
un'ampia esposizione che ianugura oggi al Centro Galego de Arte
Contemporánea di Santiago de Compostela, realizzata in collaborazione
con il museo bolognese e curata da Gianfranco Maraniello.
La mostra, che si realizza grazie al lavoro comune delle due Istitiuzioni
museali italiana e spagnola, rimarrà aperta fino al 27 giugno.
All'evento espositivo è già stata dedicata grande attenzione dalla
stampa spagnola: il quotidiano El País ad esempio gli ha dedicato un
ampio articolo dal significativo titolo Gilberto Zorio "La energía es la vida,
es el sueño del futuro".
I lavori presentati coprono un arco temporale compreso tra il 1966 e il 2010
ed esplorano i diversi temi che caratterizzano da sempre il lavoro di
Zorio . Oltrepassando i confini della retrospettiva, le opere scelte fungono
da catalizzatori di riflessioni e discorsi sulla loro stessa prassi, superano
la mera ricostruzione cronologica e, per esplicito volere dell'artista, si
pongono in rapporto dialettico le une con le altre.
La rassegna si distingue per l'ampia selezione dei lavori che di rado (è
successo al MAMbo di Bologna) sono stati riuniti in un unico spazio
museale, così come per lo spettacolare, magico allestimento, in cui l'arte
di Zorio non è solo passivamente visibile ma agisce nel contesto del
museo.
Tra i numerosi lavori di grandi dimensioni esposti, ritornano altri elementi
costanti del linguaggio artistico di Zorio - la canoa, il giavellotto, il
crogiuolo – che nelle intenzioni dell'autore assumono il valore di forme
archetipiche che l'essere umano sceglie quali unità di misura
dell'incommensurabile.
Il percorso espositivo evidenzia la fascinazione di Gilberto Zorio verso i
processi fisici, chimici e alchemici, rintracciabile fin dalle prime opere
realizzate a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e verso tutte quelle
modificazioni, aggregazioni, tensioni e contrasti della materia, che
dischiudono possibilità sempre nuove.
Il ricorso a dispositivi elettrici, fluorescenze, incandescenze, luci
stroboscopiche, raggi laser predispone all'imprevisto e porta il visitatore
ad arrendersi alla sorpresa di un'arte in continuo divenire.
Sul piano editoriale, sarà pubblicato un catalogo co-prodotto da MAMbo
e CGAC, che ripercorrerà la vicenda artistica di Gilberto Zorio, anche
attraverso materiali inediti.
Gilberto Zorio è nato nel 1944 a Andorno Micca (Biella). Vive e lavora a
Torino.
Dopo studi all'Accademia delle Belle Arti di Torino, emerge ben presto
come uno dei principali protagonisti del movimento dell'Arte Povera che
prende avvio in Italia alla metà degli anni Sessanta.
La sua ricerca è da sempre incentrata sull'energia come scarica poetica,
sull'individuazione di simboli assoluti, ancestrali, adatti a contenere
l'universalità della riflessione in movimento. L'artista si concentra su tutto
ciò che è trasformazione, metamorfosi, alchimia e indaga i mutamenti che
avvengono sulla materia tramite fenomeni naturali e reazioni chimiche.
L'elettricità è spesso una componente dei suoi lavori, che in tali casi
includono apparati luminosi o fosforescenti. Le forme - stelle, giavellotti,
torce - evocano energia, mentre i materiali sono spesso delicati e fragili,
in aperto contrasto con le grandi dimensioni delle sculture.
A partire dalla prime mostre a Torino, alla Piccola Galleria d'Arte Moderna
(1963 ) e nella galleria di Gian Enzo Sperone (1967), le maggiori istituzioni
museali e gallerie di tutto il mondo hanno ospitato sue personali.
Ricordiamo tra queste: Galerie Sonnabend di Parigi (1969), Kunstmuseum
di Lucerna (1976), Stedeljk Museum di Amsterdam (1979), Galerie Eric
Fabre di Parigi (1980), Sonnabend Gallery di New York (1981), Galleria
Civica di Modena (1985), Wurttembergischer Kunstverein di Stoccarda
(1985), Centre d'Art Contemporain di Ginevra (1986), Centre Georges
Pompidou di Parigi (1986), Tel Aviv Museum (1987), Philadelphia Tyler
School of Art (1988), Fundaçao de Serralves di Oporto (1990), Istitut
Valencià d'Arte Modern di Valencia (1991), Centro per l'Arte
Contemporanea Pecci di Prato (1992), Dia Art Foundation di New York
(2001), Institut Mathildenhöhe di Darmstadt (2005), Sonnabend Gallery di
New York (2006), Galerie Baronian-Francey di Bruxelles (2009), MAMbo –
Museo d'Aret Moderna di Bologna (2009-2010).
........................english
Curated by Gianfranco Maraniello
In collaboration with MAMbo (Museo d'Arte Moderna di Bologna)
The selected art works act as a catalyst for reflection and discourse on his practice, overcoming the mere chronologic reconstruction and by the artist specific wish, they are in dialectic relation among themselves.
The exhibition stands out for including a wide selection of works that have rarely been gathered in a unique museum space, as well as for its spectacular and magic installations in which Zorio’s art does not restrain itself to be passively visible but rather it interacts with the museum context itself.
The display of this exhibition in the space designed by architect Álvaro Siza represents an enormous challenge for the exhibition curator Gianfranco Maraniello and mainly for Gilberto Zorio himself as the articulation of the exhibition discourse is totally renewed through the tense relation that his work will maintain with the particular idiosyncrasy of CGAC.
Among the many large pieces exhibited, there are other constant elements of Zorio’s artistic language—the canoe, the javelin, the crucible—which, by the autor wish, gain value as archetypical forms that the human being chooses as units to measure the immeasurable.
The exhibition route highlights the fascination of Gilberto Zorio—as is posible to witness in his early works in the sixties and seventies—by physical, chemical and alchemical processes and for all tose transformations, aggregations, tensions and oppositions of matter, always opening new possibilities.
The use of electronic devices, fluorescent, incandescent, stroboscopic lightning and laser, predispose the spectator for the unexpected, leading to surrender by the surprise of art in continuous transformation.
A catalogue coproduced by the MAMbo and CGAC will cover the installation of the exhibition in Santiago and by the use of inserts and unpublished drawings by the artist it will complement the reproduction of the works presented in the exhibition.
Info press MAMbo:
ufficiostampamambo@comune.bologna.it
CGAC
cgac.prensa@xunta.es
(+0034) 981 546 632
Image: Gilberto Zorio, Stella Sparks, 2008, alluminio, dieci luci stroboscopiche, dieci trasformatori Tesla con archi voltaici, fosforo,
temporizzatore, h. 500 x 480 x 190 cm. Photo: Michele Sereni.
Opening 16 April 2010, 20h
Centro Galego de Arte Contemporanea CGAC
Valle Inclán s/n, 15704 Santiago de Compostela
Tuesday - Sunday: 11-20, Monday: Closed