L'artista utilizza acquerelli, chine, disegni a matita, tradotti in un pluristilismo che va dal recupero del Divisionismo previatiano alla precisione del disegno tecnico.
"Significante", ovvero ciò-che-significa, il veicolo segnico. Porzione di materia
squisitamente fisica, opportunamente segmentata: un suono, un gesto, un tratto
grafico. Come la scrittura, come il disegno. E' ciò che, comunicando, ci sta innanzi, ciò
di cui facciamo esperienza. E' la chiave d'accesso a quel suo, indispensabile,
corrispondente funzionale suscettibile agli umori storici del rapporto tra l'uomo e il
mondo, ai modi in cui il primo organizza il secondo: "il significato". Il loro abbraccio
solidale si chiama "segno", un abbraccio che è libero, possibile, non necessario,
arbitrario.
Ogni segno è convenzionale. Il tempo, l'uso stabiliscono l'inerenza
reciproca tra queste due facce della stessa medaglia. Ma esiste un segno
dall'abbraccio più ampio. Il mito. Una parola, un'immagine pre-codificata che si presta
altresì ad una significazione seconda atta a dare ordine ad ogni universo culturale. "Il
mito trasforma la storia in natura", sono le parole di Roland Barthes. Il mito reifica.
Decostruire i miti, svelarne l'arbitrarietà, è una pratica di liberazione. E rifondarli è il
massimo grado del potenziale simbolico umano: la mitopoiesi.
A partire dagli anni
Ottanta l'artista riacquisisce la sua autorità mitopoietica, si rifà bricoleur. Libero dalle
costrizioni sistemico-analitiche tipiche delle neo-avanguardie, attinge all'ampio bacino
del mito per riproporlo in chiave de-ideologizzata. Svela il carattere autoritario del
mito, persino di quello modernista legato a una visione lineare della storia concepita
come sviluppo perpetuo.
Robustelli si attesta su questa linea e in lui risulta evidente
una vertiginosa e anti-sistematica pluralità segnica, perseguita tanto sul binario del
"significato" (che va dal "viaggio allucinante" compiuto nel suo Atlante Anatomico fino
alla Medea della presente mostra) che su quello del "significante" (acquerello, china,
disegno a matita, tradotti in un pluristilismo che va dal recupero del divisionismo
previatiano de I Miracoli di S. Antonio alla precisione del disegno tecnico del progetto
GR13).
Ne viene un'attitudine che suggerisce piuttosto una concezione a spirale della
storia (e della storia dell'arte) secondo cui ogni sguardo proteso in avanti non può
prescindere da una coltivata retrospezione (che letteralmente significa "guardare
indietro") e dalla consapevolezza critica che il mito è anzitutto un segno di cui va
svelata l'arbitrarietà linguistica, a vantaggio del potere dell'artista di farsene libero
interprete e, a sua volta, codificatore.
Marco Napolitano
In occasione della Personale di Giovanni Robustelli, l’Associazione Culturale PASS/O
ha organizzato un concerto degli ACUERDO – Latina/Jazz/Flamenco – che si terrà
presso il Locale BAQQALA – Piazzetta Ficili (Palazzo Beneventano).
L’evento musicale inizierà alle ore 23:00.
Inaugurazione venerdì 28 maggio 2010, ore 19.30
Piattaforma Culturale Pass/o
Via Brenta n.2, Scicli (Rg)
Orari: dalle 18 alle 23
Chiuso Lunedì e Martedì
Ingresso libero