Nico Vascellari si muove nel campo della cultura underground, affidando alla performance la chiave interpretativa del suo lavoro. Nel suo progetto l'approccio hardcore e la traduzione in linguaggio artistico entrano con la loro fisicita' prorompente a partire dalla presenza di un imponente monolite fino all'azione dell'artista e all'espansione sonora. La pratica di Gabriel Kuri abbraccia scultura, collage, installazione e fotografia, con cui l'artista codifica le sue osservazioni su aspetti della vita quotidiana. La sua mostra comprende opere recenti realizzate in una vasta gamma di materiali e diversi ready-made: oggetti trovati e poi leggermente modificati nella loro associazione con il contesto.
Nico Vascellari
a cura di Letizia Ragaglia
Artista sciamano capace di stregare e intrattenere, attraversato dall’urgenza di plasmare e unificare le più diverse forme espressive in una continua osmosi e ridefinizione dei confini fra arte e vita. E’ Nico Vascellari, il protagonista del progetto espositivo che verrà inaugurato venerdì 4 giugno a Museion. La mostra, a cura di Letizia Ragaglia, si inserisce nel programma di Museion dedicato alle diverse declinazioni della scultura. Il progetto di Vascellari ruota attorno ad un imponente monolite ottenuto dal calco di un frammento di montagna fatta esplodere per dare origine al lavoro. Dal calco è stata realizzata una fusione in bronzo che il giorno dell’inaugurazione diventerà la cassa di risonanza delle percussioni dell’artista, a loro volta amplificate dai musicisti Aaron Dilloway e C. Spencer Yeh. Accanto alla scultura verranno presentati una serie di collage - che hanno come tema il tramonto e sono intesi come studi per l’illuminazione della scultura stessa – assieme ad altri nuovi lavori. Dopo l’inaugurazione, anche la traccia sonora della performance inaugurale rimarrà nelle sale di Museion.
Partendo da una formazione underground come leader del gruppo punk-noise dei With Love, esperienza di recente rivisitata nel progetto Lago Morto sviluppato per la Kunstalle di Graz nel 2009, Vascellari si muove nel campo della cultura underground e delle arti visive utilizzando la fotografia, il video e la scultura, affidando alla performance la chiave interpretativa del suo lavoro. Le sue opere sono realizzate con i materiali più diversi come stoffe, oggetti di uso comune o appartenenti alla tradizione, luci e strumenti di nuova generazione. Nella pratica artistica di Vascellari hanno un ruolo centrale la dimensione tribale e collettiva e la ricerca di un’esperienza in senso totale. Gli spazi che accolgono le sue performance sono densi e coinvolgenti. In questi luoghi aleggia l’improvvisazione e assume un ruolo primario l’interazione con il pubblico. Oltre a quest’aspetto, le sue azioni sono sempre alimentate dell’esperienza personale e sono la traduzione pubblica di situazioni domestiche, di gesti e citazioni di sé, sovrapposizione di riferimenti multiculturali dove si fondono il grottesco, il barocco, il quotidiano. Come nel lavoro con cui l’artista ha vinto il Premio internazionale della Performance organizzato dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento (2005) portando sulla scena tutta la sua famiglia: padre, madre e sorella sorreggono sopra di lui, mentre canta, una struttura in legno, costringendoli ad uno sforzo costante per mantenerla alzata.
Nel progetto a Museion l’approccio hardcore e la sua traduzione in linguaggio artistico entrano con la loro fisicità prorompente a partire dalla presenza stessa del monolite fino all’azione dell’artista e all’espansione sonora. Con questo lavoro Nico Vascellari si è confrontato con una dimensione a lui molto vicina come quella arcana della montagna, simbolo di trascendenza, del confine tra visibile ed invisibile. La montagna ricoperta di boschi e la vegetazione tout court sono spesso teatro delle sue performance ed anche “materia prima” dei suoi lavori: dalla natura per esempio provengono i nidi - anch’essi esposti in mostra - scardinati meticolosamente in innumerevoli frammenti, così come dalla pancia della montagna proviene la roccia esposta a Museion, già oggetto di una performance in occasione dell’inaugurazione di Lambretto Art Project a Milano nel 2009.
Nico Vascellari vive e lavora a Vittorio Veneto, dove è nato nel 1976. Ha realizzato numerose mostre personali in Italia e all'estero, tra cui Soltanto un quadro al massimo, Villa Massimo, Roma (2010), Focus on, GC AC, Monfalcone (2009), I Hear A Shadow, LAP, Milano (2009), Untitled da Crisp LondonLosAngeles a Los Angeles e a Londra, Untitled, Galleria Monitor di Roma (2009). Nel 2007 ha partecipato alla 52a Biennale di Venezia con l’opera Revenge. Tra le collettive piu' recenti: 5x5 presso l’EACC di Castellò in Spagna (2010), Arrivi e Partenze Europa, Mole Vanvitelliana, Ancona (2009), Number Three: Here and Now, Julia Stoschek Foundation, Dusseldorf (2009), Accecare L’Ascolto, Artissima, Torino (2009) Coates, Cormick & Vascellari, Neon Parc, Melbourne (2009), Marina Abramovic presents…, Manchester International Festival, Whitworth Art Gallery, Manchester (2009), No Soul For Sale, X Initiative, New York (2009), Rock – Paper – Scissors, Kunsthaus Graz am Landesmuseum Joanneum, Graz (2009).
Fra i vari riconoscimenti ricevuti, si segnalano il Premio Acacia (2010), il Premio New York, Ministero degli Esteri and Columbia University (2006) e il Premio per la Giovane Arte Italiana istituito dalla DARC e dal MAXXI-Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (2006-2007).
Oltre alla mostra a Museion, nel 2010 l’artista sarà coinvolto in diversi progetti, come un intervento per il Centre International d’Art & Du Paysage a Vile de Vassiviere in Francia, la mostra collettiva Terre Vulnerabili presso l’Hangar Bicocca a Milano e la residenza trimestrale per artisti al Marina Abramovic Institute di San Francisco, al termine della quale verrà inaugurata una sua mostra personale.
Aaron Dilloway
Aaron Dilloway è un’icona del noise anni 2000. Alla fine degli anni Novanta ha dato vita al nucleo storico dei Wolf Eyes, una delle più significative band dell’underground americano. Ha fondato l’etichetta indipendente Hanson con cui ha prodotto, fra gli altri, i Nautical Almanac, Andrew W.K., Kewin Drumm, gli Air Police. Con la band dei Wolf Eyes ha portato la musica noise ad una platea sempre più ampia. La loro esperienza, che coniuga l’elettronica di scarto e i retaggi della musica industrial dei primi anni Ottanta ad un’indole rock, ha influenzato in modo deciso la scena noise americana. Nel 2005, dopo la consacrazione del disco Sub Po, Dilloway ha abbandonato la band per dedicarsi all’esperienza da solista. La produzione di questo nuovo periodo è altrettanto corposa e diversificata. Le sperimentazioni come solista si alternano a collaborazioni (John Wiese, Kevin Drumm, Prurient), ritorni alla storica band e impegni sul fronte dell’etichetta Hanson Records.
C. Spencer Yeh
C. Spencer Yeh (Taipei – Taiwan, 1975) vive e lavora a Cincinnati. Si è formato in radio, televisione e film alla Northwestern University di Chicago. Il suo più conosciuto progetto, Burning Star Core, è un’evocativa performance vocale. Diverse le collaborazioni con musicisti fra cui, G.X. Jupitter-Larsen, Hair Police, Wolf Eyes e Lo-Vid. I suoi lavori sono stati esposti in varie sedi internazionali fra cui la Issue Project Room a New York, l’Ullens Center a Pechino, e la Frieze Art Fair di Londra. Nel 2009/2010 si è svolta al Lois & Richard Rosenthal Center for Contemporary Art di Cincinnati la sua prima personale in un museo. Per l’occasione la galleria è stata trasformata in in’esperienza multisensoriale con un’installazione video e audio multi-canale. In mostra è stato esposto anche il recente progetto Buck and Judy, un video musicale creato per il gruppo rock dei Deerhoof che esplora le convenzioni dell’animazione e la narrazione del flusso di coscienza.
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Gabriel Kuri
Soft Information In Your Hard Facts
a cura di Vincenzo De Bellis
La mostra a Museion si annuncia come un importante appuntamento italiano per l’artista messicano Gabriel Kuri, presente quest’anno con mostre personali in musei internazionali quali il Blaffer Art Museum at the University of Huston, il Kunstverein Freiburg ed il Bielefelder Kunstverein.
Soft Information In Your Hard Facts riunisce ventidue opere scultoree, in parte esistenti, in parte commissionate appositamente per l’occasione.
La pratica artistica di Gabriel Kuri abbraccia diversi media tra cui scultura, collage, installazione e fotografia. In ciascuno di essi l'artista codifica le sue osservazioni su aspetti della vita quotidiana, trasformandole in poetiche ed eleganti opere d'arte. Attraverso la scelta di materiali ricorrenti – scontrini fiscali, sacchetti di plastica, pietre - e temi come il consumismo, l'economia, la temporalità, Kuri dà vita ad un complesso vocabolario visivo che, se da un lato è immediatamente riconoscibile, dall'altro viene costantemente sottoposto a riformulazioni in relazione al contesto in cui viene presentato.
La mostra concepita per Museion comprende opere recenti, prodotte nel corso di un periodo di sette anni, realizzate in una vasta gamma di materiali quali plastica, cemento, roccia, compensato, nylon, e diversi ready-made: oggetti trovati e poi leggermente modificati nella loro funzione dalla loro associazione con il contesto.
Come suggerisce il titolo, Soft Information In Your Hard Facts si sviluppa attraverso la tensione creata dalla dialettica opposizione tra concetti come duro e morbido, intesi sia nella costituzione stessa delle opere che nei loro significati metaforici e allusivi.
Come la maggior parte dei lavori di Gabriel Kuri, anche quelli inclusi nella mostra sono il risultato di un’analisi delle qualità, delle possibilità dei materiali di cui si compongono e delle loro intrinseche implicazioni semantiche. Essi sono inoltre lo specchio della sua personale rappresentazione formale di un più vasto discorso teorico e critico, che ruota intorno alla logica e al valore dello scambio.
Da un lato quindi le opere sembrano fisicamente esaminare un equilibrio tra un elemento fisso, duro - come ad esempio una forma prestabilita, un angolo squadrato, un materiale industriale, una precisa funzione sociale assegnata - e un agente morbido come la contingenza, la circostanza, un frammento di informazione effimero. Dall’altro questa dicotomia riflette metaforicamente sullo stato delle cose e degli oggetti. Le opere diventano una sorta di strumento, come rafforzato dalla frase sottilmente paradossale del titolo, che sottintende uno stato di dubbio latente. Esse agiscono come sottili interferenze, piccole intrusioni, che mettono in crisi le certezze di tutti noi.
Gabriel Kuri, nato a Città del Messico nel 1970, vive e lavora tra Bruxelles e Città del Messico.
Nel 2003 è stato protagonista di una mostra personale al MUHKA di Anversa.
Molte le sue partecipazioni a grandi mostre internazionali tra cui citiamo: The Space of the Work and the Place of the Object, The Sculpture Centre di New York (2009); 5 Biennale di Berlino (2008); Unmonumental, New Museum di New York (2007); Brave New Worlds, Walker Art Center di Minneapolis (2007); Escultura Social: A New Generation of Art from Mexico City, Museum of Contemporary Art, Chicago (2007); 50 Biennale di Venezia (2003).
Oltre alla personale a Museion, nel 2010 Gabriel Kuri sarà protagonista di altre tre mostre in musei internazionali: l’esposizione join the dots and make a point è una cooperazione tra Kunstverein Freiburg (11.06-08.08.2010) ed il Bielefelder Kunstverein (03.09.-01.11.2010); Nobody needs to know the price of your Saab è invece il titolo della personale che l’artista esporrà presso il Blaffer Art Museum at the University of Houston dal 28 agosto al 13 novembre 2010.
Sono partner istituzionali di Museion la Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e i MUSEION partner.
Ufficio stampa Museion
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Elisa Tessaro t. + 39 0471 223431
Immagine: Gabriel Kuri, Two arrested clouds, 2010. Tre rocce, rotolo di biglietti di carta, dimensioni variabili.
Courtesy dell'artista ed Esther Schipper, Berlin
Preview giovedì, 3 giugno 2010, ore 12
Visita guidata alle mostre con Letizia Ragaglia, direttrice di Museion e Vincenzo de Bellis, curatore della mostra di Gabriel Kuri. Sará presente l'artista Nico Vascellari.
In occasione della preview verrà reso noto il vincitore/trice del premio d'artista 2010/2011 bandito da Museion e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano per la residenza a Parigi, presso il Centre International d'Accueil et d'Echanges des Récollets della Dena Foundation for Contemporary Art.
Inaugurazione venerdì, 4 giugno 2010 ore 19
Performance di Nico Vascellari con i musicisti Aaron Dilloway e C. Spencer Yeh.
Museion, museo d’arte moderna e contemporanea Bolzano
Via Dante 6, - Bolzano
Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00, giovedì 10.00-22.00 con entrata libera e visita guidata gratuita alle 19
Lunedì chiuso
Ingresso: Euro 6 intero, 3,50 ridotto, ingresso libero gio 17-22