La pittura di Carletto e' il risultato di una attenta sperimentazione e di fusione tra lo studio dei grandi maestri dell'Optical Art e la sua personale concezione di tale movimento artistico.
La pittura di Marco Carletto è il risultato di una attenta sperimentazione frutto di una fusione tra lo studio dei grandi maestri dell’Optical Art e la sua personale concezione di tale movimento artistico. Alla base di questa sua concettualità tecnico-esecutiva, vi è una “scientifica” programmazione di intenti creativi che parte dall’idea, passa per la progettazione dell’opera e si conclude con la realizzazione concreta di questa.
Oltre alla modalità attuativa sopra descritta, l’artista ha la necessità di esprimersi anche per mezzo di interventi materiali quali tagli, nodi e sovrapposizioni della tela che travalicano il puro dato pittorico e arricchiscono il dipinto di un costrutto dai tratti tridimensionali vicini al concetto dello spazialismo.
Si colloca sul supporto, secondo un’architettura precisa, un’attenta e calibrata composizione di linee, segni e forme come il cerchio e quadrato, con chiari rimandi all’euclideismo: esse si accostano, si compenetrano o si fondono tra di loro secondo un ritmo grafico nel quale tutto è condotto con coerenza e bilanciamento tra le parti.
Su tale struttura si inserisce, poi, l’elemento cromatico: i colori sono stesi secondo gradazioni ed armonie tese ad esaltare allo stesso tempo sia la profondità tridimensionale sia il dinamismo delle figure.
Nascono così opere in cui il soggetto si trasforma in una forma–oggetto, la quale si palesa attraverso un’atmosfera ricca di luci e fughe prospettiche, capace di generare infinite e continue visioni, e perciò in grado di coinvolgere l’osservatore provocandogli, grazie anche alle svariate angolazioni che questo deve assumere, allo stesso tempo, continui e fascinosi spiazzamenti sensoriali.
Inaugurazione Giovedi' 29 Aprile ore 19
Galleria Polin
Vicolo San Pancrazio 30, Treviso
Ingresso libero