Citytellers. Sao Paulo - Aral - Dubai. L'esposizione focalizza l'attenzione su una parte fondamentale della produzione dell'artista: il film-making. Le opere appartenenti al ciclo Citytellers conservano la matrice fotografica del suo lavoro e al contempo offrono, attraverso l'utilizzo dell'immagine in movimento, la possibilita' di percepire una realta' critica distante, spesso poco conosciuta. Ogni film affronta un tema di carattere sociopolitico con frequenti aderenze alla geografia, all'urbanistica e all'ecologia.
Il 22 aprile inaugura al MAMbo la mostra personale di FRANCESCO JODICE
che ripercorre l'intero progetto Citytellers,. Il ciclo di film verrà esposto per
la prima volta al completo e in anteprima verranno proiettati i due nuovi
film ARAL e DUBAI, L'indagine architettonica e antropologica intrapresa
con SAO PAULO continua e si apre a nuove declinazioni con le recenti
produzioni.
L'esposizione focalizza l'attenzione su una parte fondamentale della
produzione dell'artista: il film-making. Le opere appartenenti al ciclo
Citytellers conservano la matrice fotografica del lavoro dell'artista e al
contempo offrono, attraverso l'utilizzo dell'immagine in movimento, la
possibilità di percepire una realtà critica distante, spesso poco
conosciuta. Ogni film affronta un tema di carattere sociopolitico con
frequenti aderenze alla geografia, all'urbanistica e all'ecologia.
Lo sguardo obiettivo della telecamera penetra negli interstizi del
paesaggio urbano, naturale e umano con forte accento descrittivo.
Intrecciando il reportagismo all'inchiesta, lo style documentaire al
videoclip, Jodice crea un prodotto diverso, fuori dai canoni visivi abituali.
È per questo che i film della serie Citytellers sono stati esposti dentro
spazi museali, ma hanno raggiunto anche la distribuzione mass-
mediatica della televisione e dei film festival.
Nel primo film della serie, SAO PAULO_CITYTELLERS (film, HD, 48', 2006),
viene inquadrato il fenomeno della self-organization tipico delle comunità
prive di una reale presenza delle istituzioni. L'opera è frutto di uno studio
sistematico e multi-livello, svoltosi nell'arco di un anno nel capoluogo
brasiliano, per il quale l'artista si avvalso della competenza di esperti.
Un'equipe eterogenea che ha visto la collaborazione di architetti,
urbanisti, antropologi, sociologi e artisti volta alla creazione di un
prodotto ibrido, nel quale si uniscono la documentazione dei fatti e la
narrazione delle esperienze. Il film, per questa sua doppia matrice e per
aprirsi ad una fruizione di massa, è stato presentato in uno spazio
espositivo e ed è entrato nel palinsesto della televisione nazionale
brasiliana.
ARAL_CITYTELLERS (film, HD, 48' ca., 2008), come suggerisce il titolo, è
ambientato nel territorio limitrofo all'omonimo lago. La condizione
naturale e urbana attuale di questo ecosistema, franato su stesso per un
errore di calcolo ingegneristico dell'Unione Sovietica, è al centro della
narrazione che offre continue digressioni sulla costruzione di un centro
per la sperimentazione di armi chimiche e sulla presenza del più grande
cosmodromo del mondo.
Il disastro ecologico, causato dalla deviazione di due fiumi affluenti del
lago Aral, ha generato un panorama desertico prosciugando
erroneamente di fatto il quarto mare interno del pianeta. Le città e gli
abitanti di questa parte del mondo rappresentano secondo l'artista una
“archeologia dell'umanità”.
DUBAI _CITYTELLERS (film, HD, 48' ca., 2009) ha come soggetto il più
famoso caso di neourbanismo contemporaneo. Una metropoli costruita e
progettata come una cattedrale nel deserto che ha vissuto in pochissimi
anni un'insostenibile espansione economica sfociata nella recente crisi.
Le immagini ritraggono le ambiguità di una tale atmosfera: da un lato le
corse di cammelli per cui venivano sfruttati e torturati i bambini-fantini
oggi sostituiti da robot umanoidi, dall'altro la condizione di new slavery
alla quale sono sottoposti migliaia di lavoratori indiani, pakistani e
bangadeshi. Il film inquadra i costanti paradossi di una dimensione
parallella dove alla propaganda di un paradiso del lusso e della
ricchezza si accosta un lato oscuro fatto di povertà e miseria al limite
della dignità umana.
In occasione della mostra verrà prodotto per le Edizioni MAMbo un Instant
Book (il quarto della serie) contenente una conversazione tra Francesco
Jodice e Gianfranco Maraniello corredata da un ampio apparato
iconografico.
La produzione dei film della serie Citytellers è stata realizzata grazie al
sostegno di UniCredit Group, che con il progetto Focus on Contemporary
Italian Art, attivo dal 2007 vede la collaborazione del MAMbo e del Gruppo
bancario, con l'intento di produrre, promuovere e collezionare la giovane
arte italiana tramite un modello innovativo di collaborazione tra impresa e
istituzione.
L'evento si inserisce in un anno di programmazione che valorizza il
distretto culturale della Manifattura delle Arti tra i pochi esempi a livello
internazionale di area votata alla sperimentazione. Per tutto il 2010 le
attività del museo guardano alla contaminazione tra arti visive, cinema,
design, musica e arti performative, che a partire dalla mostre dedicate a
Federico Fellini e Matej Krén, proseguiranno con l'esposizione dedicata a
Dino Gavina in autunno.
FRANCESCO JODICE - Cenni Biografici
Franceso Jodice è nato a Napoli nel 1967.
Nel 1997 si laurea in Architettura. La sua ricerca investiga le mutazioni nei
paesaggi sociali comparando fenomeni simili in diverse parti del mondo
attraverso fotografia, film, mappe e testi. Nel 2000 è co-fondatore di
‘Multiplicity’, un network internazionale di artisti e architetti. Nel 2004 viene
nominato Professore di Teoria e Pratica dell’Immagine Tecnologica alla
Facoltà di Arte e Design dell’Università di Bolzano e nel 2005 Professore di
Antropologia Urbana Visuale presso Naba (Nuova Accademia di Belle Arti)
di Milano. Nel 2008 riceve l’incarico dalle UN per realizzare un
cortometraggio in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani.
Ha partecipato a: Documenta, Kassel; La Biennale di Venezia; Bienal de
São Paulo; Liverpool Biennial; ICP Triennial of Photography and Video
New York.
Ha esposto i suoi lavori presso: Tate Modern, Londra; Reina Sofia, Madrid;
Castello di Rivoli, Torino; Maison Européenne de la Photographie, Parigi;
Bard College, New York.
Tra i suoi progetti di ricerca in corso: What We Want; Secret Traces;
Citytellers.
Vive e lavora a Milano
Visite guidate: per gruppi e scuole la prenotazione è obbligatoria
tel. 051 6496626 – 628
mamboedu@comune.bologna.it
Gruppi (massimo 30 persone): Euro 80
Visite in lingua: E 100
Scuole: E 50
Laboratori per le scuole: Laboratori per la scuola dell’obbligo e superiore: E 100 (comprensivi di visita senza radioguida)
Per ulteriori informazioni:
ufficiostampamambo@comune.bologna.it
Tel. 051 6496653 – 608 - 602
Elisa Maria Cerra (Ufficio Stampa)
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Conferenza stampa giovedì 22 aprile 2010 alle ore 12
Inaugurazione giovedì 22 aprile, ore 18
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 - Bologna
Orari: martedì - domenica 10 - 18; giovedì 10 - 22
lunedì chiuso
Ingresso gratuito