Marwa Arsanios
Elena Bellantoni
Mariana Ferratto
Silvia Giambrone
Giuditta Nelli
Soledad Pinto
Anna Scalfi
Carlo Steiner
Michail Theodosiadis
Giussepe de Bernardi
Francisco Papas Fritas
Leonardo Gonzalez
Barbara D'Ambrosio
Silvano Manganaro
Natalia Arcos
Mirene Arsanios
Terza tappa di Platform Translation, progetto itinerante che coinvolge artisti e curatori provenienti da diversi Paesi europei, la cui finalita' e' quella di esplorare e indagare il concetto di 'traduzione' attraverso pratiche artistiche e riflessioni teoriche. I/F Interface riflette sul concetto di interfaccia, considerato elemento fondamentale in ogni processo di traduzione. Si confrontano 11 artisti coinvolti dai curatori Barbara D'Ambrosio e Silvano Manganaro.
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A cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro
Artisti partecipanti: Marwa Arsanios, Elena Bellantoni, Mariana Ferratto, Silvia Giambrone, Giuditta Nelli, Soledad Pinto, Anna Scalfi, Carlo Steiner, Michail Theodosiadis, Giussepe de Bernardi, Francisco Papas Fritas, Leonardo González.
Artisti ideatori del progetto: Marwa Arsanios, Elena Bellantoni, Soledad Pinto, Michail Theodosiadis
Guest curators: Natalia Arcos, Mirene Arsanios
Curatori: Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro
Coordinamento organizzativo: Manuela Contino
Martedì 25 maggio 2010 alle ore 18.30 presso il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, si inaugura la mostra I/F Interface, a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro, terza tappa di Platform Translation, progetto itinerante che coinvolge artisti e curatori provenienti da diversi paesi europei, dall’America del Sud e dal Medio Oriente, la cui finalità principale è quella di esplorare e indagare il concetto di “traduzione” attraverso pratiche artistiche e riflessioni teoriche.
Platform Translation è un progetto che, nella sua totalità, comprende sei mostre in sei città diverse: Atene (ottobre 2008), Santiago del Cile (maggio 2009), Roma (maggio-giugno 2010), Beirut, Londra, Berlino, nel corso del 2010/2011. Il gruppo ideatore della piattaforma è composto da 4 artisti: Marwa Arsanios (Libano, 1978), Elena Bellantoni (Italia, 1975), Soledad Pinto (Cile, 1978), Michail Theodosiadis (Grecia, 1978) che migrano, come il progetto, di destinazione in destinazione. In ogni paese presentano i loro lavori (ogni volta diversi) insieme a quelli degli artisti locali, scelti e selezionati da diversi curatori.
I/F Interface, tappa italiana del progetto, nasce dalla volontà di Barbara D’Ambrosio e di Silvano Manganaro di riflettere sul concetto di interfaccia, considerato elemento fondamentale in ogni processo di traduzione. Un’interfaccia è il luogo dell’incontro (e quindi del dialogo) tra due entità differenti, è ciò che incarna il meccanismo stesso della traduzione: è lo spazio in cui quest’ultima avviene e si attua. È inoltre, allo stesso tempo, qualcosa di impalpabile e di molto concreto, un site-nonsite che ospita un processo di trasformazione, di passaggio. Cercare di vedere in modo differente “ciò che porta avanti la traduzione”, ripensarlo al fine di modificare lo sguardo sul presente, è il tema di discussione che la tappa romana di Platform Translation vuole portare avanti.
Intorno a questa riflessione si confronteranno 11 artisti: oltre ai 4 ideatori di Platform Translation, quelli coinvolti dai curatori romani - Mariana Ferratto (Roma, 1979), Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Giuditta Nelli (Genova, 1975), Anna Scalfi (Trento, 1965) e Carlo Steiner (Terni, 1957) - e gli artisti invitati dalla curatrice cilena Natalia Arcos (Giussepe de Bernardi, Francisco Papas Fritas e Leonardo González) che presenterà "Street Hacker 3" (terza tappa del progetto “Street Hacker” che sta sviluppando per Platform Translation), e dalla curatrice libanese Mirene Arsanios (che proseguirà il progetto a Beirut).
Ogni mostra prevede, infatti, uno spazio di intervento dove i curatori dell’ultima e della successiva mostra danno un "sypsis" o "traccia" degli eventi, intrecciando un dialogo articolato tra i diversi “punti di vista” coinvolti.
Ogni intervento, pensato appositamente per gli spazi del Museo Laboratorio, è allo stesso tempo site specific e concept specific, presentandosi come elemento indipendente rispetto agli altri ma, allo stesso tempo, a loro interconnesso. Gli artisti, attraverso il loro contributo, daranno una visione ampia e diversificata del ruolo dell’interfaccia all’interno del processo di traduzione, non solo in ambito linguistico ma in ogni contesto in cui due entità differenti vengano in contatto.
La mostra romana, che segue le esposizioni di Atene e Santiago del Cile, è realizzata con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, e con la collaborazione della Fondazione Volume! e dell’associazione 1:1 projects.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali”, e con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza. L’opera di Soledad Pinto è stata sponsorizzata da FONDART, Convocatoria 2009, Consejo Nacional de la Cultura y las Artes, Gobierno de Chile
Immagine: Mihalis Theodosiadis, Spartacu's suitcase, 2010. Courtesy dell'artista
Ufficio stampa
Fondazione Volume!
Alessia Colasanti tel/fax 066892431 mob. 3493774099 ufficiostampa@fondazionevolume.com
Inaugurazione: martedì 25 maggio ore 18:30
MLAC
piazzale Aldo Moro 5 (Palazzo del rettorato) - Roma
Orari di apertura: dal lunedi' al venerdi' 14-19
ingresso libero
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Platform Translation
Curated by Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro
The participating artists: Marwa Arsanios, Elena Bellantoni, Mariana Ferratto, Silvia Giambrone, Giuditta Nelli, Soledad Pinto, Anna Scalfi, Carlo Steiner, Michail Theodosiadis, Giussepe de Bernardi, Francisco Papas Fritas, Leonardo González.
The artistic developers of the project: Marwa Arsanios, Elena Bellantoni, Soledad Pinto, Michail Theodosiadis
Guest curators: Natalia Arcos, Mirene Arsanios
Curators: Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro
From May 25th to June 4th 2010, the MLAC, the Laboratory Museum of Contemporary Art at “La Sapienza” University in Rome, will host the international contemporary art exhibition entitled “I/F Interface,” curated by Barbara D'Ambrosio and Silvano Manganaro. It is the third stage of Platform Translation, a traveling project that involves artists and curators who come from different European countries, South America and the Middle East, whose main purpose is to explore and investigate the concept of “translation” across artistic practices and theoretical reflections.
Platform Translation is a project that, in all its entirety, includes six exhibitions in six different cities: Athens (October 2008), Santiago in Chile (May 2009), Rome (May-June 2010) Beirut, London, and Berlin during 2010/2011. The group of the platform is composed of four artists: Marwa Arsanios (Lebanon, 1978), Elena Bellantoni (Italy, 1975), Soledad Pinto (Chile, 1978), and Michail Theodosiadis (Greek, 1978) who migrate, as the project, to the target destination. In each country they will present their work (different every time) together with local artists, selected by different curators.
I / F Interface, the Italian stage of the project, born from the wish of Barbara D'Ambrosio and Silvano Manganaro to reflect on the concept of interface, which is considered an essential element in any translation process. An interface is a meeting place (and dialogue) between two different entities, and what embodies the mechanism of the translation: it is the space in which it occurs and is implemented. At the same time, it is something intangible and very real, a site-nonsite that hosts a transformation process, a transition. Trying to see differently "what carries out the translation," and rethinking in order to change the look on the present are the topics of discussion that the Roman stage of Platform Translation want to pursue.
Around this reflection we will compare eleven artists: in addition to the four developers of Platform Translation, those involved as Roman curators - Mariana Ferratto (Rome, 1979), Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Giuditta Nelli (Genova 1975), Anna Scalfi (Trento 1965) and Carlo Steiner (Terni 1957) - and the artists invited by the Chilean curator Natalia Arcos (Giussepe de Bernardi, Francisco Papas Fritas and Leonardo González) who will present “Street Hacker 3” (the third stage of the project “Street Hacker” that is being developed for Platform Translation), and by the Lebanese curator Mirene Arsanios (who will continue the project in Beirut).
In fact, each exhibition provides an area of intervention where the curators of the last shows and upcoming shows give a "synopsis" or "track" of the events, weaving together a structured dialogue between the various points of view involved.
Each intervention, designed specifically for the spaces of the Laboratory Museum, is both site specific and concept specific, is presented as independent from the other but at the same time, interconnected. The artists, through their contribution, will give a broad, diverse vision of the role of interface within the translation process, not only in language but in any context where two different entities are connected.
The Roman exhibition, which follows the exhibitions of Athens and Santiago in Chile, was realized with the support of the Ministry of Foreign Affairs and the Comune di Roma, Department for Cultural Policy and Communication, and with the collaboration of Fondazione Volume! and the 1:1 Projects Association.
The event is part of MLAC’s expositive cycle, directed by Simonetta Lux and curated by Domenico Scudero, attained with the contribution of the Lazio region “Application new multimedia technology contemporary art” for research and with the support of the Historical and Artistic department of Humanistic Science of “La Sapienza” University of Rome. Soledad Pinto's artwork has been sponsored by FONDART, Convocatoria 2009, Consejo Nacional de la Cultura y las Artes, Gobierno de Chile
Image: Mihalis Theodosiadis, Spartacu's suitcase, 2010. Courtesy: the artist
Press office
Fondazione Volume!
Alessia Colasanti pho/fax 066892431 mob. 3493774099 ufficiostampa@fondazionevolume.com
Opening: tuesday may 25 h 6:30 p.m.
MLAC
piazzale Aldo Moro 5 (Palazzo del rettorato) - Roma
Hours: monday to friday 2-7 p.m.
entrance free