Claudia Chittano
Rachele Cassetta
Valeria Conticiani
Anna Maria Acquafredda
Fabio D'Achille
Un nuovo appuntamento con la rassegna d'arte al femminile Madame. In mostra gli scatti di due artiste: 'Come dentro a un film' di Claudia Chittano e 'Pensieri trasparenti' di Rachele Cassetta.
a cura di Fabio D’Achille
MAD Rassegna d’arte contemporanea a cura di Fabio D’Achille presenta “MADAME” la rassegna d’arte al femminile, con il sesto appuntamento presso il Ristorante “DA ME“ di Silvia Scialanga in via Cicerone 42 a Latina.
Venerdì 14 maggio 2010 inaugurazione, alle ore 18,30, delle mostre “Come dentro a un film” di Claudia Chittano e “Pensieri trasparenti” di Rachele Cassetta
L’Arte contemporanea in una rassegna caratterizzata da sole artiste emergenti, un mix di nomi più o meno noti per molteplici mete interpretative della realtà e del sentire.
Per questo nuovo appuntamento la Rassegna propone lo scatto femminile di due artiste. Anche la fotografia offre spunti interessanti. Si è affascinati dalla velocità con cui questa tecnica restituisce immagini cariche di forza espressiva o di percezione della realtà attraverso la percezione visiva. La raffigurazione di un “istante” colto dall’obiettivo donna.
Per l’inaugurazione è previsto un gustoso, raffinato ed “artistico” aperitivo come sempre offerto con la consueta ospitalità da Silvia. Le opere saranno in esposizione fino al 17 giugno 2010. Ingresso libero in orario pomeridiano- serale.
AnnaMaria Acquafredda
CLAUDIA CHITTANO come dentro a un FILM
Una passione smodata per il cinema. Un amore inquantificabile per ogni sua
rappresentazione dell’esistenza. Arte come Vita. Pittura come esaltazione della
creatività. Personale inclinazione al gusto un po’ retrò, della fotografia anni ’20
e ’30.
Foto, ritratti, come segni indelebili, fugaci e incisori tentativi di intrappolare in
un obiettivo sensibile l’arte, la bellezza della vita, la sua infinità dentro la
“finitezza” dell’attimo presente, sfuggente, irripetibile.
Ricerca continua dell’attimo, del bello, dell’eternità dentro la caducità.
Immagini mentali che partono da un pensiero astratto, non tangibile, per
raffigurarlo, per ritrarlo, per renderlo vivo e reale.
Istanti di un sorriso, attimi in movimento, presi lungo il loro scorrere, resi
immagine per sempre, estrapolati dal divenire per inciderli in una infinita
possibilità di riviverli, dandogli tutte le interpretazioni possibili, nella loro
“scorrevolezza fugace”, nel cambiamento degli stati d’animo, nel tempo. Nel
pensiero che si “attiva” attraverso ogni scatto, dentro ogni ritratto.
Dall’attesa di creare un’immagine inizialmente solo mentale all’azione del
“prendere e fare proprio” ogni gesto, ogni traccia vitale, ogni simbolo artistico
intriso nel continuo scorrere della vita. Come un nastro, come la pellicola di un
film: quello di ciascuna esistenza umana.
Oggetti come icone, rese plastiche da una visione globale della cosa, di
ciascuna cosa, di ciascun pensiero, di ciascun essere umano. Dare all’immagine
il valore che le appartiene. Restituirne un senso, moltiplicandolo attraverso la
fotografia.
Arricchire “la stanza della propria vita” con infinite possibilità di reinterpretare
un gesto, un ricordo, un’immagine, un pensiero, un desiderio, rispettando la
sua natura originaria e al contempo modificando infinite volte la sua
irripetibilità, la sua libera interpretazione, incorniciando sulle pareti
immaginarie della vita di ognuno tutte le possibili variazioni dell’essere, ogni
modalità espressiva, ogni vissuto, ogni esperienza sia essa reale o onirica.
Una passione ludica che acquisisce una sua specifica serietà, parte sottintesa e
celata ma intrinseca di ogni gioco, di ogni vero grande sogno, di ogni profonda
passione, di ogni indelebile segno lasciato da una “visione artistica”, per farne
un paesaggio ideale, nel passaggio del reale, per non delimitare il senso, inteso
come valore, ma prolungarlo, estenderlo, ripeterlo, amplificarlo. Nella vita così
come nel cinema.
Valeria Conticiani
RACHELE CASSETTA – PENSIERI TRASPARENTI
Come un pensiero trasparente appare. Come un’immagine che esce da
un’onirica visione della vita e tocca la realtà. Prigione e libertà. Volo e sogno.
Stacco fisico dalla terra, distacco, incanto e ritorno.
Volti celati, respiri nascosti, nel loro affanno, fino a tirare un sospiro sopra le
nuvole, sopra la faticosità di ogni tempo vissuto e non.
Intelligenza e armonia. Visione pensierosa, un po’ affranta ma volenterosa di
ricominciare, di recuperare, di ripartire da uno zero immaginario e superare,
perdutamente andarsene per poi tornare vincitrice.
Con femminile delicatezza espone i propri pensieri, Rachele Cassetta, con
trasparente logica imperturbabile e, infondo, anche un po’ impenetrabile.
Dolore e apertura ad esso, nel desiderio, nella aspettativa di superarlo. Occhio
appassionato per la denuncia ontologica e introspettiva dell’essere, come un
reportage variabile ed eterogeneo verso l’altro, verso l’esterno così come verso
l’interno.
Tradizione e modernità. Fotografia canonica e classica fuse in un ibrido con la
digitalizzazione, capace di incollare l’una all’altra due differenti modalità
operative e di lettura. Due divergenze reciprocamente affabili, unite da un
pensiero di fondo, quello della passione nel ritrarre la natura delle cose, della
vita, del pensiero, dell’essere umano. La forza della diversità che si unisce
regalando al lettore, insieme all’artista, un brivido intimo.
Produzione e riproduzione attraverso canali di comunicazione in movimento, in
avvicinamento rispetto alle loro distanze di partenza, per un’arte che sia
attuale e il più possibile futurista, eterna.
Una miscela di successo tra antiche visioni e moderne interpretazioni, tra scatti
di ieri e immagini di oggi. Sospensione lucida e volo trasmigratorio della
mente. Al di là di una prigionia cerebrale a cui talvolta siamo costretti,
imperante si fa strada una prepotente voglia di libertà, un grido di
indipendenza, risorsa per un cambiamento che possa realmente fare la
differenza.
Le mani strette, come a trattenere l’intelligenza, per non mortificarla, per
proteggerla, come fonte primaria di libertà e sentimento, galleggiando sopra il
senso comune, dentro una lunghezza d’onda pronta a farsi sentire, a non
abbattersi restando vittima di un modo di fare, agire, pensare ed essere
coincidente con tutto ciò che risulta “medio”, troppo condiviso, massificato ma
che piuttosto porti a trionfare la “sublimazione di un sentire poco comune”.
Valeria Conticiani
Immagine: Rachele Cassetta
Inaugurazione venerdì 14 Maggio 2010, ore 18.30
Ristorante DA ME
Via Cicerone 42, Latina
Orari: chiuso la mattina
Ingresso libero