Angelo Accardi
Vincenzo Baldini
Dino Buffagni
Giovanni Gurioli
Lele de Bonis
Gianlunca Stumpo
Grelo
La mostra ha come filo conduttore l'ironia, quella particolare modalita' espressiva che conferisce al linguaggio un significato contrario o diverso da quello letterale. I lavori proposti rappresentano un gioco libero, vitale, intrigante, capace di esaltare le infinite possibilita' di combinazione della realta'. Gli artisti in mostra sono Angelo Accardi, Vincenzo Baldini, Dino Buffagni, Giovanni Gurioli, Lele de Bonis, Gianlunca Stumpo, Grelo.
Inaugura sabato 22 maggio Eironeia, la nuova mostra di Bongiovanni Gallerie che ha come filo conduttore l’ironia, quella particolare modalità espressiva che conferisce al linguaggio, di qualunque tipo esso sia, un significato contrario o diverso da quello letterale. Ironia, dal greco eironéia, è dissimulazione, finzione, scherno. Ma anche – ed è proprio il caso degli artisti proposti in questa mostra – atteggiamento di sereno distacco verso il tema che affrontano. In altre circostanze, ancora, gli autori delle opere in mostra scelgono di rivolgere lo scherno verso se stessi, donando al visitatore quella leggerezza che fa dell’artista il ponte tra gli estremi del paradosso.
I lavori proposti rappresentano un gioco libero, vitale, intrigante, capace di esaltare le infinite possibilità di combinazione della realtà: a partire dalle città, meraviglie apocalittiche modificate, reinventate e sognate da Angelo Accardi. E che cosa dire delle provocazioni di Vincenzo Baldini, artista che riesce a raccontare universi rovinosi e intense introspezioni con grandissima calma, quasi a prendere le distanze da sentimenti troppo vivi, perché bisogna avere l’aria di non dire niente di “reale”, mentre si sta facendo il possibile per descrivere le cose che si pensano.
Dino Buffagni reinterpreta la parola scritta, tramandata nei secoli su rotoli e poi sui libri, mentre Marino affascina lo spettatore tra ori e porpore. Poi c’è chi, come Giovanni Gurioli, decide di agire sugli elementi naturali rendendoli arte-fatti, ibridandoli cioè attraverso l’arte con il peculiare repertorio di strutture ed elementi della ricerca tecnica-scientifica (tra cui ad esempio i “multipli”, grandi tessere di puzzle in plexiglass con cui è possibile costruire infinite realtà). Ma c’è anche l’esplosiva, ironica vitalità di Lele de Bonis e Gianlunca Stumpo che ricerca una spazialità estrema fatta di colori, proporzioni e prospettive del tutto inattese.
Infine, la potenza della materia “messa in scena” da Grelo: ritratti su tavole e materiale da cantiere fanno intravedere significati ben diversi da quelli colti a una prima osservazione delle sue opere. Queste opere di Grelo si inseriscono nella sua nuova modalità espressiva strettamente connessa all’interazione artistica con i materiali edili e da cantiere, fase creativa ben testimoniata dal Grelo’s Work nuovo caffè – in V.Toscana 127/b e inaugurato lo scorso 7 maggio – interamente personalizzato dall’artista e messo a sua disposizione dall’arch. Alessandro Ragni titolare del locale e costruttore per un vero e proprio lavoro work in progress.
Con Eironeia Raimonda Z. Bongiovanni ci propone nuove chiavi di lettura della società contemporanea: sarcastiche e a volte dall’amaro sorriso. La mostra rientra nell’ambito di MADE IN (EX) GHETTO: evento organizzato dai commercianti dell’ex Ghetto Ebraico insieme ad Ascom Bologna.
Ufficio Stampa: ComunicaMente
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Giulia Fortunato
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Immagine: Giovanni Gurioli
Inaugurazione sabato 22 maggio, ore 18
Bongiovanni Gallerie
Via Rizzoli 36 (Galleria Acquaderni 3/c-3/d) - Bologna
Orario: tutti i giorni 10-13 / 16.30 - 19.30; domenica/lunedì mattina chiuso
ingresso libero