Fabio Tiboni Arte Contemporanea
Doppia personale. La pittura di Allen e' morbida e tagliente al tempo stesso, capace di oscillare dalla piu' alta sofisticazione al piu' totale disimpegno. Kelly si avvicina al grado zero della pittura attraverso un processo condotto quasi interamente in bianco e nero.
La pittura inglese si è imposta con forza sempre maggiore nello scenario artistico di questo primo
decennio di secolo. Tale forza proviene in parte dalla determinazione dei pittori a portare avanti il
mezzo pittorico attraverso lo scetticismo imperante rispetto all'opportunità della sua sopravvivenza
come discorso privilegiato nell’ambito artistico, e, in parte, da un nuovo entusiasmo diffusosi tra gli
artisti di una certa età e maturità per le potenzialità della pittura come materia e sostanza creativa.
Phillip Allen e Roger Kelly sono a tutti gli effetti due sostenitori del mezzo pittorico.
Dopo aver attraversato a mente fredda e nervi ben saldi l’impetuosa frenesia delle aspettative con cui erano
stati bersagliati, agli esordi, dalla comunità sovraeccitata di scrittori, collezionisti e curatori, ora, che
si avviano verso i quaranta e oltre, stanno facendo il miglior lavoro della loro vita.
Phillip Allen si confronta con il concetto di originalità, considerando la creatività come una sintesi di
ciò che esiste già, una situazione che egli si preoccupa di intensificare producendo diverse versioni
del proprio lavoro, che propongono prospettive alterate di un motivo già noto. Allen ha sviluppato
un linguaggio idiosincratico che si esplicita nelle diverse texture, nei modelli e forme che ricordano
le immagini dei cartoni animati. La sua pittura è morbida e tagliente al tempo stesso, capace di
oscillare dalla più alta sofisticazione al più totale disimpegno.
Kelly si avvicina al grado zero della pittura (nel suo caso ci si riferisce a tele appese alle pareti
dello studio senza essere debitamente montate sul telaio) attraverso un processo condotto quasi
interamente in bianco e nero. Egli costruisce porzioni di quadri - che hanno all'inizio solo qualcosa
di vagamente pittorico - a partire da immagini assemblate da diverse fonti (sue fotografie, riviste,
altre forme d'arte) e manipolate da operazioni di taglio, collage, riduzione, interventi di disegno,
copia, ampliamento e trasferimento.
Nessuno dei due può essere definito un pittore astratto. Per entrambi la nozione di 'pittorico' è un
concetto importante, mentre la narrazione rimane una valida possibilità. Ad Allen non interessa
distinguere tra 'non-oggettivo' e 'rappresentazione' (idem per le sfumature di significato tra i due).
Egli si trova di fatto a cavallo di entrambi i poli nel tentativo di fare una pittura che lo interessi.
Kelly, a quanto pare, è più consapevole di queste categorie. Per lui esse definiscono una scala
estetica; che non è una questione di qualità o di valore, ma di volume, intensità e intimità.
I loro legami sono resi noti attraverso i rispettivi lavori. Lo sguardo dello spettatore viene accolto
con una serie di interrogativi: alcuni soggiacciono alla convenzione, mentre altri, la maggioranza, la
complicano, sovvertono le aspettative e propongono nuovi e insidiosi argomenti volti a promuovere
uno sguardo 'altro'. Uno sguardo tanto reale che inceppa l’occhio e offusca la memoria. Uno
sguardo che solleva diverse questioni che si espandono attraverso quella membrana al di là della
quale il mondo viene vissuto.
Martin Holman, marzo 2010
In questa mostra verranno presentate opere inedite di Roger Kelly dipinte recentemente a
Londra e alcune opere inedite di Phillip Allen dipinte in Italia tra la fine del 2009 e l' inizio del 2010
in occasione della residenza presso la British School at Rome.
Il testo integrale di Martin Holman verrà pubblicato sul catalogo pieghevole che verrà distribuito
alla preview della mostra.
Phillip Allen è nato a Londra nel 1967 e ha conseguito un MA al Royal College of Art di Londra,
nel 1992. Mostre personali si sono tenute presso The Approach, Londra, nel 1999, 2002, 2004 e
2008; PS1, New York, nel 2003; Kerlin Gallery, Dublino, nel 2005 e 2009; Xavier Hufkens,
Bruxelles, nel 2005 e nel 2007; Milton Keynes Gallery, Inghilterra, nel 2006, e Bernier / Galleria
Eliades, Atene, nel 2010. Tra le più importanti mostre collettive si annoverano Echo Room, una
mostra del British Council, Madrid, nel 2007; Archipeinture, Le Plateau / Frac Île-de France e
Camden Arts Centre, Londra, nel 2007; e British Art Show 6, BALTIC, Gateshead, e altre sedi
inglesi, nel 2005-6. Vive e lavora a Londra.
Roger Kelly è nato a Nottingham, in Inghilterra, nel 1973 e ha conseguito un MA presso il Chelsea
College of Art di Londra, nel 1997. Mostre personali si sono tenute presso Nylon, Londra, nel 2000
e nel 2002-3; Galleria Alessandro De March, Milano, nel 2003; Museo dell'Arredo Contemporaneo,
Ravenna, nel 2003; Paul Stolper, Londra, nel 2004; e Hales Gallery, Londra, nel 2009. Tra le più
importanti mostre collettive si annoverano New Contemporaries, in varie sedi inglesi, nel 1996;
John Moores Liverpool Exhibition nel 1998 e nel 2000; EAST International, Norwich, Inghilterra,
1999; e Initial Access, Wolverhampton, in Inghilterra, nel 2007. Ha curato e organizzato numerose
esposizioni. Vive e lavora a Londra.
Sia Phillip Allen che Roger Kelly hanno partecipato alla mostra Layer Cake presso la galleria Fabio
Tiboni Arte Contemporanea nel 2007.
Martin Holman è critico inglese di arte moderna e contemporanea. Ha pubblicato recentemente
Gilberto Zorio (Milton Keynes Gallery, 2009); Terry Setch (Lund Humphries, Londra, 2009); e
Graham Crowley (Lund Humphries, Londra, 2009). Attualmente sta allestendo una mostra su Pino
Pascali per alcune sedi inglesi, prevista per il 2011.
Immagine Phllip Allen, Scholary glass jaw, 2010, olio su tavola
Inaugurazione giovedì 29 aprile ore 18
Fabio Tiboni Arte Contemporanea
via Del Porto 50d, Bologna
mercoledì - venerdì dalle 14 alle 20 sabato dalle 10.30 alle 20
Ingresso libero