Diverse sedi
Roma

Festival ADD (Anti Digital Divide)
dal 2/6/2010 al 5/6/2010
333 1724508
WEB
Segnalato da

Francesco Tomei



approfondimenti

Ra Di Martino
Arash Radpour



 
calendario eventi  :: 




2/6/2010

Festival ADD (Anti Digital Divide)

Diverse sedi, Roma

Un festival ideato per promuovere e diffondere lo sviluppo della videoarte, per riconoscere i supporti multimediali come strumenti culturali attivi e per stimolare gli artisti all'utilizzo della tecnologia digitale. In programma seminari, videoinstallazioni, fotografie e performance di vjing nelle sedi di Palazzo Valentini e Palazzo Incontro.


comunicato stampa

La città di Roma sarà protagonista dal 3 al 6 Giugno 2010 della Ia EDIZIONE del Festival ADD (ANTI DIGITAL DIVIDE).
ADD è un festival ideato per promuovere e diffondere lo sviluppo della videoarte, per riconoscere i supporti multimediali come strumenti attivi per il progresso della cultura e della comunicazione e per stimolare gli artisti all’utilizzo della tecnologia digitale in tutte le sue forme e applicazioni di mercato.

L’evento, promosso dalla PROVINCIA di Roma, sarà prodotto dall’agenzia MUSACOM, con l’intenzione di coinvolgere interamente il territorio nazionale, l’ambizione di trasformare i tradizionali schemi di presentazione dell’arte e allargare l’area di mercato per offrire nuovi spazi di valorizzazione alle opere e nuove opportunità professionali.
ADD intende investigare sulle diverse modalità dei linguaggi della videoarte e sulle sue diverse applicazioni di mercato attraverso una "non stop" di seminari ed esposizioni, eventi e concerti live.

Denominato "Anti Digital Divide" perché la videoarte è lontana da un utilizzo passivo del mezzo tecnologico e lo sviluppo della tecnologia cui è legata questa forma di espressione.

La videoarte si serve dei media per precise finalità comunicative e non si ferma ad una pura documentazione della realtà. La sua capacità di intervenire sul reale e sulla sua percezione si traduce nella messa in discussione della posizione dello spettatore in particolare nelle opere interattive.

Nasce l’esigenza di una evoluzione della concezione della videoarte. Non più fine a se stessa, la videoarte diviene protagonista di un progetto che riduce le distanze tra operatori della comunicazione ed artisti.
Da questa necessità è nata l’idea del progetto ADD: una ricerca che arricchisce l’espressione artistico-comunicativa attraverso linguaggi video-digitali.

SEMINARI E FORMAZIONE
E’ il cuore dell’ADD, il momento di formazione e confronto aperto a studenti, istituti di cultura (IED, ISFCI), galleristi di arte contemporanea, collezionisti, responsabili della comunicazione, pubblicitari, editori di riviste di settore, curatori, che affronteranno molteplici argomenti tra cui:
• Creative commons e produzioni dal basso
• Come mettere in piedi una propria "attività creativa"
• Esperienze concrete di artisti/creativi e mondo del lavoro

Strutturata in una quattro giorni di full immersion, la prima edizione di ADD, vedrà coinvolto un team di professionisti con i quali gli allievi si troveranno a interagire per tutta la durata dell’evento:

• RA DI MARTINO - artista -
Video-artista di fama internazionale vive e lavora tra Roma, Londra e New York. Inizia confrontandosi con la fotografia, un interesse che non ha mai abbandonato e che in qualche modo fa tuttora parte della sua ricerca, per approdare al video. Un percorso che non ha mai perso di vista l’analisi del linguaggio del cinema, fondamentale per l’artista, per la capacità delle immagini cinematografiche di imprimersi nella memoria ‘emotiva’ dello spettatore.

• ARASH RADPOUR - artista -
Dopo un diploma all’Istituto di Stato Rossellini di Roma comincia a collaborare in qualità di assistente per fotografi di moda come Paolo Roversi, Norbert Schoerner, Carter Smith.
Nel 2004 viene introdotto nel mondo dell’arte grazie ad una serie di paesaggi notturni realizzati nell’area di New York City.
Da allora ha firmato sette mostre personali e numerose collettive in spazi museali e gallerie in tutta Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora tra Roma e New York City.

• GINO GIANUIZZI - Neon>campobase -
Direttore del progetto Neon>campobase, nota galleria bolognese che si occupa prevalentemente di videoarte e installazioni site-specific; traccerà ai membri del workshop, le linee essenziali per introdurli nel mondo del lavoro, indicando i percorsi da seguire, analizzando le caratteristiche necessarie, le tendenze, gli sviluppi di questa tecnica, attraverso le esperienze più rappresentative degli ultimi anni in Italia e all’estero.

• ALESSANDRO ALFIERI - Videoarte e videoclip -
Collabora dal 2005 col mensile di spettacolo e cultura ESTRA come responsabile della rubrica cinema, realizzando recensioni ed anticipazioni. Collabora col sito web www.recensito.net come autore di recensioni di mostre d’arte, concerti e spettacoli teatrali, ed è direttore responsabile del sito www.ipercritica.com, testata specializzata in saggi critici ipertestuali. Gestisce in proprio la Guida di Filosofia del celebre sito Guide.supereva.it, con contributi relativi alla storia della filosofia ed alla riflessione filosofica attuale. Stagista e assistente presso la Lithos editrice di Roma.

• PAOLO PEVERINI - Videoarte e semiotica -
Assistant professor in "Comunicazione" presso la facoltà di Scienze politiche della Luiss "Guido Carli", dove tiene i corsi di "Semiotica", "Elementi di teoria della comunicazione e della pubblicità" e di "Aspetti visuali della comunicazione". Ha svolto attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma "La Sapienza". Si occupa di semiotica del testo audiovisivo. Partecipa a diverse ricerche nel campo della comunicazione, dei media e del consumo.
Affianca al lavoro di ricerca l’attività di ideazione e produzione di formati audiovisivi. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche, per Meltemi.

• SILVIA BORDINI - Storia della Videoarte -
Insegna "Storia dell’arte contemporanea" all’Università di Roma La Sapienza. Dopo aver svolto una serie di ricerche sulla storia della città e dell’architettura del Seicento e Settecento si è dedicata allo studio di specifici temi della pittura e della critica d’arte dell’Ottocento. I suoi lavori più recenti rivolgono particolare attenzione al rapporto tra arte e tecnica.
Partendo da questa chiave di lettura ha analizzato le connessioni tra pittura e fotografia e alcuni aspetti dei percorsi artistici delle avanguardie e, in particolare, la storia delle sperimentazioni dei nuovi linguaggi artistici che utilizzano le tecnologie elettroniche e informatiche. Negli ultimi anni sta approfondendo l’analisi storico-critica dei fenomeni emergenti dell’arte elettronica.

• ALESSANDRO GAGLIARDO E GIUSEPPE SPINA - Creative commons e produzioni dal basso -
La malastrada.film è un centro autonomo di creazione e diffusione di cinema di ricerca fondato nel 2004 da Alessandro Gagliardo e Giuseppe Spina. Il successo con cui utilizza il sistema della "produzione dal basso" la rende punto di riferimento all’interno dei dibattiti sui nuovi metodi di produzione e di distribuzione.
Alessandro Gagliardo (13/12/1983) inizia con la fotografia. Dal 1996 al 2001 è assistente fotografo e tecnico di stampa presso il maestro Mariano Gennaro. Dal 2002 al 2006 lavora alla regia televisiva in diverse TV della provincia di Catania. Prima di fondare la malastrada.film realizza diversi reportage, documentari, videoclip e cortometraggi.
Giuseppe Spina (04/01/1979) realizza il suo primo cortometraggio nel 1997. A Bologna, dove frequenta il corso di laurea in Cinema presso il DAMS, approfondisce l’interesse per la fotografia, partecipando a diverse mostre. Consegue la laurea in Laboratorio Audiovisivo, frequenta Ipotesi Cinema, laboratorio di Ermanno Olmi e Mario Brenta. Si avvicina al cinema di ricerca francese del collettivo Film Flamme di Marsiglia.

• GIUSEPPE GUARINIELLO - MutechLab -
Si interessa di comunicazione visiva dalla fine degli anni 90, si laurea in Scienze della Comunicazione nel 2004 con la tesi "Web design&democrazia", un’analisi di come il web design possa causare direttamente la riduzione del digital divide, unica condizione per la realizzazione di forme di democrazia digitale. Vive a Roma da 5 anni dove è stato web designer&developer per la Repubblica.it. Da gennaio 2009 insegna web e interface design presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. Da circa due anni lavora al progetto MutechLab.it, un collettivo per la creazione di live visual performances, che lavora online sfruttando la potenza del web. Oltre ad essere una piattaforma di lavoro online MutechLab è anche un blog sulla digital culture e sui trends della società contemporanea.

• GIANLUCA DEL GOBBO: - Flyer Communication -
Molto interessato ad ogni tipo di avanguardia, costume, musica, arte e sperimentazione, è sempre aggiornato su ogni genere di innovazione nelle tecnologie e nella comunicazione. Nel 1996 fonda e coordina le diverse attività di Flyer Communication S.r.l, una all media agency che sviluppa servizi incentrati sulla comunicazione, occupandosi oltre che dei compiti manageriali e strategici, dello sviluppo di tutte le applicazioni Flash di Flyer. Dal 2002 al 2005 insegna allo IED in qualità di docente nell’ambito del Master in Web Design e Strategy, e nel 2006 insegna "Flash" nel Corso di Grafica triennale. Nel 2006 Achille Bonito Oliva gli conferisce l’A.B.O. D’argento, un riconoscimento per essersi distinto nell’ambito della Web Art, come uno dei protagonisti dell’Arte Contemporanea internazionale.

• COLLETTIVO GLASSPIEL - Free software -
Glasspiel è un collettivo di artisti in cui passioni differenti danno vita a molteplici modalità espressive. Alla ricerca continua di nuove forme di comunicazione, hanno trovato nell’ "Interactive Design" lo strumento privilegiato per esprimersi. Il progetto nasce dalla volontà di abbattere la distanza tra creazione e fruizione dell’opera e si propone di mettere in discussione i precetti che hanno sempre posto lo spettatore in una posizione contemplativa, relegando le sue impressioni in una sorta di impotenza espressiva. Utilizzando linguaggi di programmazione visuale e real-time motion graphics, sensori e videocamere, sono in grado di creare installazioni audiovisive che interagiscono con l’"umano", raccogliendone, in un senso ancora tutto da definire, impressioni e reazioni.

• LUIGI VERNIERI - Festival Viedram –
Docente allo IED e direttore di Viedram: Festival Internazionale di video design, nato nel 2003, all’interno della Scuola di Arti Visive dello IED di Roma. Il festival si pone l’obiettivo di divulgare e promuovere la cultura e le innovazioni nel campo della video comunicazione. Il Festival deve il suo nome alla crasi tra Video IED (Istituto Europeo di Design) Ram - unità di memoria del computer. Il suo sviluppo è parallelo alla nascita all’interno dello IED del corso triennale di Video Design e del corso triennale di Sound Design. In occasione della sua 7° edizione il festival si avvale della Direzione Artistica del FEFÈ Project e allarga la sua azione anche al ruolo del sound nel video design. FEFÈ - acronimo di Free Entry Free Exit - è un enzima dal libero principio aggregativo.
Un cantiere senza fissa dimora che si concentra ogni volta

VIDEOINSTALLAZIONI
Una sezione dell’add festival sarà completamente dedicata al video come forma artistica. Nell’arco di pochi decenni il dominio del video, superando molte delle convenzioni e dei dogmi ereditati dalla storia dell’arte, ha letteralmente inglobato l’insieme dei media visuali (pittura, fotografia, animazione..), del design (grafica, prodotti industriali) e persino della performing art (teatro, danza, musica), suscitando visioni sempre più ampie e complesse, arrivando a sondare nel profondo dell’animo umano. Dall’elettronica analogica, in cui l’immagine è prodotta dai cambiamenti di voltaggio, la tecnologia video si è poi evoluta nell’elettronica digitale, in cui il segnale elettronico è costruito con piccoli frammenti d’immagine, i pixel, recuperati a determinati intervalli. Una vera e propria rivoluzione, che ha trasformato alla radice la relazione tra immagine e realtà e quella tra rappresentazione e autore della stessa.
Nel digitale, infatti, non vi è più un rapporto diretto tra la realtà e l’immagine. Nelle nuove pratiche di rappresentazione non vi è più un unico punto di vista come nella prospettiva lineare, ma dei contesti visivi, l’ottica ha perciò ceduto la mano alla visione virtuale in cui le immagini possono essere prodotte o simulate dal nulla.
La nuova tecnologia recide perciò il legame che univa l’immagine prodotta dai mezzi di riproduzione del visibile alla realtà; nasce perciò una nuova pratica rappresentativa in cui l’immagine è un modello informatico e quindi una "interpretazione" della realtà stessa. Il nuovo approccio al visivo, che difficilmente si presta ad un singolo aspetto interpretativo e a una lettura unificante, dischiude un nonluogo illusorio, non più legato allo spazio fisico ma unicamente al tempo, un mondo mentale, ovvero, per usare la terminologia di Bill Viola, uno "spazio concettuale".
Dato che l’unico referente dell’immagine, nel trattamento digitale, è l’immagine stessa, essa si trasforma di conseguenza in un oggetto a sé stante: accanto all’immagine bidimensionale comune a tutti i processi di rappresentazione utilizzati sino a quel momento dalla cultura figurativa, si costruisce ora una rappresentazione tridimensionale, una tridimensionalità priva di spessore che obbedisce al canone prospettico, però lo fa moltiplicando all’infinito i punti di vista e, così facendo, apre prospettive ardite e inusuali.
Lontana, dunque, da un utilizzo passivo del mezzo tecnologico, la video arte si serve del medium per precise finalità comunicative e non si ferma ad una pura documentazione della realtà. La sua capacità di intervenire sul reale e sulla sua percezione si traduce nella messa in discussione della posizione dello spettatore che non è più semplice fruitore dell’opera, ma viene direttamente coinvolto emotivamente nella stessa.
Intenzione dell’ADD festival è proprio quella di appassionare tanti più visitatori possibili, e introdurli in questo affascinante mondo della videorate.

FOTOGRAFIA E MAPPING
La fotografia avrà un ruolo fondamentale nell’ambito di ADD FESTIVAL, in quanto non è esagerato affermare che l’ arte degli ultimi cinquant’anni può trovare in essa una felice sintesi teorica dei propri andamenti.
Il contributo della fotografia non è da intendersi come mero supporto strumentale, alle varie operazioni poste in atto dagli artisti, bensì quale preziosa componente costitutiva delle stesse. Per comprendere appieno questo ruolo, occorre uscire radicalmente dall’idea di fotografia come semplice oggetto di rappresentazione per entrare in quella dimensione di concettualità che il mezzo esprime in se stesso o come integrazione alle varie facoltà fisiche e mentali dell’operatore. La fotografia nel corso degli anni diviene un mezzo, forse più potente della parola, per incidere nelle coscienze degli individui.
Allestiremo, negli spazi di Palazzo Incontro, una mostra fotografica dei ragazzi dell’ISFCI, dello IED di Roma e una personale dell’artista Arash Radpour.

VJING
A palazzo Incontro verranno intrattenuti i visitatori con dei video aperitivi durante tutta la durata del festival. Come quasi tutte le innovazioni legate alla tecnologia e alla cultura, la prima performance di vjing si è svolta a New York, al club Hurrah. Erano i primi anni... Grazie ad una fortunata intuizione di Merril Aldighieri, che venne invitato a proiettare un suo docufilm all’interno di una discoteca, che ebbe l’idea di integrare le immagini con la musica in modo tale che l’evento in sé non spezzasse il ritmo della serata, nasce il connubio tra suono e immagine. Fu amore a prima vista, un’innovazione che non ha più abbandonato il mondo del clubbing.
Quello fu il momento in cui anche le immagini iniziavano a far parte in tutto e per tutto di una serata, dando quel tocco in più che ormai un impianto luci non poteva più dare all’ambiente.
Durante i primi anni di attività, i vj non facevano altro che fare riprese live direttamente nei club, che poi riversavano e proiettavano su uno o più schermi simultaneamente, accompagnati da una playlist di brani già selezionati. E’ un passo importante, che marca il legame a doppio filo che la musica e le immagini devono avere, per far si che una performance di questo tipo sia completa. Un altro momento fondamentale, che ha segnato non solo la struttura dei club ma anche l’importanza che assumeva il vj, è stato fatto al club Danceteria, nel quale si trovava una sala dedicata esclusivamente alle performance di musica e video, staccata quindi dal dancefloor e con una sua totale autonomia, che poteva usufruire anche di una parte delle risorse dell’impianto audio del locale stesso.
L’evoluzione del vjing passa anche per i concerti live, i videoclip, gli esperimenti multimedia, fino ad arrivare alle moderne sperimentazioni dei social network (come AVIT, un network di video artisti che si scambiano esperienze e materiali) e della costruzione di software (gratuiti o meno, come modul8, resolume e vdmx) o di meeting dedicati ai vj (visionaire, mapping fest, piksel...) specifici per queste performance. Oggi il vj è un artista che raccoglie immagini, le seleziona, le mixa, le adatta alla musica, per raccontare una storia o emozionare tanto quanto il suono e non semplicemente per accompagnare il dj. Non si tratta di far vedere qualcosa, ma di trasmettere emozioni accompagnate anche alla musica. Per questo il vj è anche un esperto di grafica, di web, di software e soprattutto di come si intrattiene un pubblico. Come per i dj, anche i vj hanno la possibilità di effettuare due tipi di spettacoli, con immagini loro e mixate dal vivo o attraverso il resampling (l’utilizzo di materiale di "archivio" anche di altri artisti) E’ una performance audio-visiva che consiste nel mixaggio e nella manipolazione live di immagini provenienti da fonti diverse. Alla base del vjing è il concetto di performance live, concetto che proviene dall’ambito musicale e che indica qualcosa che avviene dal vivo, di fronte ad un pubblico, come in un concerto.

Il concorso del festival di videoarte Anti Digital Divide, volto alla promozione degli artisti e della videoarte e volto alla valorizzazione del legame tra videoarte e mondo del lavoro, prevede tre sezioni e tre relativi premi.
Il concorso prevede la partecipazione di artisti italiani e non che operano stabilmente sul territorio italiano.

Premi e sezioni:
Premio A.D.D. tema Anti Digital Divide: il vincitore avrà a disposizione uno o più eventi espositivi, la presenza nel catalogo A.D.D. e un Mac Book.

Premio Provincia di Roma: prevede uno stage della durata di un anno presso la direzione della comunicazione della provincia
di Roma e l’esposizione permanente per la durata di un anno dell’opera vincitrice presso Palazzo Valentini in Roma

Premio Sponsor: che sarà scelto a Suo insindacabile giudizio
Le opere in concorso saranno premiate durante l’ultima giornata del festival e saranno esposte presso Palazzo Incontro in Roma dal 3 al 6 giugno 2010.

Ufficio stampa: Francesco Tomei f.tomei@addfestival.com

Giovedì 3 Giugno ore 10.00 conferenza stampa a Palazzo Valentini
interverranno:
Nicola Zingaretti - Presidente della Provicia di Roma
Giulia Giovannelli - direttore Musacom S.rl.
Silvia Bordini - docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Sapienza di Roma
Inaugurazione alle ore 11.00 a Palazzo Incontro

Palazzo Valentini
sede dello show di anti digital divide - serata conclusiva con video performance e premiazione del festival.
via IV Novembre, 119/A Roma

Palazzo Incontro
sede quotidiana del festival: esposizioni, seminari, zone ludiche ed interattive per tutti.
via dei Prefetti, 22 Roma

IN ARCHIVIO [240]
Musei in Musica 2015
dal 20/11/2015 al 20/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede