Accademia di Romania
Roma
piazza Jose' De San Martin, 1
06 3201594 FAX 06 3216964
WEB
Dinu Flamand e Savina Tarsitano
dal 25/4/2010 al 5/5/2010
lun-ven 10-16 su appuntamento telefonico
06 3201594

Segnalato da

Galleria Gallerati




 
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25/4/2010

Dinu Flamand e Savina Tarsitano

Accademia di Romania, Roma

Le Luci delle Pietre. Un viaggio tra poesia e fotografia dell'artista italiana Savina Tarsitano e il poeta romeno Dinu Flamand, che si sono conosciuti nel 2005 durante il loro soggiorno artistico presso la Fondazione Bogliasco, sulla costa ligure.


comunicato stampa

Lunedì 26 aprile alle ore 19,00 verrà inaugurato presso l’Accademia di Romania in Roma l’evento “Le luci delle pietre”: un viaggio tra poesia e fotografia di Dinu Flămând e Savina Tarsitano. L’evento si svolge in occasione della presentazione dei volumi di poesia di Dinu Flămând, Umbre şi faleze (Ombre e falesie, 2010), pubblicato presso la casa editrice Brumar di Timişoara (Romania) e l’antologia di poesie La luce delle pietre (2009), pubblicato dalla casa editrice Palomar (Bari), illustrata da interpretazioni fotografiche di Savina Tarsitano sul tema delle ombre e tradotta da Giovanni Magliocco (Univ. degli Studi di Bari).

L’artista italiana Savina Tarsitano e il poeta romeno Dinu Flămând si sono conosciuti nel 2005 durante il loro soggiorno artistico presso la Fondazione Bogliasco, sulla costa ligure. In questo periodo sono nate le Ombre di Savina, più tardi denominate Icone del Caos. Savina Tarsitano afferma che il progetto di utilizzare le rocce, i muri di pietra e i lastricati come quadranti su cui proiettare l’ombra di un corpo umano è nato dalla convinzione che le ombre siano le forme più adatte per quei confini allo stesso tempo evanescenti e densi, che hanno una resa straordinaria sulle venature della roccia, e per quel loro essere misuratori di luce che dicono del tempo, del suo scorrere e della presenza. Le ombre sono invisibili solo in apparenza, la loro presenza fisica non è meno invasiva di quella dell’oggetto che duplica.

Oggi non ci meravigliamo più nel considerare l’ombra come un segno inamovibile, inscindibile dall’oggetto che che la crea. Ormai l’esistenza della nostra ombra è accettata a tal punto che troviamo un non so che di angoscioso e misterioso in tutto quello che è creato senza ombra. Questi sentimenti di “angoscia”, come ha osservato Gustav Jung, si ricollegano al fatto che l’ombra è una controfigura inconscia dell’anima. I lavori proposti da Savina Tarsitano sono un elogio dell’ombra e di conseguenza una magnificazione della luce. L’ombra è metafora di un’isola, presenza irrinunciabile e inamovibile nell’oceano dell’inconscio.

L’ombra si materializza in queste opere come una decalcomania dell’animo proiettata sulla natura circostante. E non è un caso che il mezzo espressivo usato passi dalla pittura alla fotografia. Se in natura non può esistere luce senza ombra, il fotografo nel suo predominio sulle sorgenti luminose può decidere di eliminare ogni ombra dall’oggetto. Savina lo sa, per questo le sue ombre rimandano fortemente alla luce che le crea, ai colori delle isole che mutano col passare del tempo sulla meridiana. È durante questi viaggi che Savina, come Peter Pan, cerca la sua ombra: la natura gliel’ha cucita addosso.” (Stefano Raimondi)

Savina Tarsitano è nata in Calabria nel 1970; attualmente vive e lavora in Germania, presso il Castello di Coswig (Anhalt, nelle vicinanze di Berlino), grazie al progetto europeo Et in Arcadia Ego. Fotografa e pittrice, lavora da diversi anni al progetto artistico L’Isola che vuoi grazie al programma Odissea promosso e gestito dall’Association des Centres Culturels de Rencontre di Parigi (ACCR) con il sostegno del Ministero francese per la Cultura e la Comunicazione, il Museo di Upernavik in Groenlandia, la Fondazione Bogliasco in Italia e il progetto europeo Et in Arcadia Ego. La sua ricerca è incentrata sul concetto di “approdo” e si snoda attraverso soggiorni in luoghi a tema, come le isole, le abbazie, i castelli. Le opere, realizzate con differenti tecniche e linguaggi, assumono la forma di “visioni incarnate” attraverso una relazione con l’ambiente che, al di là dei suoi caratteri manifesti, si configura come territorio visivo. Le opere di Savina Tarsitano sono state esposte in Danimarca, Francia, Martinica, Groenlandia, Italia, Germania, Finlandia, Belgio, Olanda, Stati Uniti (Los Angeles).

Dinu Flămând è nato nel 1947 a Susenii-Bârgăului (Romania). È stato membro fondatore del cenacolo e della rivista Echinox dell’Università di Cluj-Napoca e, insieme ad Adrian Popescu e Ion Mircea, l’esponente più importante del gruppo ‘echinoxista’. Ha debuttato nel 1906 sulla rivista Tribuna, successivamente ha seguito i corsi della Facoltà di Filologia dell’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca, dove si è laureato nel 1970. Nel 1980 chiede e ottiene asilo politico in Francia, dove denuncia il regime romeno attraverso interviste e articoli, atualmente è redattore presso la Radio France Internationale di Parigi.

Tra i suoi volumi di poesia più significativi: Apeiron (Apeiron, 1971), Stare de asediu (Stato di assedio, 1983), Viaţă de probă (Vita in prova, 1998), Tags (Tags, 2002) e Frigul intermediar (Il freddo intermedio, 2006). La Luce delle pietre (ed. Palomar, Bari, 2009, trad. Di Giovanni Magliocco) propone una scelta antologica della seconda parte della produzione poetica di Dinu Flămând, che si dirige verso una realtà più solare e apollinea, espressa mediante una lingua lineare e astratta che si concretizza in particolare nelle splendide visioni mediterranee del ciclo Umbre şi faleze (Ombre e falesie, 2009), in cui il poeta fissa la sua parola poetica nella luminosità, quasi metafisica, di elementi ormai pacificati.

Intervengono all’inaugurazione l'Ambasciatore Karl-Erik Norrman (Segretario Generale del Parlamento Europeo della Cultura), il professor Pasquale Pesce (Direttore dello Sviluppo e Pianificazione- Europa della Fondazione Bogliasco), Carlo Gallerati (gallerista).

L’inaugurazione avrà luogo alla presenza del poeta Dinu Flămând e dell'artista Savina Tarsitano. Già presentata presso l’Istituto Romeno di Cultura di Berlino nel mese di marzo 2010, Le Luci delle Pietre è mostra itinerante che continuerà con nuove tappe a Bruxelles e in Calabria.

Evento realizzato con la collaborazione della Galleria Gallerati (Roma), della casa editrice Palomar (Bari) e con il patrocinio della Fondazione Bogliasco (New-York).
La mostra di fotografie è visitabile fino il 6 maggio 2010 presso la Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania.

Inaugurazione Lunedì 26 aprile alle ore 19

Accademia di Romania
piazza Jose' De San Martin, 1 - Roma
Orario della mostra: Lun-Ven, ore 10 - 16
previa prenotazione telefonica al tel. 06 3201594

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