La mostra e' incentrata su opere video e videoinstallazioni. Frequentemente incastonate in bianche cornici minimaliste, le immagini di Rento, che si rifanno ai generi della pittura: paesaggio, autoritratto, natura morta ecc. e che spesso rifuggono gli stessi formati standard del video, possono trarre in inganno, apparire, se non come dipinti, almeno come perfetti light box.
A cura di Elena Volpato e Saretto Cincinelli
Dal 23 aprile al 6 giugno 2010, dopo la personale dedicata a Emanuele Becheri e sempre in contemporanea alla mostra sui capolavori della pittura italiana provenienti dal Mart, nelle sale al piano terra e al primo piano del museo, il MAN propone l’aattesa personale di Luca Rento.
La mostra, curata da Elena Volpato e Saretto Cincinelli, sarà incentrata su opere video e videoinstallazioni. Frequentemente incastonate in bianche cornici minimaliste, le immagini di Luca Rento (Feltre, 1965), che si rifanno sia pur in maniera indiretta ai generi della pittura: paesaggio, autoritratto, natura morta ecc. e che spesso rifuggono gli stessi formati standard del video, possono trarre in inganno, apparire, se non come dipinti, a causa della loro luminosità interna, almeno come perfetti light box.
Ma poiché non c’è passaggio fra mobilità e immobilità che non comporti una mutazione anche plastica dell’immagine, quando, dopo un periodo di prolungata attenzione, ci accorgiamo che le cime degli alberi di apparentemente nulla, 18 luglio 2004 17.16.32 oscillano lievemente nella brezza o che il petto del giovinetto dormiente ritratto in giacomo, 22 agosto 2004 05.54.51, è mosso da un impercettibile respiro, siamo colti da un moto di stupore, e ci ritroviamo après coup e intempestivamente esitanti sulla natura dell’oggetto della nostra contemplazione, un’esitazione che mette in crisi il meccanismo di visione già in atto: ciò che pensavamo essere un’immagine fissa va completamente ripensato come stasi di un’immagine animata: le caratteristiche proprie ai due diversi regimi di rappresentazione si trovano così entrambe messe in questione, cioè rimesse in causa, assieme all’orizzonte delle nostre aspettative. Più che fermare il tempo, congelarlo in un istante significativo, le opere di Luca Rento rallentano o sospendono, nei limiti del possibile, il movimento interno all’inquadratura prescelta: ciò non significa però fermare il tempo ma, all’opposto, in un certo senso, esporlo.
Nella (quasi) immobilità o nella reiterazione infinita del loop, il tempo non si ferma ma evidenzia il suo trascorrere. Ci pare di poter ipotizzare, che l’immagine tendenzialmente immobile, veicolata tramite video da Luca Rento, sia nella sua intenzione più profonda, la ferma rivendicazione di un’esperienza del possibile. Nelle sue immagini in sur place non si tratta infatti tanto di opporre l’immobilità al movimento quanto di spostare il baricentro dell’opera dal registro assertivo a quello incoativo, da quello dell’immagine che predica qualcosa di qualcosa a quello dell’annuncio, che non predica alcunché di nulla. Mantenendosi in sospensione, in una sorta di intervallo temporale, l’immagine video di Luca Rento sembra ostinamente ricondurre il dato alla sua potenzialità: ciò che si mostra nella soglia tra movimento e immobilità non è dunque l’attrazione verso la stasi (di origine fotografica) ma il fantasma luminoso del possibile.
Luca Rento
Tra le personali
2009: Luca Rento a cura di Elena Volpato e Saretto Cincinelli, Cairn Centre D’Art, Digne le Bains; 2007: Luca Rento, a cura di Andrea Busto, CeSAC, Caraglio; 2005, Luca Rento, Galerie Bernd Kluger, Innsbruck.
Tra le collettive:
2009: L’evento immobile. Lo sguardo ostinato, a cura di Cristiana Collu e Saretto Cincinelli, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Flowers Power CRAA, Verbania; 2006, KN’YAN, GalerieChristine Mayer, Munich; 2005: La miniatura dal settecento al video d’artista. Castagneto Po, Fondazione Torino Musei; Chronos, a cura di Andrea Busto, CeSAC, Caraglio; Expanded Painting/Action Directa Prague Biennale 2, Praga; 2004: Robinson, geografie naturali dell’uomo, Trevi Flash Art Museum, Trevi 2003: Peripheries Become the Center, Prague Biennale 1, Praga
Per prenotazioni Museo MAN
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Ufficio Stampa:
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Immagine: Luca Rento, installation view, Cairn - Digne-les-Bains
Inaugurazione 23 Aprile, 2010, ore19
con cocktail e Dj set in piazza Satta
MAN Museo d'Arte di Nuoro – MAN
via Sebastiano Satta, 15 Nuoro
Orari: dal martedi' alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16:30 alle 20:30. lunedi' chiuso.
Biglietto di ingresso: intero 3 euro, ridotto 2 euro, gratuito fino ai 18 e oltre i 60 anni