Ristorante 'da me'
Latina
via Cicerone 42
0773 414033

Claudia Chittano e Rachele Cassetta
dal 13/5/2010 al 16/6/2010
chiuso al mattino
348 6612537

Segnalato da

Anna Maria Acquafredda




 
calendario eventi  :: 




13/5/2010

Claudia Chittano e Rachele Cassetta

Ristorante 'da me', Latina

Un nuovo appuntamento con la rassegna d'arte al femminile Madame. In mostra gli scatti di due artiste: 'Come dentro a un film' di Claudia Chittano e 'Pensieri trasparenti' di Rachele Cassetta.


comunicato stampa

a cura di Fabio D’Achille MAD Rassegna d’arte contemporanea a cura di Fabio D’Achille presenta “MADAME” la rassegna d’arte al femminile, con il sesto appuntamento presso il Ristorante “DA ME“ di Silvia Scialanga in via Cicerone 42 a Latina. Venerdì 14 maggio 2010 inaugurazione, alle ore 18,30, delle mostre “Come dentro a un film” di Claudia Chittano e “Pensieri trasparenti” di Rachele Cassetta

L’Arte contemporanea in una rassegna caratterizzata da sole artiste emergenti, un mix di nomi più o meno noti per molteplici mete interpretative della realtà e del sentire.

Per questo nuovo appuntamento la Rassegna propone lo scatto femminile di due artiste. Anche la fotografia offre spunti interessanti. Si è affascinati dalla velocità con cui questa tecnica restituisce immagini cariche di forza espressiva o di percezione della realtà attraverso la percezione visiva. La raffigurazione di un “istante” colto dall’obiettivo donna.

Per l’inaugurazione è previsto un gustoso, raffinato ed “artistico” aperitivo come sempre offerto con la consueta ospitalità da Silvia. Le opere saranno in esposizione fino al 17 giugno 2010. Ingresso libero in orario pomeridiano- serale.
AnnaMaria Acquafredda

CLAUDIA CHITTANO come dentro a un FILM
Una passione smodata per il cinema. Un amore inquantificabile per ogni sua rappresentazione dell’esistenza. Arte come Vita. Pittura come esaltazione della creatività. Personale inclinazione al gusto un po’ retrò, della fotografia anni ’20 e ’30.

Foto, ritratti, come segni indelebili, fugaci e incisori tentativi di intrappolare in un obiettivo sensibile l’arte, la bellezza della vita, la sua infinità dentro la “finitezza” dell’attimo presente, sfuggente, irripetibile. Ricerca continua dell’attimo, del bello, dell’eternità dentro la caducità. Immagini mentali che partono da un pensiero astratto, non tangibile, per raffigurarlo, per ritrarlo, per renderlo vivo e reale.

Istanti di un sorriso, attimi in movimento, presi lungo il loro scorrere, resi immagine per sempre, estrapolati dal divenire per inciderli in una infinita possibilità di riviverli, dandogli tutte le interpretazioni possibili, nella loro “scorrevolezza fugace”, nel cambiamento degli stati d’animo, nel tempo. Nel pensiero che si “attiva” attraverso ogni scatto, dentro ogni ritratto. Dall’attesa di creare un’immagine inizialmente solo mentale all’azione del “prendere e fare proprio” ogni gesto, ogni traccia vitale, ogni simbolo artistico intriso nel continuo scorrere della vita. Come un nastro, come la pellicola di un film: quello di ciascuna esistenza umana.

Oggetti come icone, rese plastiche da una visione globale della cosa, di ciascuna cosa, di ciascun pensiero, di ciascun essere umano. Dare all’immagine il valore che le appartiene. Restituirne un senso, moltiplicandolo attraverso la fotografia.

Arricchire “la stanza della propria vita” con infinite possibilità di reinterpretare un gesto, un ricordo, un’immagine, un pensiero, un desiderio, rispettando la sua natura originaria e al contempo modificando infinite volte la sua irripetibilità, la sua libera interpretazione, incorniciando sulle pareti immaginarie della vita di ognuno tutte le possibili variazioni dell’essere, ogni modalità espressiva, ogni vissuto, ogni esperienza sia essa reale o onirica.

Una passione ludica che acquisisce una sua specifica serietà, parte sottintesa e celata ma intrinseca di ogni gioco, di ogni vero grande sogno, di ogni profonda passione, di ogni indelebile segno lasciato da una “visione artistica”, per farne un paesaggio ideale, nel passaggio del reale, per non delimitare il senso, inteso come valore, ma prolungarlo, estenderlo, ripeterlo, amplificarlo. Nella vita così come nel cinema.
Valeria Conticiani

RACHELE CASSETTA – PENSIERI TRASPARENTI
Come un pensiero trasparente appare. Come un’immagine che esce da un’onirica visione della vita e tocca la realtà. Prigione e libertà. Volo e sogno. Stacco fisico dalla terra, distacco, incanto e ritorno.
Volti celati, respiri nascosti, nel loro affanno, fino a tirare un sospiro sopra le nuvole, sopra la faticosità di ogni tempo vissuto e non.
Intelligenza e armonia. Visione pensierosa, un po’ affranta ma volenterosa di ricominciare, di recuperare, di ripartire da uno zero immaginario e superare, perdutamente andarsene per poi tornare vincitrice.

Con femminile delicatezza espone i propri pensieri, Rachele Cassetta, con trasparente logica imperturbabile e, infondo, anche un po’ impenetrabile. Dolore e apertura ad esso, nel desiderio, nella aspettativa di superarlo. Occhio appassionato per la denuncia ontologica e introspettiva dell’essere, come un reportage variabile ed eterogeneo verso l’altro, verso l’esterno così come verso l’interno.

Tradizione e modernità. Fotografia canonica e classica fuse in un ibrido con la digitalizzazione, capace di incollare l’una all’altra due differenti modalità operative e di lettura. Due divergenze reciprocamente affabili, unite da un pensiero di fondo, quello della passione nel ritrarre la natura delle cose, della vita, del pensiero, dell’essere umano. La forza della diversità che si unisce regalando al lettore, insieme all’artista, un brivido intimo.

Produzione e riproduzione attraverso canali di comunicazione in movimento, in avvicinamento rispetto alle loro distanze di partenza, per un’arte che sia attuale e il più possibile futurista, eterna.

Una miscela di successo tra antiche visioni e moderne interpretazioni, tra scatti di ieri e immagini di oggi. Sospensione lucida e volo trasmigratorio della mente. Al di là di una prigionia cerebrale a cui talvolta siamo costretti, imperante si fa strada una prepotente voglia di libertà, un grido di indipendenza, risorsa per un cambiamento che possa realmente fare la differenza.

Le mani strette, come a trattenere l’intelligenza, per non mortificarla, per proteggerla, come fonte primaria di libertà e sentimento, galleggiando sopra il senso comune, dentro una lunghezza d’onda pronta a farsi sentire, a non abbattersi restando vittima di un modo di fare, agire, pensare ed essere coincidente con tutto ciò che risulta “medio”, troppo condiviso, massificato ma che piuttosto porti a trionfare la “sublimazione di un sentire poco comune”.
Valeria Conticiani

Immagine: Rachele Cassetta

Inaugurazione venerdì 14 Maggio 2010, ore 18.30

Ristorante DA ME
Via Cicerone 42, Latina
Orari: chiuso la mattina
Ingresso libero

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Claudia Chittano e Rachele Cassetta
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