La mostra, organizzata in occasione della 1' Festa del Libro Ebraico, espone alcuni tesori dell'editoria ebraica troppo spesso chiusi nelle biblioteche. I volumi in mostra provengono dalla Biblioteca Ariostea di Ferrara, dal Centro bibliografico dell'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane, dalle Comunita' ebraiche di Ferrara e Padova e da collezioni private. Parallelamente una serie di concerti e incontri e nel chiostro di S. Paolo una grande libreria con testi contemporanei.
a cura di Gadi Luzzatto Voghera
La mostra, a cura di Gadi Luzzatto Voghera, è ospitata presso il Salone di onore del palazzo del Municipio e resterà aperta dal 18 al 30 aprile. Nell’ebraismo il libro ha goduto sempre della massima importanza. Nel corso dei millenni si è assistito a due passaggi fondamentali nei modi “materiali” di proporre i testi: fra l’VIII e il IX secolo si è passati dalla forma del rotolo pergamenaceo a quella del codice rilegato, mentre nella prima età moderna si è registrato il passaggio dal testo manoscritto al volume a stampa. La mostra si occupa di questo secondo momento cruciale. La stampa assunse subito un valore rilevante sia sul piano della diffusione dei testi tradizionali sia in rapporto alle ricadute sociali e culturali determinate da questo sviluppo tecnologico.
In tale contesto, l’Italia giocò un ruolo centrale sul piano tanto qualitativo quanto quantitativo. A partire da 1475, anno nel quale a Reggio Calabria venne stampato il primo libro ebraico al mondo, è impossibile fare una storia dell’editoria ebraica nel suo insieme senza dedicare un ampio spazio al ruolo centrale assunto dagli stampatori (ebrei e cristiani), dagli intellettuali, dagli artigiani e dai commercianti che operarono in Italia rendendola, per un secolo e mezzo, la patria privilegiata del libro a stampa.
La mostra rende accessibile tesori dell’editoria ebraica troppo spesso chiusi nelle biblioteche. Essa aiuterà il visitatore a capire come la stampa abbia mutato il testo ebraico e il suo utilizzo e a fargli comprendere perché attorno alla stampa e al rogo del Talmud e di altri libri ebraici voluta dall’Inquisizione (1553) si sia giocata gran parte della storia culturale dell’Italia ebraica del passato millennio. I volumi in mostra provengono dai fondi della Biblioteca Ariostea di Ferrara, dal Centro bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalle Comunità ebraiche di Ferrara e di Padova e da collezioni private.
A partire dalla seconda metà del ‘400 ebbe inizio in Italia un’importante produzione di libri ebraici, realizzati con matrici di lettere o parole appositamente prodotte da artigiani locali sia in metallo, sia in legno. Dopo alcune esperienze iniziali, la prima impresa tipografica ebraica di rilievo fu avviata dalla famiglia dei Da Spira, ebrei tedeschi trasferiti nella cittadina di Soncino e che da essa trassero il nome. Dal 1483 al 1490 i Soncino pubblicarono 30 libri fra cui la prima edizione della Bibbia completa in ebraico, una serie di trattati del Talmúd, il Machazòr (formulario di preghiere secondo il rito italiano). Il maggiore fra gli stampatori Soncino fu Ghershom, unico stampatore ebreo in Italia a cavallo tra Quattro e Cinquecento.
Ben presto l'esercizio diretto dell'arte tipografica da parte di imprenditori ebrei si fece difficoltoso a causa di resistenze esterne. Tuttavia la forte richiesta di libri ebraici determinò la nascita di numerose stamperie i cui proprietari cristiani si avvalsero della consulenza e dell’opera di alcuni fra i maggiori intellettuali ebrei dell’epoca. La stampa di libri ebraici si diffuse in tutta la Penisola. Fra i numerosi luoghi sede di tipografia spiccano Reggio Calabria, Napoli, Roma, Piove di Sacco, Bologna, Brescia, Soncino, Mantova, Ferrara, Riva di Trento, Padova, Cremona.
Fu però a Venezia che l’attività tipografica assunse nel secolo XVI le caratteristiche di una vera e propria industria. Dopo le iniziali esperienze di Aldo Manuzio, a partire dal 1511 si stabilì in laguna l’imprenditore originario di Anversa Daniel Bomberg, che con l’assistenza dell’apostata ebreo Felice da Prato diede inizio ad un’intensa attività, che in 30 anni lo condusse a produrre una nuova edizione della Bibbia e soprattutto la definitiva versione a stampa del Talmùd Babilonese. Dagli anni ’40 si aggiunsero nuove importanti tipografie: fra queste si ricordano Marc’Antonio Giustiniani e Alvise Bragadini, e poi Giovanni De Gara; quindi Giovanni Vendramini e la famiglia ebraica dei Foa.
Dopo il trauma del rogo del Talmùd nel 1553, voluto da papa Giulio III, il baricentro dell’industria tipografica ebraica si spostò progressivamente verso il centro e il nord Europa. Tuttavia la stampa ebraica continuò ad essere una importante realtà della Penisola fino alla fine del secolo XVIII.
1^ FESTA DEL LIBRO EBRAICO IN ITALIA
Ferrara 17-21 aprile 2010
Dal 17 al 21 aprile, intorno a quella che sarà la più completa libreria ebraica italiana, Ferrara propone la prima “Festa del libro ebraico in Italia”. Epicentro della manifestazione l’ex Convento di San Paolo, ma iniziative e itinerari coinvolgeranno tutto il cuore storico della città estense. A promuoverla è il MEIS - Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, un'istituzione operante a Ferrara dal 2008, che ha tra i suoi scopi quello di far conoscere la cultura dell’ebraismo italiano e di organizzare manifestazioni attinenti a questo tema.
La manifestazione, dedicata al rapporto speciale che gli ebrei hanno con i libri, sarà caratterizzata da molteplici iniziative: concerti, tavole rotonde con illustri partecipanti, incontri con decine di autori di opere di storia, tradizione, testimonianza ebraica, la più varia e di respiro internazionale”.
Nella Festa il rapporto speciale del mondo ebraico con il libro è incorniciato da due poli: una mostra e una grande libreria specializzata. Nel Salone d’Onore del Municipio di Ferrara sarà allestita una raffinata esposizione di opere rare della storia dell’editoria ebraica: incunaboli, cinquecentine, edizioni rare dei secoli più recenti. La mostra, che inaugura in occasione della Festa, rimarrà aperta al pubblico sino al 30 aprile.
L’ampio e suggestivo chiostro di S. Paolo ospiterà, per l’intera durata della Festa, una grande libreria in cui si potranno acquistare testi contemporanei, spesso non facilmente accessibili. Si tratta di oltre 1500 titoli, in pratica tutto ciò che l’editoria italiana ha in catalogo di autori ebrei o di temi ebraici. La libreria sarà costantemente animata da incontri: in quattro giorni si alterneranno oltre quaranta autori. Incontri e dibattiti verteranno su ambiti diversi: letteratura, filosofia, beni culturali, cultura rabbinica; ma anche su grandi temi storici: le radici dell’antisemitismo, il fascismo, la Shoah. Non solo libri al chiostro di San Paolo, ma anche il piacere di stare insieme sorseggiando un bicchiere di vino, ovviamente kosher, assaggiando piccole specialità della ricchissima cucina ebraica.
Info: http://www.festalibroebraico.it
Inaugurazione 17 Aprile 2010
Palazzo Municipale - Salone d'Onore
piazza Municipio Ferrara
orari: tutti i giorni compresi sabato e domenica 9-18
ingresso libero