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12/7/2002

Bauhaus Fotografie

Villa Savorgnan, Lestans (PN)

I tesori dell'Archivio del Bauhaus di Dessau presentati dopo oltre 70 anni al grande pubblico. L''immagine' che abbiamo oggi del Bauhaus ci viene fornita ampiamente dall'immagine fotografica; molto di cio' che un tempo e' stato realizzato lo conosciamo solo come riproduzione fotografica, in quanto gli originali sono andati persi.


comunicato stampa

I tesori dell'Archivio del Bauhaus di Dessau presentati dopo oltre 70 anni al grande pubblico.

Una mostra prodotta dalla Fondazione Bauhaus di Dessau in collaborazione con il C.R.A.F.

Villa Savorgnan, Lestans
13 luglio - 22 settembre 2002

La Fondazione Bauhaus di Dessau
Il Bauhaus, fondato nel 1919 a Weimar da Walter Gropius, rappresenta oggi le principali tendenze del design e dell'arte in Germania. I concetti sviluppati, insieme con le opere d'arte e i prodotti realizzati fino alla sua chiusura, nel 1933, da parte dei nazionalsocialisti, hanno influenzato a livello mondiale la sensibilità nel campo dell'arte, dell'architettura e del design. Sulla base di tale importanza, l'edificio del Bauhaus e le case realizzate dai suoi maestri (secondo i progetti di Walter Gropius, tra il 1925 e il 1926) sono stati inseriti nella lista del patrimonio culturale mondiale dell'UNESCO nel 1996. L'odierna istituzione Bauhaus di Dessau è stata fondata nel 1994. Essa persegue due obiettivi: salvaguardare il patrimonio storico del Bauhaus e trasmetterlo al pubblico e, considerando di tale patrimonio, contribuire alla formazione dell'ambiente vitale odierno. Perciò oggigiorno l'istituzione è un luogo di creazione, di insegnamento e di ricerca, che offre spazio per occuparsi della città e di tutti i campi tematici che sono attualmente importanti per comprendere la città stessa.

La collezione della Fondazione Bauhaus di Dessau
L'edificio del Bauhaus ospita inoltre una collezione, nella quale, nel corso degli ultimi 25 anni, sono stati raccolti circa 20.000 pezzi d'esposizione e che a partire dal 1990, tenendo conto della fase di Dessau, viene costantemente ampliata. Accanto a famosi mobili e altri prodotti realizzati nelle officine del Bauhaus, si conservano qui esercizi e studi frutto delle lezioni, nonché opere dei maestri del Bauhaus e dei loro allievi.
All'interno di questo spettro compare il patrimonio fotografico, inserito successivamente, che se confrontato con il precedente risulta piuttosto modesto. In questo campo le novità si sono susseguite in modo abbastanza casuale negli anni scorsi, perciò oggi si tenta di completare il patrimonio dal punto di vista del contenuto e della qualità.

Bauhaus e Fotografia
L'"immagine" che abbiamo oggi del Bauhaus ci viene fornita ampiamente dall'immagine fotografica; molto di ciò che un tempo è stato realizzato lo conosciamo solo come riproduzione fotografica, in quanto gli originali sono andati persi. Lo spettro della Fotografia del Bauhaus che ci è stato trasmesso spazia dalla fotografia professionale di architetture e oggetti (Licia Moholy, Erich Consemueller), alla fotografia di palcoscenico (T. Lux Feiniger), all'inserimento della fotografia nella tipografia e nella pubblicità (Herbert Bayer) fino agli esperimenti artistici, che comprendevano l'impiego delle tecniche di montaggio e collage, o di fotogrammi (Laszlo Moholy-Nagy, Marianne Brandt).
Gran parte delle fotografie nacquero come fotografie di circostanza, ovvero come istantanee, ottenendo, in parte, dei risultati straordinari. Infine, il mezzo era essenziale per il lavoro del Bauhaus. Tuttavia bisogna sottolineare che il Bauhaus non era una scuola di fotografia. Solamente a partire dal 1929 si iniziò ad insegnare regolarmente questa materia. Naturalmente la gran parte degli artisti del Bauhaus già da prima faceva fotografie. E' da tempo risaputo che di fotografia Bauhaus, in quanto fenomeno uniformato e omogeneo - anche stilisticamente - si può parlare ben poco, come solitamente si è fatto e si fa, assumendo e conseguentemente fuorviando, riguardo ad altri ambiti della creazione, come l'architettura e l'arte Bauhaus. Attualmente il fenomeno si presenta troppo differenziato nello stile, stratificato nel contenuto e in parte piuttosto contrastante.
Poiché l'istituzione era costantemente aperta agli influssi, anche la fotografia Bauhaus era conseguentemente esposta a diverse influenze.

Ne risultarono fotografie con riferimenti contenutistici diversi e dalla differente qualità fotografica. Un fenomeno che oggi dobbiamo osservare è l'ininterrotta suggestività che emanano i prodotti del Bauhaus, architettura inclusa.

In particolar modo l'edificio del Bauhaus a Dessau non è un mero "Oggetto di desiderio" per i turisti con ambizioni fotografiche, bensì un motivo amato e sempre una sfida per molti fotografi e artisti della fotografia. Accanto alla qualità architettonica insita in questa architettura e alla popolarità fortemente sviluppata anche attraverso i media, è anche la forza delle fotografie che ci sono pervenute dagli anni venti che determina il fascino dell'edificio del Buahaus per gli artisti moderni.

La mostra
La mostra "Fotografia Bauhaus" si divide fondamentalmente in due parti. Da un lato c'è il tentativo di raggruppare nella mostra dell'istituzione Bauhaus oggetti di esposizione ricavati dal materiale comprensibile raccolto fin'ora. In base a questi si delineano alcuni aspetti della fotografia Bauhaus degli anni venti. Qui si ricorre a materiale meno conosciuto, non spettacolare, tuttavia interessante, dai temi più svariati. Le fotografie presentate nella mostra sono quasi esclusivamente vintage print. Copie successive ricavate dal negativo originale vengono integrate solamente se realizzate dall'autore stesso. Inoltre viene esposta anche una piccola serie di collage.

Questa parte dell'esposizione, con circa 160 opere di autori quali Josef Albers, Walter Allner, Moses Bahelfer, Marianne Brandt, Hin Bredendieck, Irena Bluehova, Edmund Collein, Franz Eherlich, Lux Feininger, Werner David Feist, Lotte Gerson-Collein, Albert Hennig, Irene Hoffmann, Fritz Lafeldt, Hannes Meyer, Lucia Moholy, Laszlo Moholy-Nagy, Walter Peterhans, Frieda (Petra) Kessinger (Petitpierre), Konrad Pueschel, August Rauh, Hajo Rose, Arieh Sharon, Joost Schmidt, Herbert Schuermann e altri autori sconosciuti, domina di fronte ad un piccolo complesso di circa 40 fotografie della quali il Bauhaus (e l'edificio del Bauhaus) sono motivo dominante e che furono realizzate da rappresentanti della fotografia contemporanea. Di questi fanno parte i fotografi Juergen Hohmut - Berlino, Stefan Kiess - Amburgo, Klaus Kienhold - Essen, Kelly Kellerhof - Berlino, Uwe Jacobshagen - Halle, Frank Heinrich Mueller - Lipsia, Roland Zshuppe - Lipsia. In questo modo si crea un ponte che permette il confronto tra questo materiale, in un certo senso come sguardo attuale sul patrimonio storico (architettonico) e il modo di vedere (e di giudicare) degli artisti degli anni venti. L'intento dei curatori è di offrire ai visitatori della mostra la possibilità da un lato di dedicarsi interamente al fenomeno storico "fotografia Bauhaus", ma dall'altro anche di scegliere nel discorso individuale una contemplazione comparativa (da passato a presente).

Tre tavole di testo introducono i temi della mostra, pongono accenti contenutistici e, da parte loro, concentrano lo spettro del messaggio

La mostra è a cura di Lutz Schoebe, SBHD - Fotografia Bauhaus degli anni venti, e di Marie Neumüllers, SBDH - Fotografia Bauhaus contemporanea.

C.R.A.F. - Centro Ricerca e Archiviazione Fotografia
Villa Ciani
I-33090 Lestans (PN)
Fon 0039-427-91453
Fax 0039-427-91453

Villa Savorgnan, Lestans

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