Alexander Alvarez Contemporary Art
Eternal Sunshine - III step. In mostra una serie di opere sul tema dell'eterno ritorno dell'uguale, uno dei capisaldi della filosofia di Friedrich Nietzsche e aspetto fondamentale anche del testo biblico Qoelet (Ecclesiaste). Mostra in occasione della III edizione della Festa dell'Inquietudine.
a cura di Fabio Migliorati
In occasione della III edizione della Festa dell’Inquietudine alla Fortezza Castelfranco di Finale Ligure sarà visitabile la mostra Eternal Sunshine - Federico Gori, che si inaugura sabato 1 maggio. La mostra del giovane artista toscano, già ospitata a Marzo presso la galleria Alexander Alvarez di Alessandria e ad Aprile al MAEC di Cortona (AR), ruoterà intorno al tema dell’eterno ritorno dell’uguale, uno dei capisaldi della filosofia di Friedrich Nietzsche e aspetto fondamentale anche del testo biblico Qoelet (Ecclesiaste). L’opera di Federico Gori si fa scoprire per l’incanto che suscita, nell’esercizio di una riflessione intorno alla mimesi contemporanea, fino all’afflato di un’estetica del piacere che sa donarsi ancora in bellezza.
Federico Gori (Prato, 1977), ha esordito sulla scena nazionale nel 1998 con la mostra curata da Alik Cavaliere Miti, leggende e storia nella nascita di una città - Milano compie 2500 anni, Fondazione Stelline, Milano, per poi essere invitato da Daniel Spoerri ad esporre alla Fondazione Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano, Grosseto con la mostra Stadtflucht curata dallo stesso Spoerri nel 2003. Numerose sono poi sono state le mostre a cui l’artista ha partecipato e i premi che l’artista ha vinto. Gori da sempre attratto dalla natura e dalla meditazione filosofica che essa suscita, decide di intitolare la mostra alla galleria Alexander Alvarez Contemporary Art “Eternal Sunshine”.
Nel 1717, il poeta inglese Alexander Pope scrive “Eloise to Abelard”, non primo omaggio a una delle storie d’amore più intense di tutti i tempi. La romanica, parigina vicenda è sfruttata da Pope per il proprio sentire, e ciò serve a sua volta, qui e ora, in senso nuovo, per estrarre il titolo di una mostra da una frase del componimento: «Eternal Sunshine of the Spotless Mind».
“Eternal Sunshine” sia, quindi; e con la pretesa di alludere all’arte di Federico Gori in modo indiretto, meditato e mediato, ma suggestivo, seducente e modernamente affabulante. Come scrive in catalogo Fabio Migliorati – curatore delle esposizioni – «L’opera di Gori si fa scoprire per l’incanto che suscita, nell’esercizio di una riflessione intorno alla mimesi contemporanea, fino all’afflato di un’estetica del piacere che sa donarsi ancora in bellezza». Il concetto di natura guida, infatti, un suggerimento per la considerazione nostalgica delle cose, ma senza il peso drammatico della perdita o dello smarrimento, perché l’artista diventa un chimico sentimentale capace d’indurre, nel testo dell’arte, il riferimento emozionato alla trasformazione del mondo: dal passato al presente, attraverso lo strumento e la finta soluzione dell’artificialità. Nel linguaggio di Gori, sicché, non c’è nulla da risolvere. «Ci si offre – continua il critico aretino – all’intimità di un approccio visivo quasi sempre riconoscibile, distante così poco dall’appartenenza immutabile dell’umanità al mondo, che pare di sorprenderlo per innato slancio, di comprenderlo per congenita propensione. E, questo, nel gusto di un’immagine della fredda natura tanto sentita, da divenire personale, con tracce, cenni lievi di lirismo». Fotografia, dunque; quella di ambienti vegetali che, antichi ma vivi, pervadono di mistero la dimensione quotidiana dell’essere odierno: a farlo sembrare stanco di sé, perché sorretto da un’eleganza che giunge da lontano, forse dall’alto...
Il dubbio si presenta allorché, nel trovarsi di fronte al lavoro di Gori, si percepiscono strane forme di profondità: eterno, ciclo, trascendenza; nell’alito iconico e aniconico di un’espressione ignota ma presente, da sempre. È la voce segreta delle cose, più forte nella natura che nel resto; è un canto di vita, perché da quella si propaga: a noi e, per noi, in tutto.
Inaugurazione 1 maggio ore 18.00
Fortezza Castelfranco
via Caviglia - Finale Ligure (SV)
Orari: da giovedì a domenica e festivi compresi 15.00 / 20.00
Ingresso libero