Una forma di collage generativo e' la tecnica attraverso cui si sviluppano le operazioni di sottrazione e accumulo dell'artista, a cui si aggiunge una vocazione scultorea e architettonica che lo spinge a far uscire il quadro all'infuori, a renderlo aggettante e sporgente, invadendo lo spazio circostante.
a cura di Chiara Canali
Galleria L’Affiche è lieta di presentare la prima personale dell’artista parmigiano Giacomo
Cossio, autore che si è fatto recentemente conoscere ed apprezzare dal grande pubblico grazie
all’enorme scultura di una escavatrice Liebherr installata presso il Superstudio Più di Milano in
occasione del (con)TemporaryArt.
Per gli spazi della galleria l’artista ha ideato un percorso che raggruppa due tipologie di opere: da
un lato le Macchine scelte in primis da Cossio in quanto le macchine edili (trattori, ruspe,
escavatori) sono elementi già costruiti, fabbricati e composti da un insieme di pezzi, risultando già
di per sé dei collage oggettuali che possono essere scomposti, rifatti e riassemblati; dall’altro i Vasi
e le Piante con cui il lavoro di Cossio spazia nel campo del “paesaggio artificiale” dove, a partire dal
prelievo di fiori secchi o sintetici e dall’assemblaggio di ristampe fotografiche che riproducono
immagini di iris e tronchetti della felicità, viene rivisitato il tema della natura morta.
Macchine + Piante costituisce un mix di partenza attraverso cui ricostruire il mondo
nuovo, ricostruire la realtà a partire dai singoli elementi: Giacomo Cossio indugia su un medium
che valendosi di estroflessioni, stratificazioni, sovrapposizioni gli consente di articolare una ricca
modellazione tridimensionale che potrebbe far pensare a una volontà di “copiare la natura” mentre
invece il mimetismo illusionistico della vecchia pittura è sostituito da inquadrature oggettuali che
ristrutturano una vera e propria realtà, vitale nel sembiante, ma vana e fittizia nella sostanza.
Una forma di collage generativo è la tecnica attraverso cui si sviluppano e prendono avvio le
operazioni di sottrazione e accumulo di Giacomo Cossio, secondo un procedimento mediato da
Rauschenberg, uno dei principali punti di riferimento dell’artista. La lezione dell’americano in
Cossio è potenziata da una vocazione scultorea e architettonica (che origina dalla sua laurea in
Architettura) che lo spinge a far uscire il quadro all’infuori, a renderlo aggettante e sporgente,
invadendo lo spazio circostante.
Catalogo con
testo di Chiara Canali e
Intervento critico di Alberto Reggianini
Immagine: Giacomo Cossio. Quasi un dittico – Vaso nero, 2010.
Inaugurazione giovedì 22 Aprile 2010, ore 18.30
Galleria l’Affiche
via dell’Unione 6, Milano
Orari: da martedì a sabato, ore 16-19
Ingresso libero